Per stipsi, o stitichezza, si intende una condizione in cui ci siano meno di 3 evacuazioni a settimana, spesso difficoltose.

Nel nostro paese, e in generale nel mondo occidentale, è un problema estremamente diffuso, che riguarda soprattutto le donne e gli anziani. Nella maggior parte dei casi è idiopatica, ovvero non dipende da altre patologie, ma può cronicizzare con uno stile di vita sbagliato fatto di sedentarietà e cattiva alimentazione. Anche stress e colon irritabile, intimamente legati, possono rivestire un ruolo molto importante.
In paesi come il nostro la stipsi è causata da una dieta che è divenuta molto povera in fibra, a causa dell’abuso di cereali raffinati, e troppo ricca di cibi modificati chimicamente dall’industria, che il nostro intestino “fatica a riconoscere” e quindi ad espellere! 
Dovremmo consumare sempre cibi freschi e non industriali ed assumere almeno 30 g di fibra al dì. Anche fare pasti regolari in un ambiente disteso, cercando di rispettare sempre gli stessi orari e masticando lentamente si rivela molto importante nel favorire la peristalsi intestinale.

È molto importante mantenere una corretta idratazione, preferendo acque ricche in solfati. Inoltre un bicchiere di acqua (calda) al risveglio, a digiuno, attiva la funzione intestinale. Meglio ancora con mezzo limone spremuto.

Alimenti che ci possono venire in aiuto: olio, che lubrifica e ammorbidisce le feci, legumi e cereali integrali (sono particolarmente indicati segale, orzo, avena e crusca). Anche la frutta secca è molto efficace, soprattutto i semi (di lino o di chia). 
La frutta fresca va consumata invece molto matura e preferibilmente come spuntino: 2 kiwi maturi, una pera o mela cotta, 3 fichi maturi, 120g di uva, 25g di castagne, 200g di frutti rossi, 5 prugne secche. Queste ultime riducono la stipsi in quanto ricche di fibra e di sorbitolo, zucchero che richiamando acqua ammorbidisce il contenuto intestinale, permettendo l’evacuazione.

Verdure che aiutano ad andare in bagno

Tra le verdure invece dobbiamo privilegiare broccoli, cavoli, carote, cicoria, carciofi, peperoni, barbabietole e funghi. Molto utili passati e minestroni per l’associazione di acqua e fibra.

Non va infine dimenticato lo yogurt per il suo effetto probiotico, magari come spuntino alternativo e meglio se con aggiunta di un cucchiaino di crusca o di fiocchi di avena o ancora di semi di lino.
Consumiamolo lontano dalla scadenza, per non perdere i fermenti vivi.

Vanno invece evitati i cibi freddi (ghiaccioli o bibite ghiacciate) oppure quelli troppo asciutti (grissini, crackers, fette biscottate e biscotti) che induriscono le feci.

Post Facebook delle Dott.ssa Paola Meo Nutrizionista

Stitichezza in Gravidanza

Uno degli effetti collaterali tipici della gravidanzaè legato alla stitichezza, sintomo comune e dunque non troppo preoccupante soprattutto perché esistono rimedi naturali per uscirne. Si tratta di piante ed erbe che facilitano l’evacuazione senza produrre la peristalsi, ossia la contrazione dei muscoli intestinali, e che svolgono un’azione antinfiammatoria e lassativa senza ovviamente danneggiare la saluta della gestante o del bambino.

La stitichezza in gravidanza ha la causa principale nel progesterone, l’ormone deputato a facilitare la prosecuzione della gravidanza perché rilassa la muscolatura dell’utero e stimola l’attività della placenta, essenziale per nutrire il bambino. Questo ormone però rallenta tutte le attività motorie, compreso il transito intestinale, peggiorando così la stitichezza preesistente o facendola comparire in soggetti che non ne soffrono normalmente. A questo vanno aggiunti gli effetti di una diversa da quella di sempre per il minore movimento fisico, per un’alimentazione diversa e per l’aumento di peso.

Ecco quindi che in soccorso possono arrivare diversi rimedi naturali. Al di là del controllo del peso serve un’alimentazione ricca di fibre e liquidi unita all’attività fisica quotidiana. La cura più comune è l’utilizzo di fibra alimentare associata ad un elevato apporto idrico, anche se bisogna prestare attenzione perché le fibre non solubili (come la crusca) richiede dosi elevate, oltre a ridurre l’assorbimento di oligo-elementi e minerali indispensabili.

Meglio quindi le fibre solubili, in particolare a quelle ad alto peso molecolare e ad elevata viscosità come i semi di lino, il glucomannano, i semi di psillio che a contatto con l’acqua aumentano di volume fino a di 30 volte rispetto alla loro forma secca, producendo un gel capace di incrementare la quantità della massa fecale, ammorbidendone il contenuto.

Inoltre sono indicate la malva, utile per idratare e disinfiammare l’intestino così come per regolarne le funzioni grazie alla sua morbida azione lassativa, agendo meccanicamente sulle feci e quindi agevolandone l’eliminazione. Infine la manna che possiede una delicata azione lassativa, adatta in gravidanza così come nella primissima infanzia. Agisce come regolatore e rinfrescante intestinale attirando l’acqua nell’intestino e facilitandone lo svuotamento.

Piante medicinali contro la stanchezza

Lo stress, i cambiamenti climatici, le molteplici attività giornaliere: sono alcune delle cause più diffuse della stanchezza. Quando si tratta di un caso isolato non rappresenta un problema, ma il discorso cambia se si trasforma in un disturbo frequente e prolungato nel tempo, tale da creare difficoltà nella vita quotidiana.

La stanchezza è in grado di far apparire complicata anche la cosa più semplice. Manca la concentrazione, sentiamo il corpo pesante, abbiamo problemi ad addormentarci, diventiamo irritabili. Cosa possiamo fare per curare questa condizione? Le piante possono rivelarsi dei nostri validi alleati!

Esistono infatti alcune specie in grado di contrastare i sintomi della stanchezza, aumentare la resistenza alla fatica e migliorare le capacità cognitive.

Tra le principali piante medicinali con queste proprietà troviamo: il Ginseng, le cui radici riducono la percezione della fatica e donano una carica di energia e vitalità; la Rhodiola: migliora l’umore, la lucidità mentale e la qualità del sonno, accresce la resistenza dell’organismo allo stress, svolge un’efficace azione antiaritmica sul cuore e regolarizza la pressione; la Schisandra: è una delle piante medicinali più diffuse della tradizione cinese. Le vengono attribuite qualità distensive e miorilassanti. Può essere utilizzata a qualsiasi età, anche in soggetti giovani sottoposti a stress fisici o psichici.

Anche i fiori di Bach offrono un valido aiuto contro i segni della stanchezza psicofisica, aiutando a restituire le energie perse a causa di prolungati periodi di iperattività.

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