A Roma, quartiere trullo, una famiglia di italiani (madre, padre e figlio) che erano arrivati, finalmente, ad avere diritto ad una casa popolare, è stata accolta nella loro nuova abitazione da una sassaiola, dalle barricate, braccia tese e slogan di Forza Nuova e del movimento neofascista “Roma ai romani”.

Perché?
Perché la signora Bassano (che era andata lì a ritirare le chiavi dell’appartamento), pur essendo italiana, aveva la mamma etiope, quindi la sua pelle era un po’ troppo scura, per i gusti dei fascisti.

L’appartamento in questione, fino a quel momento, era stato occupato da una ragazza madre, con figlio a carico.
E quando è stato assegnato alla famiglia che doveva occuparlo legittimamente, alcuni residenti, vedendo il colore della pelle della signora, sono esplosi di sdegno e hanno subito chiamato Forza Nuova per difenderli dall‘INVASIONE.

Il risultato?
Sangue dappertutto, un agente di polizia ferito e quattro neofascisti portati in questura.

Così, tra un “NEG*A DI MERDA” e un “QUI PER VOI NON C’È POSTO”, la famiglia Bassano ha scoperto non solo di non avere diritto ad una casa, ma anche di non essere italiana, per via di quelle sfumature scure sulla pelle della madre.

E adesso, per favore, tornate a ripetermi che non è una questione di razzismo, che quello che sta accadendo nelle periferie del nostro paese non è allarmante, che le continue, martellanti, campagne di odio xenofobo dei vari Salvini, Feltri e neofascisti assortiti non ci stanno portando sempre più a fondo.

Ma forse non siamo noi ad essere diventati un paese razzista, era quella signora lì ad essere un po’ troppo neg*a, in effetti.

Emiliano Rubbi

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1 commento

  1. Ma per favore, questo Emiliano Rubbi è un privilegiato che ha fatto tutta la vita l’artista (alquanto scadente, devo dire) coi soldi del papi e adesso si fa portavoce delle ideologie benettoniane e fa la Repubblica dei poveri sui social e blog di quart’ordine come questo. Intanto lucra a destra e sinistra con filmetti, corsi e altri squallidi mezzucci di cavalcare l’onda della “sinistra” ricca e “filantropa”.

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