Oltre alle sei perone trovate vive tra la neve e le macerie del resort Rigopiano di Farindola, alla base del Gran Sasso, ci sarebbero anche altre persone in vita.  I vigili del fuoco impegnati incessantemente nelle operazioni di soccorso hanno infatti riferito di aver udito altri segni di vita provenienti dall’interno dell’hotel. 

Il sindaco di Farindola ha, infatti, confermato questa notizia che lascia ben sperare per il proseguimento delle operazioni di soccorso. 

Nel gruppo già portato in salvo in precedenza ci sono la moglie e il figlio di Giampiero Parete, uno dei due superstiti della slavina che ha dato l’allarme. La donna ai soccorritori ha dato indicazioni anche per le ricerche della figlia che si troverebbe nella stanza accanto. Marco Bini, vice brigadiere del soccorso alpino della Guardia di finanza ha dichiarato: “appena ci hanno visto erano felicissimi e non sono riuscite a parlare. Dagli occhi si capiva che erano sconvolti positivamente per averci visto”. D’altro canto il direttore sanitario aziendale della Asl di Pescara Valerio Fortunato conferma di essere in contatto costante con i soccorritori e sono attesi per le prossime ore gli altri quattro che devono ancora essere recuperati. 

Al momento però non sono ancora stati dati i nomi delle persone estratte vive, mente è stato confermato che la prima vittima accertata è il capo cameriere dell’hotel.

 

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