Il Salento è ricco di località turistiche affascinanti.

Alcuni di questi borghi risultano quasi del tutto inabitate ma comunque prese d’assalto ogni anno da milioni di visitatori, per via del loro immenso patrimonio paesaggistico.

Come ad esempio Roca Vecchia (frazione di Melendugno, LE), attualmente quasi inabitata ma che presenta un panorama mozzafiato e una storia secolare non indifferente.

Scopriamone di più!

Roca Vecchia storia

Le origini di Roca Vecchia risalgono al II secolo a.C.

Infatti, dal 213 al 209 Annibale si impossessò di Roca e del Salento ma subito la zona finì nelle mani dei Romani.

Successivamente (e più precisamente intorno agli anni ‘300), Roca fu benedetta dai successori di San Pietro e divenne una sede vescovile.

Questo suo impiego durò per un paio di secoli fin quando nel 544 l’imperatore bizantino Giustiniano decise di affidare il borgo marittimo alla Chiesa di Roma.

Di conseguenza, Roca restò una sede monacale per tutto il periodo dell’Impero Romano, fin quando non fu distrutta dai Saraceni, verso la fine del IX secolo. In seguito a tale gesto, l’area fu rasa al suolo, incluse le strutture religiose che per fortuna si ricostruirono grazie al Conte di Lecce, al signore di Firenze Gualtieri VI di Brienne e al duca d’Atene.

Intorno al 1400, Roca divenne sede di alcune famiglie ebree ma purtroppo verso la fine del secolo, subì un nuovo attacco (questa volta però da parte dei turchi e in un secondo momento da Carlo V).

Soltanto verso la fine del ‘500 il borgo salentino ebbe una rinascita, grazie alla costruzione di una nuova Roca, a pochi km da quella antica.

Da quel momento in poi, si riuscì ad assistere ad un piccolo incremento della popolazione, che portò nel XIX secolo alla presenza di ben 150 famiglie.

Tuttavia, alcune di esse decisero di trasferirsi a Melendugno, per evitare la leva militare stabilita in seguito all’Unità d’Italia.

Nel 2001, Roca Vecchia contava soltanto 22 abitanti. A distanza di quasi vent’anni, la situazione è lievemente migliorata ma resta comunque un borgo poco abitato ma più che altro adibito alla promozione turistica del Salento.

Roca Vecchia cosa visitare

Viste le varie distruzioni del passato, a Roca Vecchia non ci sono molte attrazioni di tipo monumentale, se non il Santuario di Maria Santissima delle Grazie (detta anche cripta di Roca Vecchia).

La vera forza di questo borgo salentino è certamente la natura. Dal punto di vista paesaggistico, sono presenti alcune attrazioni che non lasciano di certo indifferente l’occhio del turista, tra cui la Grotta della Poesia, le Mura Messapiche e altre Grotte Basiliane.

Grotta della Poesia

Con l’espressione Grotta della Poesia si fa riferimento ad uno dei gioielli del Salento.

La sua bellezza paesaggistica è davvero indescrivibile e si considera come una vera e propria piscina naturale. Infatti, qui l’acqua è cristallina e in alcuni punti diventa un po’ più scura per via delle ombre generate dalla costa.

Pertanto, si crea un vero e proprio gioco di colori. La roccia a picco presente nella Grotta della Poesia consente di tuffarsi da un’altezza superiore a 5 metri, anche se da tempo fu stabilito in quel punto il divieto di balneazione, per ovvie ragioni di sicurezza.

Ogni anno, milioni di turisti decidono di soggiornare in Salento anche per visitare questa chicca naturale. Basta dare uno sguardo su Instagram, scrivere l’hashtag o il geotag “Grotta della Poesia” e avrete modo di ammirare la bellezza di questo posto, in ogni periodo dell’anno.

Ovviamente, durante l’estate viene presa d’assalto ma anche nelle altre stagioni c’è chi si reca sul posto per trascorrere un po’ di tempo in solitaria.

Lo scenario è spettacolare e proprio per tale motivo risulta essere uno dei luoghi più fotografati della Puglia.

Roca Vecchia dintorni

Come vi abbiamo già accennato in precedenza, Roca Vecchia è una frazione situata nel comune di Melendugno, in provincia di Lecce.

Pertanto, non molto distante da qui avrete la possibilità di scoprire tante altre perle salentine, come ad esempio i Faraglioni di Sant’Andrea.

Il paesaggio qui è quasi del tutto incontaminato. I faraglioni, che spuntano dall’acqua cristallina tendente al verde smeraldo vi daranno l’impressione di ritrovarvi dinanzi ad un vero e proprio dipinto.

A completare il quadro, ci pensa la presenza di un porticciolo, una spiaggia e l’omonima torre, che un tempo rappresentava il villaggio dei pescatori.

Inoltre, non molto distante da Roca Vecchia, possiamo trovare i Laghi Alimini (Otranto), ideali per trascorrere una giornata all’insegna del relax insieme agli amici o alla propria famiglia.

Anche qui, la natura risulta essere quasi del tutto incontaminata ed è presente anche una spiaggia mozzafiato che si estende per la bellezza di 6 km.

E per chi volesse allungare un po’ il giro turistico, può benissimo pensare di visitare tante altre località della provincia di Lecce che però richiedono lo spostamento in auto di circa 40-50 minuti, come ad esempio Gallipoli e Santa Cesarea Terme, due località molto frequentate nel periodo estivo.

Roca Vecchia dove soggiornare

Poiché a Roca Vecchia non siano presenti molte strutture alberghiere, per chi avesse intenzione di trascorrere delle giornate all’insegna del relax in Puglia, può soggiornare nei paesi limitrofi.

Vi basta cercare su Google hotel Roca Vecchia e vi compariranno tanti suggerimenti che distano pochi km.

Ovviamente, trattandosi di una località molto gettonata, si consiglia vivamente di prenotare in netto anticipo (magari utilizzando la modalità cancellazione gratuita), perché cercare un albergo in alta stagione diventa una vera e propria impresa, non soltanto dal punto di vista della disponibilità ma anche come costi.

Roca Vecchia cosa mangiare

A questo punto ci si chiede, cosa mangiare a Roca Vecchia o comunque nella zona del Salento?

Qui le specialità culinarie non mancano affatto e racchiudono in gran parte l’essenza della Puglia. Ad esempio, avrete la possibilità di assaggiare le frise (friselle), le pucce salentine, la purea di fave e cicorie, le orecchiette con il sugo (o con le cime di rapa), i pasticciotti (dei dolci tipici leccesi), i taralli, le pittule, la pitilla (un tipo di focaccia salentina), i calzoni, i tortini di olive e melanzane e tanto altro ancora.

Insomma, per il buon cibo avrete davvero l’imbarazzo della scelta!

Articolo precedenteCoronavirus: muore a Londra l’aiuto cuoco italiano di 19 anni
Articolo successivoCrema viso idratante fai da te e bio

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.