Nasce a Roma il 2 novembre 1940 Luigi, detto Gigi Proietti.

Attore, comico, regista, cantante e doppiatore italiano ma, soprattutto, uno dei massimi esponenti del teatro italiano, grande affabulatore e trasformista che ha fatto e fa scuola, perennemente sospeso tra colto e popolare.

Il dialetto romanesco è una scelta precisa, da lui difesa con grande orgoglio di appartenenza.

Grande tifoso della Roma, è esuberante sulla scena ma riservato sulla sua vita privata.

Dal 1967, è legato a Sagitta Alter, ex guida turistica svedese, da cui ha avuto le figlie Susanna e Carlotta.

Alla fine degli anni Settanta, ha aperto il suo Laboratorio di Esercitazioni Sceniche che ha formato personaggi destinati al successo nel mondo dello spettacolo italiano.

Teatro, Tv e cinema ringraziano l’erede di Petrolini.

 

Attore di teatro, prima di tutto: l’esordio

Gigi Proietti ottiene la maturità classica al Liceo Classico Augusto di Roma, si iscrive alla facoltà di Giurisprudenza dell’Università di Roma La Sapienza ma, dopo sei esami, abbandona il corso.

Si iscrive al Centro Teatro Ateneo ed inizia a frequentare il corso di mimica nel Centro Universitario Teatrale tenuto da Giancarlo Cobelli. Deve il suo esordio proprio a Cobelli che lo scrittura per lo spettacolo d’avanguardia Can Can degli italiani (1963).

Tra il 1965 ed il 1970, con il Gruppo Sperimentale di Calenda ma anche senza, Gigi Proietti è protagonista a teatro de Il Mercante di Venezia, Il misantropo di Molière, Il dio Kurt, La Cena delle beffe.

Assieme allo scrittore Roberto Lerici scriverà e dirigerà A me gli occhi, please (1976), show di teatro-grafia che registrò un record di oltre 500.000 presenze al Teatro Olimpico di Roma e che verrà riproposto nel 1993, 1996 e 2000.

Nei suoi One-Man show avrà modo di lanciarsi, senza guida registica, in veri e propri tour de force teatrali, come monologhista, cantante, ballerino, imitatore.

Di Gigi Proietti a teatro ricordiamo con piacere anche Prove per un recital (1996) e Io, Totò e gli altri (2002).

 

Dal Teatro Brancaccio al GranTeatro

Gigi Proietti, nel 1978, assume la direzione artistica del Teatro Brancaccio di Roma insieme a Sandro Merli creando il Laboratorio di Esercitazioni Sceniche per i giovani attori: negli anni Ottanta, gli spettacoli con i suoi allievi riscuoteranno un apprezzabile successo.

Dal suo Laboratorio usciranno artisti come Flavio Insinna, Giorgio Tirabassi, Enrico Brignano, Chiara Noschese, Francesca Reggiani.

Nel primo periodo, Gigi Proietti mantiene la scuola da sé con il supporto di Mario Bussolino, prima di poter contare sui contributi regionali.

Ha lasciato la direzione artistica del Teatro Brancaccio nel 2007 assumendo quella del GranTeatro di Roma.

Insieme al Laboratorio, nel 2003 fonda il teatro Globe Theatre shakespeariano; direttore del teatro, ha debuttato come attore soltanto nel 2016.

 

Esperienze televisive

Gigi Proietti è, innanzitutto, un grande attore di teatro che ha saputo lasciare un’impronta unica anche in Tv e nel cinema.

Si è dedicato alla Tv, tra un impegno a teatro e l’altro, tra la fine degli anni Sessanta ed i primi anni Settanta.

Tra le varie esperienze in Tv citiamo: lo sceneggiato Il circolo Pickwick (1967) di Ugo Gregoretti, show di rilievo come Sabato sera dalle nove alle dieci (1974) in cui interpreta Gastone, Fatti e fattacci, Alleluja brava gente di Garinei e Giovannini, Fantastico, Io a modo mio, lo sceneggiato Fregoli diretto da Paolo Cavara ispirato al grande trasformista..

A partire dagli anni Novanta, è protagonista di fiction televisive come la serie di telefilm Un figlio a metà, la serie di successo su Rai 2 Il maresciallo Rocca (1996), la miniserie Preferisco il Paradiso nel ruolo di San Filippo Neri, L’ultimo papa re, Il Signore delle truffa e Una pallottola nel cuore.

Più di recente, ha partecipato come giudice al talent show di Rai 1 La pista condotto da Flavio Insinna ed al Tale e Quale Show di Carlo Conti.

Quest’anno, a distanza di 20 anni dall’ultima esperienza, ha condotto in veste di protagonista assoluto lo show Cavalli di battaglia per celebrare i suoi 50 anni di carriera.

 

Gigi Proietti ed il cinema

Dopo aver partecipato a film come Le piacevoli notti (1966), Lo scatenato, La matriarca e Una ragazza piuttosto complicata, ottiene il primo ruolo da protagonista nel film L’urlo (1968) di Tinto Brass.

Negli anni Settanta, reciterà da protagonista in film come Gli ordini sono ordini, Meo Patacca, Languidi baci perfide carezze, Casotto, Le farò da padre passando dalla commedia al dramma, dal grottesco al ruolo impegnato.

La consacrazione cinematografica di Gigi Proietti arriva nel 1976 con Febbre da cavallo di Steno in cui interpreta lo scommettitore Mandrake, diventato un film di culto.

Dopo Febbre da cavallo, Gigi Proietti parteciperà in ruoli secondari a poche pellicole come Mi faccia causa (1984) per la regia di Steno.

Tornerà al cinema più atteso che mai nel 2002 con Febbre da cavallo – La mandrakata diretto da Carlo Vanzina, figlio di Steno, che lo stesso Proietti definisce “un ritorno sul luogo del delitto” e col quale vince un Nastro d’argento come miglior attore protagonista.

Tornerà ad essere diretto da Carlo Vanzina nel 2010 con La vita è una cosa meravigliosa.

 

Cantante, doppiatore, scrittore, regista

La sua passione per la musica lo porta, fin da bambino, a suonare il pianoforte, la chitarra, la fisarmonica e il contrabbasso, ad esibirsi nelle feste studentesche e, in seguito, nei night club romani.

Gigi Proietti ha vissuto la sua esperienza come cantante nel gruppo musicale Trio Melody (con Peppino Di Capri e Stefano Palatresi).

Sua è la voce della famosa Ballata di Carini usata come sigla iniziale dello sceneggiato in Tv L’amaro caso della baronessa di Carini (1975) ma altrettanto indimenticabili sono le sue canzoni romane come Me so’ magnato er fegato o Nun je dà retta Roma.

Seguendo la scia di Trilussa, del Belli e di Petrolini, Gigi Proietti è anche poeta: ha composto diversi sonetti pubblicati in una rubrica del Messaggero negli anni Novanta.

In qualità di scrittore, pubblica nel 2013 l’autobiografia Tutto sommato qualcosa mi ricordo mentre, nel 2015, è autore di Decamerino – Novelle dietro le quinte.

Ricchissima la sua lista di titoli come regista teatrale (una quarantina, tra cui A me gli occhi please, Caro Petrolini, Liolà, Romeo e Giulietta, Prove per un recital, Mezzefigure): è anche regista di opere liriche (Tosca, Nabucco, Carmen, Don Giovanni, Le nozze di Figaro), mentre come regista televisivo ha realizzato il sit-com Villa Arzilla (1990) ed il telefilm Un nero per casa (1998).

Ha doppiato star del cinema come Robert De Niro, Sylvester Stallone, Paul Newman, Dustin Hoffman, Richard Burton, Anthony Hopkins, Kirk Douglas, Gregory Peck, Marlon Brando, Michel Piccoli ed altri ancora prestando, oltretutto, la sua voce in film d’animazione come Aladdin, La spada magica e Silvestro.  

 

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