Informazioni sul digiuno intermittente

Il digiuno intermittente, noto anche come digiuno terapeutico, è un tipo di dieta che alterna periodi in cui si deve rinunciare al cibo e altri in cui si può mangiare normalmente. Dopo aver raggiunto la popolarità in Gran Bretagna grazie al best seller “The Fast Diet”, si è rapidamente diffusa in tutto il mondo. In Italia ha avuto l’appoggio dell’oncologo Umberto Veronesi, che ha pubblicato il libro La dieta del digiuno, e Fabio Piccini, medico e autore de La dieta più antica del mondo. Vediamo insieme in cosa consiste e quali sono i pro e i contro.

Cos’è il digiuno intermittente?

Questo tipo di dieta si basa su un principio molto semplice: l’organismo, quando viene sottoposto a uno stress fisico o psicologico, come nel caso dell’assenza di cibo, aziona una serie di meccanismi di difesa che hanno lo scopo di fortificarlo. “Credo che dedicare un giorno ogni settimana alla totale astensione dal cibo non solo non faccia male, ma aiuti a formare il carattere, a manifestare una scelta etica e a proteggere la propria salute – scrive Veronesi – Un’alimentazione corretta, secondo i dettami della scienza, e almeno un giorno di digiuno ogni settimana possono rappresentare un nuovo e stimolante stile di vita.”

I benefici

Gli effetti positivi sull’organismo sono molteplici.

  • Concentrazione: il digiuno stimola la produzione di BDNF, una neurotrofina che agisce come un ormone della crescita per il sistema nervoso centrale: favorisce la sopravvivenza dei neuroni già esistenti e la nascita e la differenziazione di nuovi. Il digiuno dona lucidità alla mente e permette di mantenere alte le prestazioni del cervello, rafforzando la concentrazione e l’attenzione. Riempire il corpo di cibo, invece, spiega Veronesi, fa perdere lucidità e capacità creative.
  • Muscoli più forti: contrariamente a quello che si potrebbe pensare, il digiuno intermittente non agisce negativamente sulla muscolatura, anzi, favorisce lo sviluppo delle fibre muscolari e il mantenimento di un metabolismo sano.
  • Meno malattie: il digiuno porta l’organismo ad adottare alcune strategie atte alla sopravvivenza in condizioni ritenute difficile. Si verifica un aumento dell’attività dei globuli bianchi e della produzione di anticorpi. “Mangiare troppo – spiega Veronesi – ‘caricandosi’ di alimenti che non sono necessari, fa aumentare il rischio di sviluppare malattie come tumori, diabete, disfunzioni cardiovascolari.”
  • Via i chili di troppo: dopo 6-8 ore di digiuno l’organismo deve procurarsi il glucosio che gli serve per compiere le sue funzioni, per ottenerlo, brucia le riserve di glicogeno presenti nel fegato e poi passa ai depositi di grassi (si possono perdere circa 2 kg al mese). Il corpo si depura e ci si sente meno gonfi e più leggeri.

Il digiuno intermittente migliora il metabolismo, favorisce la depurazione del fegato e potenzia le performance sessuali.

 

Come fare il digiuno intermittente

Per ottenere questi benefici, però, è di fondamentale importanza che il digiuno non sia eccessivamente prolungato nel tempo: lo stress imposto all’organismo non deve diventare cronico! Questo regime alimentare deve procedere secondo tre schemi ben precisi. 1) Non mangiare per 24 ore di fila per non più di due volte a settimana. 2) Prolungare il periodo di digiuno notturno fino a 16-18 ore: si ottiene posticipando la colazione e anticipando la cena. Gli esperti consigliano di prolungare il digiuno notturno in maniera graduale: due ore in più ogni due settimane, fino a concentrare l’assunzione di cibo in sei ore. Per il tempo restante, si può bere acqua, tè e caffè senza zucchero. 3) Cinque giorni di dieta normale alternati con 2 a ridotta assunzione di calorie (500-600 calorie).

Questi schemi non sono fissi: ognuno può scegliere quello che meglio si abbina al suo stile di vita e possono anche essere alternati. In ogni caso, si consiglia di rivolgersi al medico prima di seguire questo regime alimentare: potrebbe essere opportuno fare alcuni esami del sangue. Il digiuno intermittente è sconsigliato nei seguenti casi: gravidanza, allattamento, se si è affetti da patologie serie (diabete, malattie cardiocircolatorie) e se si è sofferto di disturbi alimentari.

Digiuno intermittente critiche

Non sono mancate le critiche. “Ogni tanto esce fuori qualche dieta astrusa, qualche scorciatoia, qualche rimedio per evitare di fare l’unica cosa saggia che ci sia da fare: mangiare di meno e muoversi di più” ha dichiarato Andrea Ghiselli, ricercatore del Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura. Gli ha fatto eco Pietro Migliaccio, presidente società italiana di scienza dell’alimentazione, anche lui piuttosto scettico verso il digiuno intermittente “Il digiuno va bene al massimo se seguito per un giorno perché già al secondo giorno produce corpi chetonici che affaticano il fegato, i globuli rossi e il cervello.”

Digiuno intermittente critiche

Via email ci è arrivata questo , una sorta di critica di questa prassi da parte di un nutrizionista

“Il digiuno intermittente serve per salvare più calorie per i pasti restanti della giornata. Cioè, se si fa il digiuno dalla cena della sera prima fino al pranzo del giorno dopo, si salvano le calorie della colazione per fare pranzo merenda e cena più abbondanti. Ma. È anche molto “rischioso” per chi non sa gestirlo. Nel senso, per fare il digiuno intermittente si devono sapere le calorie che si assumono giornalmente e tenere conto di quelle. Perché con il digiuno intermittente c’è il rischio di stramangiare nei prossimi pasti e fare molto peggio. Perché chi non riesce a gestire la fame e poi il cibo, dopo tante ore di digiuno rischia di abbuffarsi. Quindi, se lo fai perché magari la mattina veramente non hai fame, ci sta, non c’è bisogno che ti sforzi a mangiare. Ma se devi soffrire la fame ed aspettare di finire il digiuno intermittente non te lo consiglio. E la cosa più importante, NON FA DIMAGRIRE. Non aiuta a perdere peso più velocemente. Solo ed esclusivamente il deficit calorico aiuta a perdere peso. Quindi, il digiuno intermittente non ha alcun senso.”

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