Inquinamento aria: primo posto Italia in Ue

L’Italia è il Paese con il più alto tasso di mortalità prematura legata all‘inquinamento dell’aria tra i 28 che fanno parte dell’Unione europea: a dirlo è un rapporto dell’Agenzia europea dell’ambiente (Aea). Nel 2012 sono stati 84.400 i decessi di questo tipo.

Tale record negativo è da imputare a tre agenti killer: micro polveri sotti, il biossido di azoto e l’ozono (quello presente nei bassi strati dell’atmosfera). Questi tre fattori causano rispettivamente (in Italia) 59.500, 21.600 e 3.300 morti premature. La pericolosità maggiore deve quindi essere attribuita alle polveri sottili, che nel contesto europeo provocano 403 mila vittime nei 28 Paesi dell’Unione e 432 mila nel totale dei quaranta Paesi europei.

L’area italiana maggiormente colpita dall’inquinamento da micro polveri è quella della Pianura Padana, in particolare Brescia, Monza e Milano, alle quali si aggiunge Torino, città che oltrepassano il limite di 25 microgrammi per metro cubo d’aria fissato dall’Unione europea. Se invece si prende in considerazione la soglia raccomandata dall’Organizzazione Mondiale della Sanità, ovvero 10 microgrammi per metro cubo, nella lista nera ci finiscono anche altre città italiane, a partire da quelle più grandi, come Roma, Firenze, Napoli, Bologna e Cagliari.

L’inquinamento atmosferico rappresenta il fattore ambientale che più di ogni altro può mettere a serio rischio la salute dell’uomo, in quanto riduce la durata media della vita e favorisce la diffusione di gravi patologie come malattie cardiache, problemi respiratori e tumori.

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