La cronaca ci ha mostrato un altro spiacevole episodio, questa volta a Mirandola (Modena) ; in una classe dell’Istituto Superiore Galileo Galilei, uno studente ha lanciato un cestino contro la Professoressa di matematica, che, dopo essere stata colpita, ha continuato impassibile a scrivere al suo computer. La scena è stata ripresa da un altro ragazzo che, ovviamente, ha deciso di condividere il filmato sui social network – per glorificare la bravata del suo compagno, amplificando l’umiliazione del docente.
Questa è la condizione in cui versa la scuola italiana oggi.
I docenti sono quotidianamente tenuti a fare i conti con le sempre più assurde pretese dei genitori, con la maleducazione “social” di ragazzini che non hanno la minima voglia di studiare, con l’inadeguatezza di strutture che cadono letteralmente a pezzi.
Tutto questo nel più totale caos amministrativo e legislativo.
Chi insegn nelle medie e nei licei non sono perfetti, per carità, avranno anche tutti i limiti e i difetti del mondo – esattamente come i docenti universitari – ma cerchiamo sempre di ricordare in quali condizioni assurde sono costretti a lavorare.
A loro, oggi, vorrei dedicare tutta la mia solidarietà.
Il problema a mio avviso è sempre lo stesso è dato dal fatto che non c’è più senso civico e di comunità ( siamo diventati tutti individualisti) ed a causa di ciò non facciamo gruppo per pretendere un minimo di civiltà .
Questi sono anche i risultati di calci nel culo mai presi quando si fanno cazzate.
Io sono cresciuta con la vecchia scuola di pensiero che se prendevo una sgridata da un Prof. a casa poi c’era il resto (delle sgridate).
Mia nonna ha sempre detto a mio padre “ricordati che come ti ho fatto ti disfo” quando gli spiegava perché certi comportamenti erano sbagliati e che se avesse fatto una cazzata avrebbe subito le sue conseguenze.
Ora se un Prof. si permette di riprendere un ragazzino (e vorrei ricordare che l’educazione in primis la danno i genitori….) si prende una denuncia.
Questi ragazzi non vanno in miniera per 18 ore al giorno, vanno a scuola, hanno paghette, scooter, cellulari tutto a spese degli altri perché non se li sudano minimamente ma spesso crescono con la convinzione che tutto gli sia dovuto e al primo no che si sentono dire sclerano come isterici.
Siamo passati da una società che insegnava i valori del rispetto e dell’educazione a una società dove i genitori giustificano qualsiasi minchiata faccia un figlio.
Ci si nasconde dietro a “è stressato/a”, al “sono ragazzate”, al “ma si stavano solo divertendo” perché forse ammettere di avere dei figli maleducati e di essere genitori che non hanno saputo dare un minimo di educazione e di regole ai figli richiede un minimo sindacale di autocritica.
Poi mi rendo conto che non sono tutti così, ma già solo il fatto di ritenere “mitici” due che lanciano un cestino a un Prof la dice lunga sui parametri di riferimento di questi ragazzi, da me alle superiori si sarebbe rivoltata la classe contro il compagno.
Ma mi rendo conto che finché vengono osannati e giustificati da chi dovrebbe riprenderli parliamo di nulla.