Giorgio Faletti carriera
Ci ha lasciato lo scorso 4 luglio, sconfitto dal tumore all’età di 63 anni. In migliaia hanno partecipato ai suoi funerali per dare l’ultimo saluto a quello che è stato un’artista estremamente versatile e un grande uomo. Ci resta tanto di Giorgio Faletti e questo colmerà almeno in parte la sua assenza.
Faletti era nato ad Asti nel 1950. La sua vita è stata caratterizzata da mille sfaccettature: è stato cabarettista, attore, cantante, scrittore, compositore di musiche, paroliere, sceneggiatore, e persino pittore.
La sua carriera prende il via con il cabaret nel locale Derby, nello stesso periodo in cui circolavano anche altri volti noti della tv italiana, quali Diego Abatantuono, Teo Teocoli, Massimo Boldi, Paolo Rossi e Francesco Salvi. Ma è negli anni Ottanta che raggiunge la popolarità con le gag surreali nel celebre programma Drive In, dove interpreta Vito Catozzo, il suo personaggio più famoso e amato, a cui succederanno altri personaggi paradossali come Carlino, Suor Daliso, il testimone di Bagnacavallo.
Recita in Emilio al fianco di Zuzzurro e Gaspare, dove crea Franco Tamburini, stilista di Abbiategrasso. Nel 1990 prende parte a Fantastico con Pippo Baudo, Marisa Laurito e Jovanotti, successivamente a Stasera mi butto… e tre! con Toto Cutugno.
Non solo televisione ma anche musica. Esordisce nel 1988 con un mini-album intitolato Colletti bianchi, colonna sonora di un’omonima serie tv nella quale è fra i protagonisti. Nel 1991 pubblica un disco intero, Lupo mannaggia, contenente il brano Ulula, uno dei tormentoni dell’estate 1991. Nello stesso anno è autore per Mina con il pezzo Traditore, incluso nell’album Caterpillar.
Nel 1992 prende parte al Festival di Sanremo in coppia con Orietta Berti: la canzone era Rumba di Tango, poi inserita nell’album “Condannato a ridere”. Ma sarà la sua seconda partecipazione a Sanremo a lasciare un segno più forte: nel 1994 si presenta con il brano Signor tenente, brano ispirato alle stragi di Capaci e di via D’Amelio. Arriva secondo e vince il Premio della critica. La canzone viene poi inserita nell’album Come un cartone animato che gli farà conquistare il primo disco di platino.
Torna sul palco dell’Ariston nel 1995 con L’assurdo mestiere, una vera e propria preghiera rivolta a Dio. Nella stessa edizione si presenta anche come autore del brano Giovane vecchio cuore interpretata da Gigliola Cinquetti. Tutti vogliono Faletti: scrive brani per Fiordaliso e poi l’intero album Il dito e la luna di Angelo Branduardi.
Dalla musica alla letteratura. Dopo l’esordio con Porco mondo che ciò sotto i piedi, dove rievoca le gesta di Vito Catozzo, arriva nelle librerie con il thriller Io uccido, libro che ottiene un enorme successo, bissato dal secondo romanzo Niente di vero tranne gli occhi, uscito nel 2004. L’anno seguente riceve dal Presidente della Repubblica il Premio De Sica per la Letteratura.
Nel 2006 recita in Notte prima degli esami nel ruolo del professore Antonio Martinelli, performance che gli vale la nomination al David di Donatello come migliore attore non protagonista.
Nel 2007 arriva un altro boom di vendite legate a Fuori da un evidente destino, un romanzo ambientato in Arizona e incentrato sugli indiani Navajos. Nello stesso anno torna a Sanremo come autore di The Show Must Go On, offerta a Milva.
Nel 2008 arriva la sua prima raccolta di racconti, Pochi inutili nascondigli, ed esce il suo quarto romanzo, Io sono Dio. L’anno seguente ottiene una parte in Baarìa di Giuseppe Tornatore e poi ne Il sorteggio di Giacomo Campiotti, dove veste i panni di un eccentrico sindacalista.
Poi ancora libri: Appunti di un venditore di donne, Tre atti e due tempi e l’autobiografia Da qui a ora.
Nella primavera del 2014 viene colpito da un tumore. Dopo un periodo trascorso in un centro specializzato a Los Angeles, viene ricoverato a Torino, all’ospedale Molinette, dove si è spento lo scorso 4 luglio.