Cos’è la Rosolia?

La rosolia è una malattia infettiva esantematica acuta di origine virale, tipica dell’età pediatrica ed autolimitante di importanza notevole per le possibili complicanze in gravidanza; si manifesta con un esantema maculo-papuloso e un importante coinvolgimento linfoghiandolare (che può essere l’unica manifestazione della malattia).
Il virus responsabile della rosolia appartiene alla famiglia di togaviridae (virus ad RNA, molto labile). La rosolia è endemica in tutto il mondo; analogamente al morbillo i picchi stagionali di incidenza si osservano in inverno e primavera e piccole epidemie si osservano ogni 5-10 anni. La morbosità è prevalentemente pediatrica e l’immunità è permanente.
Trasmissione e patogenesi:
Il virus si trasmette per via aerea con le goccioline di saliva e penetra nell’organismo attraverso la mucosa respiratoria (o congiuntivale). La contagiosità è accertata da 5 giorni prima a 5 giorni dopo l’esantema nella rosolia tipica mentre un neonato con rosolia congenita elimina il virus per 12-18 mesi.
L’iniziale replicazione virale avviene a livello della mucosa respiratoria e delle linfoghiandole regionali. Da questi siti il virus è disseminato per via ematica e si localizza e si replica nel tessuto linfonodale (e placentare in gravidanza), così come è capace di replicarsi bene nei tessuti fetali. Per quanto riguarda la gravidanza
l’infezione al primo trimestre causa i danni maggiori in relazione al periodo embriogenetico mentre in trimestri successivi le manifestazioni fetali sono modeste o scarse.
Rosolia acquisita:
Nel 50% dei casi circa l’infezione è asintomatica, in alcuni casi le manifestazioni si limitano alla linfoadenomegalia.

o Periodo di incubazione: 12-23 giorni
o Periodo di invasione: febbricola, malessere,linfoadenomegalia laterocervicale, retronucale, retroauricolare, sottomandibolare.
o Esantema: il periodo esantematico può essere associato o meno a febbre. L’esantema ha una progressione cranio-caudale ma le macule non tendono a confluire, sono di colore rosa sfumato e non è preceduto da un periodo prodromico (d.d. con il morbillo). Questo esantema puntiforme dura 3-4 giorni.
o La regressione dell’esantema segue lo stesso percorso cranio-caudale.
Complicanze:

Rosolia e complicanze

Le complicanze sono più frequenti in adulto.
o Artropatia: interessa il 30% delle
donne in età adulta
o Encefalomielite: 1/6.000 ed è letale nel 205 dei casi
o Encefalite progressiva: simile a quella del morbillo e può insorgere tardivamente. È una complicanza estremamente rara.
o Piatrinopenia autoimmune
(transitoria) che si può manifestare con emorragie cutanee e mucose

Rosolia congenita:

La rosolia congenita può avere manifestazioni più o meno gravi a seconda del periodo di gestazione in cui è avvenuta l’infezione della madre. Il primo trimestre è gravato da 70% di trasmissione al feto (prima della 11° settimana – 90%) mentre il secondo ed il terzo trimestre sono meno a rischio.
La rosolia congenita si può manifestare con:
o Aborto: 70-90% dei casi nel primo trimestrel
o Ritardo della crescita intrauterina
o Sordità, cataratta,cardiopatie congenite –sindrome della rosolia congenita.
Alla nascita il bambino può essere completamente asintomatico, può manifestare sintomi transitori (rash, porpora, epatite, miocardite, piastrinopenia eccetera) oppure delle lesioni permanenti (anche a manifestazione tardiva) quali ipoacusia, sordità, malattie autoimmuni quali ad esempio il diabete mellito di tipo I.

Rosolia Diagnosi:

La diagnosi di rosolia è clinica in base ai segni e sintomi caratteristici della malattia e dell’esantema nello specifico. Le indagini sierologiche possono confermare la diagnosi con la positività di IgM o aumento di titolo di IgG specifiche. Nel neonato la conferma sierologica può essere fatta con:
o IgM positive alla nascita
o IgG positive dopo 6-9 mesi (il tempo necessario per eliminare le IgG materne acquisite passivamente)
o IgM nel sangue fetale (alla 20°-26° settimana)
o Ricerca dell’RNA virale su villi coriali o nel liquido amniotico
Terapia:
La terapia della rosolia è sintomatica:
o Riposo a letto, antipiretici e antiflogistici
o Cortisonici in caso di interessamento del sistema nervoso centrale o di porpora trombocitopenica
o Isolamento per 7 giorni dopo l’esantema (eliminazione del virus da 5 giorni
prima e fino a 5 giorni dopo l’esantema)
o Immunoprofilassi passiva: utile in caso di una donna gravida esposta al rischio di rosolia. Le IgG specifiche sono utili se somministrate entro 72 ore dal contatto. Il vaccino è controindicato in gravidanza.
o Vaccinazione: vaccino con virus vivo attenuato (combinato con anti-morbillo e anti-parotite) al 15° mese di vita seguito da un richiamo all’età 12-15 anni per una copertura ottimale.

Gravidanza ectopica

Articolo precedenteSisma Italia centrale: la terra continua a tremare
Articolo successivoBrevettato ad Avezzano un dispositivo salvavita in caso di sisma

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.