Chiariamo subito che anche la storia della bambina malata era inventata.

Nulla di quello raccontato dall’uomo scoperto dalla Polizia qualche giorno fa era vero.
Eppure la messinscena è durata per mesi, durante i quali il 39enne ha recitato la sua parte come fosse un copione.
, col tempo era diventato amico degli autisti, facendo sapere a tutti di essere un poliziotto.

In alcuni casi era anche intervenuto sedando litigi fra studenti o identificando chi era stato trovato senza biglietto.

Con il suo telefono faceva finta di comunicare con la centrale operativa fornendo i nominativi delle persone che identificava. E poi aveva sempre dei modi educati, un atteggiamento integerrimo e parlava benissimo l’inglese.
Si era conquistato la fiducia di tutti, insomma, tanto che ad un certo punto aveva fatto la sua richiesta.

Sapendo che l’azienda di trasporti ogni anno raccoglie dei fondi da destinare in beneficenza, aveva raccontato la vicenda di un collega, con una bambina gravemente malata che doveva essere operata a Londra.

E aveva anche esibito una lettera dell’ambasciatore italiano a Londra che lo accreditava al progetto di raccolta fondi.
C’erano cascati tutti, tanto che gli autisti avevano partecipato alla gara di solidarietà e per la fine dell’anno avrebbero raccolto ben 20mila euro.

Gli stavano consegnando un anticipo di 1500 euro ma la Polizia era già sulle sue tracce e l’uomo è stato colto in flagrante proprio mentre intascava i soldi.
La sua carriera di truffatore è finita qui e mi viene da pensare che tanta inventiva e fantasia poteva usarla per scopi benefici, ne avrebbe potuto beneficiare qualcuno.

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