Strage a Taranto causata dalla mafia, il bilancio è di tre morti. Le vittime sono Cosimo Orlando, un pregiudicato in stato di semilibertà che in tarda serata è stato vittima di un agguato da parte della mafia mentre tornava a casa in auto. Ma non era da solo, in macchina con lui c’erano anche la sua compagna, Carla Fornari di 30 anni insieme ai 3 figli.

La donna in passato era già stata vittima della mafia, nel 2011 fu ucciso l’ex marito Domenico Petruzzelli, padre del figlio che era in macchina con loro. Alla guida dell’auto c’era proprio la donna, sul sedile anteriore invece l’uomo che teneva in braccio il bimbo più piccolo. Sono stati colpiti dai proiettili e morti praticamente sul colpo. Gli altri due figli, di 6 e 7 anni, che si trovavano sempre sul sedile posteriore della vettura, sono rimasti illesi. L’omicidio si è consumato sulla statale 106 che collega Taranto a Reggio Calabria, sul posto sono già stati istituiti numerosi posti di blocco.

Le prime ipotesi parlano di omicidio per vendetta o per motivi di affari, tutto è ancora da verificare. I carabinieri sono subito intervenuti sul posto, ma una volta arrivati credevano si trattasse di un incidente stradale. Poco dopo l’amara scoperta, i due bambini sopravvissuti alla strage, unici testimoni dell’omicidio,  erano immobili sul sedile e non riuscivano a parlare.

Orlando non è sconosciuto al mondo della mafia, molti anni fa infatti uccise due ragazzi di Castellaneta per dei motivi legati al traffico di droga. Pur trovandosi in semilibertà, Orlando era tornato a far parte della mafia sempre nel campo dello smercio di droga. Anche l’ex marito della donna morta nell’incidente fu ucciso a Palagiano nel 2011, sempre per traffico di sostanze stupefacenti. Tre persone furono condannate all’ergastolo in primo grado e la donna seguì tutte le udienze de processo.

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