Secondo i primi accertamenti, a determinare i cedimenti potrebbero essere state le forti piogge dell’ultimo periodo.
Il primo forte crollo è avvenuto durante la notte di sabato nel Tempio di Venere; alcune pietre provenienti dalla spalletta del quarto arcone sono cadute. La muratura invece, che in passato era già stata colpita da alcune lesioni, è stata danneggiata lievemente. Tutta l’area è attualmente interdetta al pubblico. Il crollo di domenica mattina invece è stato più importante, con conseguenze anche pericolose per i visitatori. I cedimenti hanno colpito i muri di una tomba della necropoli di Porta Nocera, i quali sono venuti giù per circa 3,50 metri.
Vista la gravità dei danni, il Ministro dei Beni Culturali Dario Franceschini ha convocato immediatamente una riunione operativa sul da farsi a Pompei, che si terrà martedi 10 marzo alle 10.30 presso il Mibact (Ministero dei beni ed attività culturali e del turismo).
A lanciare l’allarme del crollo è stato il custode di turno. Sul posto sono giunti subito i tecnici della soprintendenza, guidati dalla direttrice degli scavi Grete Stefani, per fare un punto sull’entità dei danni.