La risposta è purtroppo si.

Un secolo fa, la malaria costituiva una delle principali cause di malattia e mortalità nel mondo, avendo provocato la morte di quasi il 50 per cento del genere umano. Oggi siamo a un passo dallo sconfiggerla.
Oltre la metà dei Paesi l’ha eradicata e la mortalità è stata ridotta del 60%, negli ultimi 15 anni.
Abbiamo piani ambiziosi per accelerare questi progressi, con l’obiettivo di tagliare i casi di malattia e
le morti del 90%, entro il 2030, e di eliminare la malaria da altre 35 nazioni. Peraltro, siamo consci di
non poter dare nulla per scontato e abbiamo chiari i rischi che dovremo affrontare negli anni a venire
per raggiungere questi risultati.

Gli investimenti si stanno livellando, a un valore che rappresenta circa
la metà di quanto sarebbe necessario, e si rafforza la resistenza ai farmaci e agli insetticidi, secondo il Rapporto 2016 dell’Organizzazione mondiale della sanità. Cresce la necessità di rinnovare sforzi e investimenti, oltre che di identificare soluzioni tecnologiche innovative, per affrontare queste sfide e raggiungere il risultato atteso.

L’Italia vanta una grande tradizione nella lotta alla malaria, che vede le sue radici nella
scoperta, opera di Giovan Battista Grassi, della trasmissione della malattia da parte della zanzara.

Nel1934 vide la luce, grazie al finanziamento della Fondazione Rockfeller, l’Istituto di Sanità Pubblica – ilfuturo Istituto Superiore di Sanità – che tanta parte ebbe nella campagna contro questa malattia nel nostro Paese, debellata nel 1970. All’inizio di questo secolo, l’Italia ha concorso in maniera sostanziale
alla creazione e alla nascita del Fondo Globale per la lotta all’Aids, alla tubercolosi e alla malaria, una
partnership pubblico-privato che ha fortemente contribuito a ridurre le conseguenze di queste
malattie. L’impegno del nostro Paese è fondamentale per questa realtà: rappresentiamo l’ottavo Stato
contribuente e la nona organizzazione in termini assoluti.

La Presidenza Italiana del G7, nel corso del 2017, costituisce una grande opportunità per riproporre il nostro ruolo di leader in questo impegno, volto a sconfiggere le grandi malattie e per la Salute Globale, assicurando l’accesso e il diritto universali alla salute.

Articolo precedenteBloccata l’ordinanza di Trump contro le città che offrono assistenza agli immigrati
Articolo successivoEmma Marrone e Riccardo Scamarcio fidanzati?

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.