Non è recente la storia della trentenne Deborah Lee Towe,  che è stata accusata dal tribunale della California di aver avuto rapporti sessuali con tre ragazzi almeno dell’età tra i 15 e i 16 anni.

Inizialmente la donna ha negato le accuse, ma pian piano ha iniziato ad ammettere che ci sono stati contatti con alcuni di questi ragazzi dopo che questi avevano fatto delle avance e l’avevano fatta sentire lusingata.

Durante il processo la donna si è “sbottonata” sempre di più, fino a far uscire tutta la verità, ovvero che ci sono stati i rapporti per i quali è stata accusata.

La cosa strana di tutta questa storia non è tanto il fatto che la donna abbia avuto dei rapporti sessuali con dei minorenni, quanto la giustificazione che questa ha dato dopo aver detto tutta la verità: “volevo proteggere la verginità di mia figlia”.

A quanto pare è stato proprio questo il motivo che ha spinto la donna a fare determinati atti. Questa infatti racconta di aver fatto in modo che i ragazzi sfogassero su di lei la loro carica sessuale così, una volta che questi fossero stati soddisfatti da quel punto di vista, sarebbero stati meno pericolosi per la figlia, e avrebbero lasciato la sua verginità intatta.

La donna è stata giudicata colpevole alla prima udienza e il giudice ha fissato una cauzione di 250.000 dollari per la sua scarcerazione.

Caterina Perilli

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11 COMMENTI

  1. IN questo universo ce ne sono dei pazzi …ma una pazza come questa mai sentito mahhhhh…………………………cose dell'altro mondo….che schifoooooooooooo!!!!!!

  2. E la figlia rimane sempre all'asciutto, se non la usa finira di fare le ragnatele poverina, sempre colpa delle mamme impiccione.

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