KINESIOTAPING : bendaggio bio-meccanico per l’attenuazione e prevenzione del dolore

Oggi parliamo di una tecnica di bendaggio, sempre più utilizzata negli ultimi anni che si ritiene abbia un effetto terapeutico in grado di migliorare il processo di recupero da un infortunio e nella gestione di eventi infiammatori.

Si tratta di una pratica derivante dalla scienza kinesio (movimento) ed e’ un bendaggio adesivo elastico con effetto terapeutico bio-meccanico.

Tale bendaggio viene fatto con dei nastri, con diverse applicazioni che vanno dal bendaggio bio-meccanico per l’attenuazione e prevenzione del dolore fino al trattamento per disturbi muscolari o di circolazione.

Basandosi su un processo di guarigione naturale del proprio corpo, attraverso l’attivazione dei sistemi circolatori e neurologici, la tecnica ha quattro principali effetti fisiologici:

1. Corregge la funzione muscolare, ripristinando l’esatta tensione muscolare.

2. Aumenta la circolazione del sangue / linfa, in particolare favorendo il drenaggio linfatico.

3. Riduce il dolore. L’attenuazione neurologica del dolore avviene per riduzione della pressione e dell’irritazione sui recettori cutanei.

4. Assiste nella correzione di allineamento dell’articolazione.

Il concetto cardine sul quale si basa questa tecnica è quello di favorire il drenaggio del liquido linfatico che accumulatosi scaturisce infiammazione del sito.
Applicando il Taping si avrà, grazie agli stessi movimenti del corpo, un effetto pompa che stimola continuamente la circolazione linfatica nella funzione di drenaggio, ottenendo anche una attenuazione dell’infiammazione e dell’irritazione sui recettori del dolore della pelle.

Dunque le applicazioni possono aiutare a ridurre l’infiammazione, il dolore, la fatica e il dolore muscolare, correggere la postura e ridurre la possibilità di infortuni.

Quando utilizzato il kinesio taping ?

Il kinesio taping è particolarmente indicato per:

1. danni muscolari derivati da attività sportiva
2. riduzione degli edemi sottocutanei
3. infiammazioni articolari
4. affaticamenti muscolari

Questa tecnica sembra avere effetti positivi anche dal punto di vista PROPIOCETTIVO.

Per propriocezione si intende la capacità di percepire e riconoscere la posizione del proprio corpo nello spazio e lo stato di contrazione dei propri muscoli, anche senza il supporto della vista.

Resa possibile dalla presenza di specifici recettori, detti recettori propriocettivi, sensibili alle variazioni della postura del corpo e dei segmenti corporei, che inviano i propri segnali ad alcune particolari aree encefaliche, dalla periferia attraverso il midollo spinale, giungono alle aree cerebrali deputate all’elaborazione delle informazioni sulla posizione e sul movimento, necessarie per l’esecuzione corretta del movimento stesso.

Dunque la propriocezione assume un’ importanza fondamentale nel complesso meccanismo dell’esatto controllo del movimento e quindi un aiuto in questo senso risulta cruciale per un corretto movimento delle articolazioni che hanno subito un infortunio.

Molto spesso la presenza di distorsioni o traumi sono la causa di instabilità funzionali articolari che compromettono l’ esatta postura articolare e di conseguenza un infiammazione che perdura nel tempo.
Abbiamo riportato una serie di studi che confermano tali evidenze nel recupero e nella prevenzione dei traumi, soprattutto nel ridurre il rischio di recidive. E’ probabile, tuttavia, che l’effetto protettivo non sia la conseguenza di una propriocezione maggiore, ma di una riduzione dell’instabilità meccanica articolare e nella maggiore sicurezza durante l’esecuzione di task funzionali.

In ogni caso trattasi di una tecnica molto interessante che negli ultimi anni viene usata sempre di più in diversi ambiti, come in quello sportivo. Rappresenta inoltre una buona alternativa all’ utilizzo di farmaci.

Dott. Giuseppe Scalercio

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