Tre donne francesi e una ucraina, attiviste del gruppo femminista Femen sono state bloccate dalle forze dell’ordine e portate negli uffici del commissariato Borgo per essersi messe in topless durante lo svolgimento dell’Angelus del Papa. Sul torace avevano dipinto la scritta ‘In gay we trust’.
Per il portavoce del Gay Center, Fabrizio Marrazzo ”sicuramente la loro è una forma di protesta un po’ estrema, ma ci auguriamo non vengano criminalizzate, anche perché è comunque una forma di protesta non violenta” . ”In una giornata come questa in cui la Chiesa si allea con i movimenti di destra ed estrema destra per sfilare a Parigi contro la proposta di legge del Governo Hollande per i matrimoni gay, la protesta di Femen è un forte richiamo per il ruolo che gioca il Vaticano contro l’affermazione dei diritti dei gay.
Anche nel Parlamento ucraino si stanno valutando leggi contro i gay che prevedono sino a cinque anni di carcere per gli omosessuali, e la Chiesa Cattolica su questo non dice nulla. Una situazione, quella ucraina, dove molti gay vengono aggrediti senza ricevere alcuna difesa. Siamo impegnati in queste settimane -afferma Marrazzo- affinché sia concesso l’asilo politico a un ragazzo gay che è stato accoltellato nel suo paese e che se vi ritornasse rischierebbe di perdere la vita”.