La storia di Nancy

Quando accade un femminicidio, i media sono ben attenti a ricostruire la vicenda, il contesto familiare in cui è nato, le ragioni che possono aver spinto quell’uomo al folle gesto, spesso seguito da un atto estremo anche nei suoi confronti, trascurando le conseguenze che queste tragedie familiari hanno sui figli.

Quando i riflettori della cronaca si spengono, nessuno dà voce agli orfani. In Italia, dal 2000 al 2013, sono stati censiti 1500 figli orfani del femminicidio. Per loro nessun aiuto, nessuna considerazione, nessuna parola.

Per questo motivo Nancy, 19 anni, ha voluto raccontare la sua storia, nella speranza di ottenere qualche risposta dalle istituzioni.

Era l’agosto del 2013 quando Antonella Russo, mamma di Nancy, di Desirée e di un bambino di quattro anni, viene uccisa con una fucilata dal marito, Antonio Mensa, il quale, poi, si suicida con la stessa arma. Il figlio più piccolo assiste alla scena dal balcone di casa.

“Sono andata via dalla Sicilia due settimane dopo la tragediaera già deciso, ma invece di iscrivermi a Scienze Infermieristiche, dopo quello che è accaduto a mia madre ho deciso che avrei fatto Giurisprudenza – racconta Nancy -. Abito con altre ragazze, mi sostengo soltanto con la borsa di studio, riuscire a pagare la casa, i libri, le tasse è durissimo, ma il mio obiettivo è laurearmi e poi occuparmi della violenza sulle donne, e soprattutto dei figli del femminicidio. Farò l’avvocato, o il magistrato, o entrerò in polizia, perché quello che è accaduto a mia madre e poi a noi figli, vittime dimenticate nell’oblio, non accada più.”

Nancy ha deciso di fare causa allo Stato “Mia madre aveva denunciato mio padre ma non è stata ascoltata, nessuno è intervenuto per impedire l’omicidioPerché i parenti delle vittime di mafia, i familiari dei morti sul lavoro hanno degli indennizzi e noi no? Avevamo chiesto che nella legge sul femminicidio venissero inserite misure di sostegno per gli orfani. Ci hanno detto che non c’era più tempo… Abbiamo scritto al presidente della Repubblica. Nessuna risposta. Ma io sono tenace e so che le risposte arriveranno. Per noi, e tutti gli altri figli rimasti soli.”

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