“Se devo riassumere” con il decreto legge sicurezza bis “meno Carola e più Oriana Fallaci”. Queste le parole di Matteo Salvini ,ministro dell’Interno definendo quella di oggi “una bella giornata”.

Perchè questo riferimento e cosa affermava dunque la nota scrittrice?

Oriana Fallaci sosteneva che il vero cavallo di Troia degli islamici fosse l’immigrazione. Con un’immigrazione controllata, regolata, di qualità, e facendo bene intendere agli islamici che devono essere loro ad adattarsi ai nostri usi, costumi, sensibilità, riusciremo a fermare l’invasione islamica.

È ovvio che la Fallaci aveva una personalità complessa e oggi avrebbe avuto originalissime idee su molti argomenti, e quindi direbbe di tutto e di più con e contro il PD, Più Europa, M5S, Lega, Fratelli d’Italia, la UE, gli USA, etc. Salvini ovviamente non asserisce che la scrittrice si sarebbe oggi iscritta nella Lega (o Magari l’avrebbe avversata, chi lo nega?) Semplicemente , in queste ore, si è mostrato aderente alle sue idee: è LUI che sposa lei, non il contrario, e la sposa ovviamente su questo specifico argomento e non la sposerebbe molto probabilmente su molti altri.

In Italia si deve entrare solamente col permesso, dietro requisiti, dopo attenta selezione? Alcuni italiani sostengono questo magari chiedendo umilmente “per piacere”, e si deve entrare da persone onorate di far parte della nostra grandissima Nazione e di poterne leggere e vivere la cultura e la storia. Si deve entrare per lasciare dietro a sé il terzo mondo, non per importarlo. Bisogna spingere l’integrazione, si …ma solo se si ha la voglia da entrambi i lati.

Gli intergralisti voglio più regole, non vi deve essere , infatti, spazio alcuno nel nostro Paese per un’asserita religione che non riconosce la parità di genere, le libertà sessuali, di pensiero, di opinione, che pensa di sostituirsi alle democratiche leggi, e non riconosce il fondamentale principio di laicità e quello sulla libertà di apostasia.
“Prima si evolvano, poi ne riparliamo”, come dice Salvini?

Immigrazione ? Troppo odio nella nostra nazione

   La cittadinanza è una condizione prettamente giuridica e generalmente non viene concessa sulla base di un particolare bagaglio culturale del richiedente. C’è chi sostiene che non si possa pretendere che gli immigrati debbano rispettare le “nostre tradizioni” (come se le leggi e le tradizioni di una società fossero un tutt’uno), perchè questo potrebbe essere un ragionamento alla base di società chiuse, tribaliste e spesso oppressive nei confronti delle minoranze, ergo non occidentali.

L’immigrazione non è altro che la conseguenza di secoli di sfruttamento capitalistico dei paesi sottosviluppati. Abbiamo spremuto in maniera scellerata le loro risorse, imponendo loro modelli politici ed economici di assoggettamento, giustificandoci alle nostre coscienze con la solita retorica del fardello dell’uomo bianco. Abbiamo scritto della loro cultura e dei loro sistemi politici con la solita spocchia di superiorità occidentale che ci contraddistingue: interi studi, teorie e filoni accademici – in qualsiasi ambito o disciplina – basati esclusivamente sul pregiudizio e sul razzismo. Siamo andati lì senza chiedere “per favore” e con la scusa di civilizzarli, ma abbiamo solo seminato guerre, genocidi, dolore e morte. Abbiamo il dovere etico – in quanto Occidente – di accogliere fino all’ultimo immigrato, ovviamente nel rispetto della Costituzione e della cultura che ci appartiene (che non è e non deve essere impermeabile). D’altronde, accogliendo l’intero continente africano si salderebbe il nostro conto con la storia di quelle popolazioni. In ogni caso, quelli che devono evolversi siamo noi, perché la forma più importante di progresso umano non è il saper lanciare sonde spaziali o lo scoprire il Bosone di Higgs, ma l’essere empatici a sufficienza da non girare la testa dall’altra parte quando un tuo simile sta annegando nel tuo mare, davanti ai tuoi occhi.

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