Tombini arredati a Milano
Non è sicuramente un modo per risolvere un problema serio che attanaglia tutte le città del mondo, piccole o grandi che siano, ma una provocazione per tenere alta l’attenzione su come molte persone siano costrette a vivere ogni giorno.
“Borderlife”: è questo il nome del progetto ideato da Biancoshock, street artist milanese e uno dei fondatori della cosiddetta “arte effimera”. La sua arte dà origine a opere che occupano un posto limitato nello spazio ma illimitate nel tempo. Proprio come i tombini abbandonati.
Biancoshock ha trasformato i tombini della periferia di Milano in piccole case per i senzatetto: c’è un bagno con accappatoio e doccia, un salotto in cui rilassarsi e una cucina con l’occorrente per la preparazione di un pasto. Possono essere usati davvero, ma perlopiù si tratta di una provocazione, a metà tra l’ironico e l’evocativo. Il suo obiettivo è “partire dall’ironia per far riflettere sulle problematiche più urgenti.”
L’artista si è ispirato “alla condizione di centinaia di persone che a Bucarest vivono sottoterra, nelle fogne, senza che i loro concittadini più fortunati si rendano conto della loro esistenza al limite – spiega -. A Milano la situazione non è così estrema, ma anche qui abbiamo tante persone che vengono costantemente ignorate, nonostante abitino in superficie e le loro difficoltà siano sotto gli occhi di tutti, alla luce del sole.”
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