Michael Schumacher BiografiaUltimamente si parla meno delle tragiche condizioni del pilota tedesco Michael Schumacher, ma il campione di Formula 1 è ancora in ospedale, in condizioni stabili che si appresta a svegliarsi.

Come si sveglierà? Nessuno può dirlo con certezza, l’unica voce che gira è che Michael Schumacher non sarà mai più Michael Schumacher. Una leggenda, un mito, impareggiabile in campo professionale e in molti altri campi. Cosa possiamo fare ora se non ricordare la sua meravigliosa vita fino ad ora con nostalgia e tanto affetto?

Michael Schumacher nasce a Hermülheim, una cittadina tedesca con meno di 60000 abitanti, il 3 gennaio del 1969.

Da tutti considerato il più grande pilota automobilistico di sempre, indiscutibilmente il più titolato nell’ambito della Formula 1.

La sua passione inizia da piccolissimo, all’età di 4 anni, quando il padre proprietario di un circuito di go-kart trasmette al figlio la sua stessa passione per le corse automobilistiche.

Subito dopo la fine degli studi in un istituto tecnico, iniziano ad arrivare le prime brillanti vittorie nei campionati di go-kart, e subito il suo talento viene premiato approdando in Formula 3, conquistando il titolo nazionale nel 1990.

L’anno seguente inizia la sua inimmaginabile carriera nella Formula 1, nel team Jordan su un monoposto con un motore Ford, in gara nel Gran Premio del Belgio.

A vederci lunga stavolta è stato un italiano molto famoso sia a quei tempi sia nei nostri, ossia Flavio Briatore, che lo strappa al team Jordan e lo fa entrare immediatamente nel team Benetton nel Gran Premio di Monza, dove il neo campione si classifica quinto. Briatore aveva capito subito le potenzialità del giovane pilota che si era trovato di fronte e ha saputo sfruttarle al massimo. Ma è nel 1993 che la Benetton punta tutto sul campione tedesco, esattamente dopo la vittoria di Estoril, in Portogallo. Tutti gli altri piloti che fino ad allora erano dei nastri nascenti non poterono far altro che soccombere davanti al suo talento. L’unico rivale davvero degno era Senna,che purtroppo proprio in quell’anno perse la vita.

Nel 1994 finalmente in casa Benetton si festeggiò il primo titolo mondiale vinto dal venticinquenne tedesco, e l’anno successivo Michael continuò a festeggiare essendo il più giovane ad aver vinto due titoli consecutivi in Formula 1.

Il tempo della Benetton era ormai giunto al termine e il doppiamente campione a livello mondiale volle una svolta che si identificò con il passaggio nel team Ferrari nel 1996.

La casa di Maranello aveva fame di vittorie, visto che l’ultima a livello mondiale risaliva al 1979. 
Schumacher trionfò subito al Gran Premio d’Italia a Monza, i tifosi della Ferrari esultarono come non mai, da quel Gran Premio tutto cambiò, la svolta era finalmente avvenuta.
Era arrivato lui… il Campione.

Nel 1997 un episodio molto violento, l’incidente tra lui e Jacques, costerà a Schumacher il secondo posto nel mondiale di quell’anno. Fu lo stesso Michael a definirlo “l’errore più grande della sua vita”.

Finalmente nel 2000 Schumacher torna a vincere il primo di una serie di titoli mondiali. In quest’occasione che il Tedesco di Giaccio si scioglie in un pianto liberatorio, quando finalmente eguaglia il record di Senna, nella quarantunesima vittoria a Monza.

“Umano come mai prima aveva dimostrato di essere, fragile anche, fragile… ma fortissimo! Perché nessuno ancora lo sa, ma quel pianto renderà Michael invincibile! Una furia ad Indianapolis, un tornado in Giappone, Hakkinen non può più nulla.”

Da lì in poi Michael Schumacher ha vinto tutto il vincibile, dal 2000 al 2005 vinse tutti i campionati a livello mondiale, superò tutti i record.

C’era chi fuori dal campo lo vedeva come un uomo arrogante e orgoglioso, chi invece pensava fosse un uomo appagato e felice insieme a sua moglie Corinna e i suoi figli Michael Junior e Gina Maria.

I veri tifosi invece lo vedevano come un mito, una leggenda, semplicemente il campione di tutti i campioni.

Nel 2006 si ritirò da vero Campione, non pronto però a lasciare le piste, quattro anni dopo, nel 2010, torna a solcare l’asfalto con la scuderia della Mercedes con cui restò per due anni, fino al 2012, senza ottene brillanti risultati.

Nel dicembre 2013, a 45 anni,
è vittima di uno spiacevole incidente su una pista di sci, che ancora oggi lo vede in coma, ma in procinto di un imminente risveglio. Tutto il mondo ha risentito di questa tragedia, tutti i suoi tifosi si sono uniti al dolore e alla paura di perderlo.

Michael, dopo il colpo subito alla testa e i numerosi danni celebrali, non sarà più quello che noi ricordiamo, ma una cosa è certa, nei cuori di tutti i suoi tifosi sarà sempre il Campione dei Campioni che con la sua determinazione e il suo coraggio ci ha fatto sognare e appassionare.

 

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