La musica stimola le connessioni del cervello. Secondo una ricerca canadese pubblicata sul Journal of Neuroscience,infatti, imparare a suonare uno strumento da piccoli migliora le connessioni cerebrali e dà maggiore abilità  in compiti che richiedono destrezza nei movimenti.

Lo studio  ha esaminato 36 musicisti adulti.

Sono stati quindi  sottoposti ad un test motorio mentre il loro cervello veniva analizzato con una speciale tecnica di risonanza magnetica, l’imaging con tensore di diffusione, che permette di valutare le connessioni nervose con ottimo dettaglio e nella loro tridimensionalità.

La metà  di questi aveva iniziato a studiare musica prima degli otto anni, l’altra metà solo in seguito, ma tutti vi si erano applicati per lo stesso numero di anni.

I dati sono stati poi confrontati con quelli ottenuti sottoponendo agli stessi test persone che non avevano mai studiato musica.

Dal risultato pare che studiare le note faccia bene.

Coloro infatti che avevano iniziato prima dei sette anni mostravano  una maggiore abilità motoria.

«Quanto prima i soggetti avevano iniziato ad applicarsi allo studio della musica, tanto più risultavano abbondanti le connessioni cerebrali – 31–. Con i test di risonanza inoltre non abbiamo visto differenze fra chi non era un musicista e chi aveva iniziato a studiare uno strumento dopo l’infanzia: evidentemente lo sviluppo cerebrale viene potenziato se e solo se si comincia presto».

Bambini ereditano l’intelligenza dalla madre

Da uno studio condotto dal Dr Cristopher Peterson dell’Università di Michigan rivela che la maggior parte dell’intelligenza presente all’interno del bambino è dovuta alla sua mamma. Per verificare la sua ipotesi, Il Dr Peterson ha somministrato a bambini ed ai loro genitori dei test di intelligenza, dove si evinceva che i bambini eccellevano proprio nelle aree in cui le stesse madri facevano meglio.

I test vertevano la linguista verbale, il riconoscimento di suoni, i rapporti interpersonali ed intrapersonali. In questo modo ai bambini veniva chiesto di esternare le proprie emozioni e sentimenti e di capacitarsi dei bisogni altrui. Poveri papà, come reagiranno?

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