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L’IVM (Inseminazione Artificiale con Donatore) è una tecnica di riproduzione assistita che viene utilizzata per aiutare le coppie o le donne singole a concepire. In questo processo, il seme di un donatore viene inseminato artificialmente nell’utero di una donna per favorire la gravidanza.

L’IVM può essere utilizzata in diverse situazioni, come ad esempio nel caso in cui l’uomo abbia un basso numero di spermatozoi o una scarsa qualità del seme, o nel caso in cui la donna abbia problemi di ovulazione o sia in menopausa.

Il processo di IVM inizia con la stimolazione ovarica, durante la quale vengono somministrati farmaci per aumentare il numero di ovuli maturi che vengono rilasciati dalle ovaie. Una volta che gli ovuli sono maturi, vengono raccolti attraverso un piccolo intervento chirurgico laparoscopico. Il seme del donatore viene quindi inseminato artificialmente nell’ovulo, che viene poi re-inserito nell’utero della donna.

Come tutte le tecniche di riproduzione assistita, l’IVM può essere un percorso lungo e impegnativo per le coppie o le donne che desiderano avere un figlio. Tuttavia, per molti di loro rappresenta un’opportunità per diventare genitori e realizzare il loro sogno di avere una famiglia.

In sintesi:

La maturazione di ovociti in vitro (IVM) è una nuova tecnica di riproduzione assistita, la soluzione ideale per quelle donne che per svariati motivi non possono ricorrere al metodo classico della stimolazione delle ovaie con farmaci. La sua percentuale di successo contro l’ipofertilità può raggiungere il 35%, ma si tratta di un dato in continua crescita.

Maturazione di ovociti in vitro caratteristiche e come funziona

A differenza del metodo tradizionale, per questa tecnica non è necessario che la donna si sottoponga alla somministrazione di farmaci per la stimolazione ormonale o gonadotropine prima del giorno del prelievo degli ovuli. Ciò evita la comparsa dei vari effetti collaterali dei farmaci, come la sindrome della iperstimolazione delle ovaie e le gravi complicazioni che essa può comportare. Gli ovociti non ancora maturi vengono prelevati dalle ovaie della donna e fatti maturare in laboratorio.

Si tratta di una procedura molto facile e più rapida rispetto alla fecondazione in vitro convenzionale. Sono previsti due o tre controlli tramite ecografia: il primo viene effettuato il 2º o il 3º giorno del ciclo; il secondo tra il 6º e il 9º giorno. Questi controlli servono per verificare le condizioni dell’endometrio e misurare le dimensioni e il numero dei follicoli.

Trentasei ore prima del prelievo degli ovociti, che avviene solitamente tra il 9º e il 14º giorno del ciclo, viene praticata un’iniezione di Gonadotropina Corionica Umana, utile per ottenere l’ovulazione e la maturazione finale degli ovuli. Gli ovociti vengono prelevati quando ancora non sono maturi, ma maturano in laboratorio per 24-48 ore, poi vengono fecondati. Successivamente vengono collocati nell’utero della donna.

Maturazione di ovociti in vitro: quando si utilizza

Le donne che ricorrono a questa metodologia appartengono a diverse tipologie:

  • Sotto i 40 anni con ovaie ricche di follicoli.

  • Affette da sindrome da ovaio policistico che in passato hanno presentato iperstimolazione delle ovaie o che probabilmente la presenteranno in futuro.

  • Hanno ripetutamente prodotto embrioni di bassa qualità.

  • In caso di segni di iperstimolazione ovarica e alti livelli di estrogeno nel sangue in relazione al metodo tradizionale: il cambio della terapia è necessario per continuare la fecondazione in vitro e salvaguardare la salute della paziente.

  • Donatrici di ovuli, in modo da limitare la quantità di farmaci assunti e ridurre il rischio di cancro alle ovaie.

  • Sottoposte a chemioterapia, in quanto è controindicata la somministrazione di preparati ormonali per provocare l’ovulazione.

IVM controindicazioni

Come tutte le tecniche mediche, l’IVM può avere alcune controindicazioni o rischi che è importante considerare prima di intraprendere questo percorso.

Alcune delle principali controindicazioni dell’IVM possono essere:

  • Età avanzata: l’età della donna può influire sulla qualità degli ovuli e sulla probabilità di concepimento. Le donne di età superiore ai 35 anni possono avere maggiori difficoltà a concepire con l’IVM.
  • Problemi di salute: alcune condizioni di salute, come ad esempio il diabete o l’ipertensione, possono rendere più difficile il concepimento con l’IVM. Inoltre, alcune patologie uterine o problemi di coagulazione del sangue potrebbero essere controindicazioni per l’IVM.
  • Fattori emotivi: l’IVM può essere un percorso impegnativo e stressante, sia emotivamente che fisicamente. È importante che le coppie o le donne che decidono di intraprendere questo percorso siano mentalmente preparate e abbiano il sostegno adeguato.
  • Rischi legati all’intervento chirurgico: l’IVM prevede un piccolo intervento chirurgico laparoscopico per raccogliere gli ovuli maturi. Come per qualsiasi intervento chirurgico, ci sono dei rischi legati all’anestesia e all’intervento stesso.

È importante parlare con il proprio medico di queste e di altre possibili controindicazioni dell’IVM per capire se questa tecnica è adeguata alle proprie esigenze e se ci sono altre opzioni da considerare.

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