Nell’immaginario di ogni donna in dolce attesa il momento del parto e’ vissuto, senza ombra di dubbio, come obiettivo finale da raggiungere,un po’ come se una volta dato alla luce il proprio bambino il resto poi sia da considerarsi una strada in discesa fatta di attimi meravigliosi,ma la realtà e’ davvero questa? Quest’idea romantica che ogni donna serba nel proprio cuore,cozza spesso con una realtà molto più dura e per certi versi anche difficile da raccontare:il post partum.

Post partum sintomi

Eccovi qui finalmente a casa, varcate la soglia con aria trionfante piene di buoni propositi e cariche di entusiasmo ma appena sistemato il bimbo nella sua culla vi accorgete che non e’ esattamente tutto come lo avevate immaginato. Che siate reduci da un parto cesareo o naturale poco conta:piegarvi,sedervi ed andare in bagno saranno azioni inizialmente dolorose:delle volte i sintomi del TC, dell’episiotomia o della suturazione conseguente la lacerazione nella fase espulsiva,saranno talmente debilitanti da costringercvi a letto per la maggior parte del tempo,con la conseguenza di dover demandare ad altri le incombenze quotidiane oppure appendere al chiodo aspirapolvere ed altro per un po’.

Non spaventatevi però: i sintomi appena citati scompariranno nel giro di un paio di settimane ed in ogni caso lacerazione ed episiotomia non sono variabili certe: molte sono le donne che riescono ad avere un parto rispettato e sereno e rientrano a casa senza nessun punto di sutura.

Bene,se fai parte di quella percentuale di donne, purtroppo ancora molto alta nonostante le direttive Oms, che ha subito un tc o ha la zona del perineo suturata, appena fate rientro in casa respirate profondamente e ricordatevi questo:nulla e’prioritario se non nostro figlio,tutto il resto può attendere. Questo e’ il mantra che dovrebbe accompagnare ogni donna durante il puerperio,per cui ripetetevelo spesso.

La pratica si sa, differisce molto dalla teoria e se stai leggendo questo articolo e’ quasi certo che tu voglia trovarci consigli utili per vivere al meglio il tuo rientro a casa,per cui iniziamo subito con qualche dritta.

Post partum cosa fare

Regola numero uno:

Rimanda le visite di parenti ed amici. Che questa regola sia scritta per prima non e’ un caso,nonni,zii e amici possono minare non poco il fragile equilibrio dei nostri primi giorni da mamma, per cui sarà il caso di avvisare tutti con largo anticipo facendo presente il fatto che le prime settimane post parto vorrete passarle in tranquillità. L’ideale e’ organizzare un piccolo ricevimento un mese circa dopo la nascita in cui invitare chiunque voglia conoscere il bambino. Dalla teoria alla pratica portare avanti la vostra idea non sarà’ affatto semplice:frenare l’esuberanza,delle volte deleteria diciamocelo,di nonni e zii sarà’ un compito molto arduo,lasciamo che se ne occupi il vostro compagno e se proprio non dovesse riuscirci neppure lui passate alle maniere forti:staccate telefono,campanello e limitate al minimo ogni vostro rapporto con l’esterno,e se tutto ciò non dovesse bastare non abbiate timore nell’appendere un cartello fuori dalla porta in cui chiedete espressamente di non essere disturbati. Non abbiate timore di offendere il prossimo:chi vi rispetta capira’.

Se questa regola può sembrarti troppo dura o di difficile applicazione, tieni a mente questo: e’ statisticamente provato che durante il puerperio oltre l’80% delle donne ha a che fare con il baby blues; complici gli stravolgimenti ormonali il baby blues colpisce praticamente quasi tutte le donne e se lo si trascura, nel 10/15 % dei casi può sfociare in una vera e propria depressione post partum. Ma cos e’ questo baby blues e, soprattutto, come lo si riconosce ed affronta? Con l’espressione baby blues o maternity blues coniata dal pediatra e psicoanalista Donald Winnicot, si intende un disturbo di tipo emozionale generalmente di breve durata. La sintomatologia comprende ipersensibilità, tendenza al pianto ed umore instabile. Come già detto la causa di questo disturbo e’ prevalentemente ormonale poiché nel post parto assistiamo ad una brusca caduta di estrogeni e progesterone, sicuramente incidono anche lo stress causato dal parto e la vicinanza eccessiva ed immotivata dei parenti, di cui abbiamo parlato su. La durata di questo disturbo e’ di una decina di giorni circa e sara’ un lasso di tempo da non prendere sottogamba: avrai bisogno di tutto il sostegno emotivo del tuo compagno e di tanta tranquillità. Ricevere visite ogni giorno e’ fonte di stress, soprattutto perché ognuno dei tuoi ospiti si sentirà in dovere di darti consigli non richiesti e spesso fastidiosi. Alcuni oseranno persino strapparti dalle braccia il bambino, prenderlo dalla culla mentre dorme e baciarlo ovunque: insomma, sarà un incubo per cui evita accuratamente di trovarti in questa condizione e vivrai quei giorni serenamente.

Post partum bisogna amarsi

Regola numero due: amati!

Guardarsi allo specchio nei giorni successivi al parto spesso e’ devastante: la pancia e’ ancora enorme come se non avessimo ancora partorito, il seno teso e gonfio a causa della montata lattea, il viso stanco… insomma lo specchio e’ impietoso e ci rimanda un’immagine di noi stesse nuova, spesso difficile da accettare. La buona notizia e’ che si tratta comunque di una condizione provvisoria, la cattiva e’ che per tornare in forma ci vorranno dai 6 mesi ad un anno circa, ma tu nel frattempo amati! Ama questi nuovi “difetti”, ama la nuova immagine di te ed onora il tuo corpo, perché in lui ha abitato tuo figlio per nove mesi e se oggi e’ lì con te lo devi proprio a lui. Concediti qualche piccolo lusso: un massaggio dopo la doccia, uno scrub, qualsiasi cosa possa farti star meglio e’ ben accetta.

Regola numero tre: siete una squadra, datevi tempo per entrare in sintonia.

La complicità nasce dal tempo trascorso insieme e dalla propensione all’ascolto. Quando nasce un bambino nascono anche una mamma ed un papà ed occorre del tempo per calzare perfettamente questi nuovi ruoli: trovarsi di fronte ad un esserino indifeso ed incapace di comunicare con voi a parole può essere per certi versi frustrante: il nuovo nucleo familiare ha bisogno di tanta tranquillità per trovare un nuovo equilibrio dunque, non mi stancherò mai di ripeterlo, vale sempre la regola sovrana: parenti e amici fuori da casa vostra. Mettetevi subito l’anima in pace: un neonato piange o per meglio dire urla: un pianto straziante che vi trapana il cervello e vi scuote l’anima, un pianto che può durare pochi secondi ogni volta ( se siete fortunati) o anche diversi minuti. Siamo soliti dare al pianto un’accezione negativa ma con un bimbo appena nato questa regola non vale affatto; il pianto e’ il suo unico mezzo di comunicazione pertanto lo userà a profusione affinché voi capiate che ha bisogno di essere cambiato, coccolato, nutrito. In fin dei conti per i promo tre mesi di vita sono questi i suoi bisogni primari per cui basterà davvero poco per entrare in sintonia e capire di cosa ha bisogno. Ricorda sempre che tuo figlio e’ fatto di te e del tuo compagno per cui comprenderlo vi sarà naturale.

Regola numero quattro: tutto può attendere

L’ho già detto e lo ripeto: niente e’ prioritario più del vostro bambino, pertanto organizzate con largo anticipo il vostro rientro a casa. Potrà essere molto utile cucinare e congelare un bel po’di pranzi e cene in modo tale di averli già pronti all’occorrenza. Lascia da parte le incombenze domestiche e demanda lo stretto indispensabile alla sopravvivenza al tuo compagno. Prepara tutto l’occorrente per accogliere il nuovo arrivato: fasciatoio, vestitini, body e saponi dovranno essere già pronti una volta rientrati a casa.

Ricorda che questi primi giorni insieme nel vostro nido serviranno tantissimo anche al papà. Di solito i padri ingranano sempre un po’ più tardi e questo e’ comprensibilissimo:noi abbiamo avuto il nostro cucciolo in pancia per nove mesi e ci siamo sentite madri nel momento stesso in cui abbiamo visualizzato le due lineette sul test di gravidanza; il percorso che porta un uomo a sentirsi padre e’ più tortuoso, lui vive i cambiamenti della sua compagna senza poterli comprendere fino in fondo e trascorsi i fatidici nove mesi si ritrova tra le braccia un esserino urlante che e’ si parte di lui, ma che e’ tutto fuorché dotato di istruzioni per l’uso. I padri hanno bisogno ancor più delle madri di entrare in sintonia con il proprio figlio: necessitano di toccarlo, massaggiarlo, cambiarlo; costruite assieme momenti d’intimità papà-bambino e fidatevi del vostro compagno. Gli uomini soprattutto all’inizio si sentono un po’ un pesce fuor d’acqua perché diciamocela tutta, nei primi tre mesi siamo noi quelle davvero indispensabili per il neonato. Il mio consiglio e’ quello di renderlo partecipe il più possibile, non riducetelo ad una colf ma condividete con lui ogni attimo, ogni pensiero ed ogni gesto: sono momenti preziosi per la vostra nuova famiglia, attimi che getteranno le basi per un domani sereno ed il mio augurio e’ che riusciate a viverli al meglio.

Regola numero cinque: il puerperio non e’ una malattia, sii attiva

Fino a qualche decennio fa la donna che aveva partorito da poco veniva tenuta a letto per parecchio tempo, basti pensare che il ricovero ospedaliero era di una settimana per un parto naturale ed una volta rientrate in casa, complice la famiglia patriarcale di un tempo, si trascorrevano le giornate a letto mentre zie, sorelle ed amiche curavano la casa al posto nostro e ci tendevano il bambino solo nella circostanza in cui dovesse essere allattato. Aberrante. Fortunatamente gli anni 80 sono trascorsi già da un po’ e l’eccessiva medicalizzazione così come il concetto di gravidanza e parto stanno pian piano mutando radicalmente. Oggi la gravidanza non e’ più una malattia e nel post parto, a prescindere dalla modalità in cui esso sia avvenuto, si sprona la donna ad alzarsi subito dal letto e prendersi cura del neonato come e’ giusto che sia: chi altri dovrebbe farlo al posto suo?

Come abbiamo già detto su i primi giorni, complici dolori e fastidi,riconquistare la propria autonomia non sarà semplicissimo. Il mio consiglio e’ quello di utilizzare una fascia porta bebe’: vi permetterà di riconquistare in breve tempo la vostra autonomia e soddisfare il bisogno di conforto e rassicurazione del vostro cucciolo.

Per maggiori delucidazioni sul babywearing potete consultare l’articolo ad esso dedicato: https://wdonna.it/babywearing/93921

Abbiamo parlato di dolori post parto, di un corpo diverso, di baby blues, ma cos altro dobbiamo aspettarci? Le puzzette! E si mie care, aspettatevi le puzzette, tante tantissime puzzette che non riuscirete a contenere e sgancerete anche di fronte a parenti ed amici! Trattasi di una condizione fisiologica contro cui davvero non si può far nulla; l’intestino durante la gravidanza si sposta per far posto al bimbo che portiamo in grembo, così che subito dopo il parto pian piano comincerà a tornare nella sua sede originale producendo quantità industriali di gas. Tutto ciò e’ abbastanza imbarazzante ma rispettando l’ormai famosissima regola numero uno ( parenti ed amici fuori dalla porta di casa nostra) non avremo poi di che preoccuparci.

Altro aspetto da non sottovalutare sono le lochiazioni post parto, un fenomeno del tutto naturale che si manifesterà immediatamente dopo la nascita del nostro bambino e ci accompagnerà per oltre un mese. I “lochi” altro non sono che perdite vaginali di sangue miste a muco e mucosa endometriale e variano di aspetto e consistenza con il passare dei giorni. Inizialmente saranno rosso vivo e presenteranno dei coauguli composto da residui della gravidanza. Con il passare dei giorni, indicativamente dopo una settimana, tenderanno a cambiare tonalità diventando rosati e più fluidi. Successivamente assumeranno un colore giallognolo ed infine vireranno al bianco per effetto dell’alta concentrazione di globuli bianchi presenti all’interno del nostro utero: il nostro corpo lo sappiamo bene ormai, e’ una macchina perfetta, e quest’alta concentrazione di globuli bianchi servirà a proteggerci da eventuali infezioni. La conseguenza delle lochiazioni e’ l’uso di assorbenti non proprio comodissimi da indossare perché molto più spessi del normale. Ti sentirai un po’ goffa e con la costante sensazione di bagnato addosso, ma durerà poco. Il mio consiglio e’ quello di utilizzare mutande a rete: le trovate in farmacia. Sono comodissime e soprattutto sono usa e getta, pertanto avrete un pensiero in meno e non rovinerete la vostra biancheria intima abituale.

La doula

Se i consigli dati fin’ora non dovessero bastare, se pensi come me che il supporto giusto in circostanze come quella della gravidanza e del post parto non sia mai troppo, allora e’ il caso che tu prenda in considerazione l’ipotesi di rivolgerti ad una doula. La “doula” nome di origine greca il cui etimo e’ letteralmente” serva della donna” e’ una figura professionale purtroppo ancora poco conosciuta in Italia. Il suo compito e’ quello di affiancare le figure sanitarie del ginecologo e dell’ostetrica durante tutto il percorso che va dalla gravidanza fino ai primi mesi post parto. La doula per intenderci e’ anche quella preziosissima figura che sarà in grado di tutelare la vostra privacy una volta rientrate a casa( vedi sempre la famosa regola numero uno) e vi affiancherà durante tutto il vostro percorso di neo mamme sostenendovi sia praticamente che psicologicamente.

La doula dei tempi di Socrate e Platone al giorno d’oggi e’ scomparsa e di lei resta soltanto il nome che però ha perso la sua accezione negativa: non più schiava della donna quindi ma alleata.

Nello specifico si tratta di una figura professionale in grado di offrire assistenza pratica ed emotiva alla donna. Potrà aiutarti nel preparare al meglio la casa in vista della nascita del bambino, ti sarà di sostegno nell’affrontare la paura del parto, sarà al tuo fianco al momento della nascita e ti aiuterà a trovare le posizioni più idonee per affrontare al meglio il dolore, ti seguirà a casa aiutandoti con l’allattamento, tutelerà la tua privacy e risolverà le incombenze quotidiane. La doula e’ questo ed e’ molto altro: difficilissimo circoscrivere la sua figura in un ruolo standard prefinito perché a fare da padrone nel suo compito sono esperienza ed empatia, doti che metterà al tuo servizio a trecentosessanta gradi per rendere la tua maternità tranquilla e serena. Il suo aiuto sarà preziosissisimo se in casa avete altri bambini poiché si prendera cura di loro promuovendo il contatto e l’integrazione con il nuovo arrivato. Sarà utilissima nella compilazione del piano parto che consegnerete in ospedale, vi suggerirà gli esercizi più idonei per la riabilitazione del perineo,sarà il vostro faro nel buio ogni qualvolta ne avrete bisogno. Ricordati che la doula non giudica ne impone la propria idea di maternage a differenza di quanto fanno, anche involontariamente, parenti ed amici; molto più semplicemente la doula ascolta e ci aiuta a tirar fuori la mamma che siamo. Ricordati anche che non ha competenze mediche e non sostituisce le altre figure sanitarie,per cui in caso di necessità particolari ricordati di far riferimento al tuo ginecologo ed all’ostetrica.Un’ottima idea e’ quella di farsi regalare una doula da amici e parenti: le tariffe sono solitamente orarie ed i costi si aggirano mediamente sui €25 l’ora: un ottimo investimento per voi e per la vostra famiglia.

In bocca al lupo a te che stai leggendo.

Scritto da Cristina De Marchi

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