Una domanda frequente è: “Conta più il potere saziante della frutta o il suo contenuto, talvolta elevato, di zuccheri?”
In uno studio recentemente pubblicato su Obesity condotto da ricercatori della Purdue University (USA), 34 adulti hanno ricevuto, in aggiunta alla loro dieta abituale, frutta e verdura sotto forma di bevanda per otto settimane, e in forma solida per altre otto settimane.
Dai risultati si è rilevato un aumento di peso, più marcato per chi già aveva chili di troppo e superiore dopo il consumo di frutta e verdura sotto forma di bevanda: 1,95 kg, contro l’1.36 kg di chi aveva mangiato frutta e verdure intere.
Un altro studio, pubblicato da Appetite è stato condotto in Brasile su una cinquantina di donne sovrappeso o obese.
Qui i risultati sono stati differenti.
L’ aggiunta alla dieta di frutta come fuoripasto ha portato, dopo dieci settimane, a una perdita di peso (di 0,93 kg con le mele e 0,84 kg con le pere) che non si è osservata nel gruppo che aveva ricevuto come fuoripasto tre biscotti d’avena.
“La frutta ha un ruolo importante nelle diete dimagranti se con la sua capacità saziante, collegata al contenuto di fibra, va a sostituire altri alimenti più energetici, contribuendo così a ridurre le calorie complessivamente introdotte “— commenta al Corriere della Sera Maria Grazia Carbonelli, direttore dell’Unità operativa di dietologia del San Camillo Forlanini di Roma.
La frutta inoltre andrebbe sempre mangiata fresca e possibilmente con la buccia, evitando i succhi.
Cocomero e fragole apportano rispettivamente un quarto e meno della metà delle calorie fornite dalle banane.
Per quanto riguarda la frutta esotica meglio preferire quella meno zuccherina, come papaia e ananas, rispetto ad avocado e cocco.