Ecografia del I trimestre:

Effettuata ad 11‐13 settimane, comprende la visualizzazione della sede d’impianto della camera ovulare (per smascherare eventuali gravidanze ectopiche), la misurazione della camera ovulare, la definizione del numero degli impianti, il riconoscimento dell’embrione/feto ed il loro numero, la datazione della gravidanza, il riconoscimento dell’attività cardiaca, la misurazione della translucenza nucale.
In sintesi, si pone l’obiettivo di escludere la presenza di anomalie precoci dello sviluppo e di grossolane anomalie embrio‐fetali (idrope fetale, anencefalia, igroma cistico).
Inoltre, l’ecografia del I trimestre utilizza la sonda vaginale, e non quella addominale, poiché l’utero in questo periodo è ancora un organo pelvico.
In particolare, l’ecografia del I trimestre valuta:
o Translucenza nucale:è un test di screening per le anomalie cromosomiche, che serve a misurare il liquido presente nella parte posteriore della nuca del feto, attraverso un’ecografia che ne rileva lo spessore. Infatti, esiste un’elevata percentuale di associazione
(65%) tra edema nucale ed anomalie cromosomiche per valori di TN > 2,5 mm.
o Epoca gestazionale: si valuta tramite una valutazione biometrica dell’embrione. In questo periodo, il parametro per la misurazione delle dimensioni dell’embrione è la lunghezza cefalorachidiana (o CRL: crown‐rump lenght). Questo parametro, quindi, misura l’embrione dalla testa al sacro, senza considerare gli arti. Dalla 12° settimana in poi (quindi dal II trimestre), invece, i parametri saranno: diametro biparietale, diametro addominale, circonferenza addominale e lunghezza del femore e del’omero. Questi parametri consentiranno di valutare l’omogeneità dell’accrescimento ed eventuali alterazioni dello sviluppo embriofetale. o Movimenti attivi del feto: è opportuno considerare come in questo periodo, dato il maggior spazio a disposizione, sono più frequenti. o Anomalie fetali macroscopiche: ad esempio, un’anencefalia può essere evidenziata già nel primo trimestre, così come un idrope fetale od un igroma (presenza sul collo di una formazione cistica, espressione di una patologia cromosomica)
o Rilevamento del BCF: si ricorda che solo il BCF consente di attestare il reale stato di sviluppo della gravidanza

• Ecografia del II trimestre:

tra 20° e 22° settimana si segue un’ecografia che ha la finalità di studiare
la morfologia fetale (ecografia morfostrutturale) per la diagnosi precoce di patologie malformative,
per l’analisi dello sviluppo fetale e per la datazione della gravidanza, nonché di valutare la localizzazione placentare e del liquido amniotico. Essa prevede uno studio completo della
morfologia del feto (strutture intracraniche, colonna vertebrale, volto, ossa lunghe, apparato cardiovascolare, organi addominali ed estremità; secondo i suddetti parametri). I limiti principali
riguardano i difetti di piccole dimensioni, come i piccoli difetti del cuore: del cuore, infatti, si vede solo se sono presenti le 4 camere (pertanto, se la donna è a rischio, ad esempio per diabete, si
andranno a fare studi più specifici per studiare la funzionalità delle camere, come quelli flussimetrici).
Altro parametro valutato è la distanza orbitaria (cioè tra le due orbite), che consente una stima
della morfologia cranica.
In conclusione, una pronta diagnosi di malattie congenite consente non solo di attuare eventuali terapie in utero, ma anche di programmare un parto idoneo ad eventuali trattamenti post‐parto
immediati.
• Ecografia del III trimestre: praticata alla 30°‐32° settimana, ha lo scopo di indagare
o Crescita fetale: anche in questo caso, si valutano i parametri biometrici visti in precedenza per valutare la crescita fetale. Inoltre, vi sono anomalie “evolutive”, che compaiono solo successivamente al II trimestre (e quindi in seguito al controllo ecografico del II trimestre).
o Quantità del liquido amniotico: è spia di una patologia fetale (ad esempio, un suo aumento
può indicare diabete fetale, una sua diminuzione ritardi di accrescimento o malformazioni
fetali)
o Localizzazione e maturazione placentare:la placenta appare al controllo ecografico normalmente omogenea. Se disomogenea, con alterazione della vascolarizzazione placentare, ma dopo la 36° settimana, è indice di fisiologica senescenza placentare.
Tuttavia, se disomogenea in un tempo precedente, è indice di anomalie placentari.
Inoltre, valuta l’inserzione placentare: ad esempio, un’inserzione bassa causa la placenta previa: infatti, l’impianto avviene generalmente a livello del fondo o nella parte posteriore
od anteriore del terzo superiore; se avviene nel terzo inferiore (impianto basso) può
predisporre alla placenta previa
Cardiotocografia: è una particolare ecografia che consente di registrare, in maniera continua, la frequenza cardiaca e le contrazioni uterine. È molto importante valutare come la frequenza cardiaca fetale, in media di 145 bpm, sia variabile di 5‐10 bpm: infatti, una variabilità minore è indice di sofferenza fetale. Tuttavia, anche una frequenza media maggiore o minore di 145 bpm è spia di una patologia.
Inoltre, si mettono in relazione i battiti cardiaci, ed in particolare le loro accelerazioni, con le contrazioni uterine (generalmente, la frequenza cardiaca si riduce con l’aumento della contrazione)

Doppler‐flussimetria

La doppler‐flussimetria si effettua su vasi fetali, placentari, materni e del cordone ombelicale e valuta lo
stato di salute del feto, ovvero il suo grado di ossigenazione:
• Indicazioni
o Gravidanze post‐termine
o Patologie fetali: iposviluppo, malformazioni, oligo‐ e poliamnios
o Patologie materne: gestosi, ipertensione, iperlipidemia e diabete gravidico
Razionale: consente di studiare la vascolarizzazione di determinati distretti. In un primo momento, si studiano le arterie uterine (una loro alterazione nel primo o nel secondo trimestre è indice di rischio di emorragie del terzo trimestre). In seguito, si studiano anche i vasi fetali (soprattutto
cerebrali) ed ombelicali: ad esempio, una sofferenza di un’arteria cerebrale determina una sofferenza cerebrale che può indicare la necessità del parto in quel momento

Gravidanza, ecco l’ ecografo portatile per donne in ansia

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