Spara e uccide l’uomo che investì la giovane moglie: è’ accaduto tutto nel pomeriggio di ieri, mercoledì 1 febbraio, a Vasto, in provincia di Chieti, in Abruzzo.

I fatti

Fabio Di Lello ha ucciso il giovane 21enne Italo D’Elisa che il luglio scorso aveva investito e ucciso la moglie. Lo ha atteso all’uscita del bar, sembra gli abbia detto qualcosa e poi ha aperto il fuoco sparando almeno tre colpi. Poco dopo aver compiuto il gesto Di Lello si è recato al cimitero per salutare l’amata moglie Roberta Smargiassi sulla tomba della quale ha lasciato la pistola e una lettera.

Prima di arrivare al cimitero l’uomo ha chiamato un amico informandolo del gesto che aveva commesso poco prima e poi avrebbe chiamato il proprio avvocato, Giovanni Cerella, indicandogli il luogo in cui si trovava. 

Di Lello, infatti, si sarebbe recato dai Carabinieri di sua spontanea volontà e accompagnato dal proprio legale.

In seguito alla morte di Roberta Smargiassi si era aperta non solo l’inchiesta ma anche una vera e propria snervante lotta sui social network che vedeva coinvolte entrambe le parti.

La difesa del giovane

L’avvocato dell’investitore, Pompeo Del Re, aveva recentemente dichiarato che il suo assistito non poteva essere considerato un pirata della strada poiché subito dopo l’incidente, pur essendo anch’egli ferito e scosso, non avevo omesso soccorso allertando immediatamente le autorità competenti e quello del personale medico-sanitario.

Il marito chiedeva giustizia per la moglie

Il marito della donna in questi mesi non si è mai dato per vinto e ha continuato a chiedere giustizia per la moglie: “La mia Roberta mi è stata rubata, rubata ai propri sogni, ai progetti di vita, rubata al suo desiderio di essere madre, rubata al mio amore, agli amici, al suo amore per la vita, al suo sorriso, ai suoi genitori tutti noi“. 

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