Capita a tutti, prima o poi, di sentirsi frustrati. È uno stato d’animo che sfocia spesso in rabbia, insoddisfazione e senso di impotenza. Si tratta di una condizione molto diffusa perché la sua genesi è da ricercare in svariati fattori.

Ragionando in termini psicologici, per frustrazione si intende “la mancata gratificazione di un desiderio, oppure l’impedimento alla soddisfazione di un bisogno”. È uno stato d’animo che si verifica quando un ostacolo, che può essere di natura diversa, impedisce all’individuo di raggiungere l’obbiettivo prefissato.

Il fallimento è il fattore principale della manifestazione del senso di frustrazione. Per questo motivo è strettamente correlata all’ambito lavorativo, di studio o sportivo. Non riuscire a dare il massimo a lavoro, rimandare gli esami, incominciare improvvisamente a perdere dopo un periodo in cui vincere sembrava facile come bere un bicchiere d’acqua, sono tutti elementi che possono far precipitare l’individuo nella frustrazione.

Si capisce che qualcosa non va, ma non si ha la più pallida idea di cosa fare per risolvere la situazione. Sembra impossibile trovare il bandolo della matassa. Ciò genera una sensazione di impotenza e rabbia difficili da gestire.

Cause della Frustrazione

Le cause della frustrazione, come già anticipato, sono molteplici:

  • Fattori biologici: riguardano l’aspetto fisico dell’individuo: piccolo di statura, colore dei capelli, problemi di vista. Ovviamente la situazione fisica in sé non è causa di disagio, ma lo diventa se viene vissuta in questo modo.
  • Fattori sociologici: riguardano la personalità. Ad esempio, vivere in un ambiente frenetico e improntato sull’efficienza operativa può essere frustrante per chi possiede un carattere emotivo e propenso al contatto umano e alla comprensione.
  • Fattori sociali: appartenere a un certo contesto o classe sociale può determinare frustrazione.

Abbiamo detto che la frustrazione viene generata dal mancato raggiungimento dell’obbiettivo prefissato, dalla mancata gratificazione, ma non sempre è così. Tale avvenimento, infatti, per alcuni può risultare sgradevole e umiliante, per altri, invece, può essere uno stimolo, un incentivo a migliorarsi, a cercare nuove strade per riuscire a soddisfare il desiderio. La caduta diventa così un’opportunità.

Ciò si verifica perché le reazioni al fallimento possono essere differenti:

  • Persistenza: l’individuo non si arrende nonostante l’ostacolo, ma continua nel raggiungimento del suo obbiettivo.
  • Reazione aggressiva: la mancata gratificazione genera rabbia. Può essere: eterodiretta, cioè diretta verso l’esterno; autodiretta: rivolta verso di sé; rediretta: rivolta inconsciamente verso un’altra persona ritenuta responsabile del fallimento.
  • Reazione cooperativa: la frustrazione può dar vita a collaborazioni tra soggetti che la subiscono.
  • Ansia, angoscia, apatia: si verificano quando la frustrazione raggiunge livelli talmente elevati da non essere più sopportata dall’individuo.

Frustrazione Rimedi

Il primo passo da compiere quando la frustrazione ci impedisce di vivere la nostra vita nel modo che vorremmo è l’accettazione. Ammettere il fallimento, accettare che la vita non sempre va come vogliamo, prendere atto del fatto che il nostro percorso (che sia lavorativo, scolastico, sentimentale) troverà spesso degli ostacoli, ci può aiutare ad affrontare meglio le difficoltà e a prenderle come un punto di partenza, non di sosta forzata.

Ad esempio, se vi siete trovate a dover rimandare parecchi esami, valutate la possibilità di cambiare metodo di studio, magari rivolgendovi a un tutor o a un amico molto bravo.

Un altro passo importante è rappresentato dal cambiamento: non abbiate paura di modificare i vostri obbiettivi o le modalità di raggiungimento. Piuttosto che sprecare energia nella rabbia per la frustrazione, investitela altrove, in qualcosa in grado di gratificarvi e restituirvi la serenità interiore.

 

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