Enfisema polmonare: cause e fattori di rischio

Con il termine enfisema polmonare si indica una grave patologia dei polmoni, causata da un progressivo deterioramento degli alveoli, ovvero quelle piccole sacche che contengono l’aria nei polmoni. Gli alveoli, danneggiati da diversi fattori, perdono man mano la loro funzionalità, rendendo sempre più corto il fiato del soggetto colpito.

L’enfisema appartiene alle cosiddette broncopneuomopatie croniche ostruttive e rappresenta una condizione cronica e solitamente bilaterale, riguardante cioè entrambi i polmoni.

Gli alveoli, per effetto di tale disturbo, diventano più grandi e irregolari, con la presenza di buchi sulle pareti. Questa trasformazione diminuisce la superficie polmonare e la quantità di ossigeno che raggiunge il sangue.

La causa principale dell’efisema polmonare è da ricondurre all’esposizione prolungata a sostanze nocive per le vie aree, come quelle contenute nel fumo di sigaretta (sia attivo che passivo), nell’aria inquinata, nelle emissioni industriali e le polveri di carbone e silice.

Si è maggiormente esposti al rischio di enfisema polmonare se:

  • si ha un’età compresa tra i 40 e i 60 anni: è infatti in questo arco di tempo che tendono a manifestarsi i primi sintomi.
  • si è soliti fumare sigarette, anche se il rischio è elevato anche per coloro che fumano la pipa o il sigaro. Le probabilità della comparsa della malattia sono direttamente proporzionali alla quantità di tabacco fumato e al numero di anni di fumo.
  • si è costantemente esposti al fumo passivo.
  • si respirano sostanze chimiche o le polveri di cereali, cotone, legno o metalli.
  • si vive in posti dove l’aria è particolarmente inquinata. Anche l’inquinamento degli spazi interni, come i fumi del riscaldamento, possono aumentare il rischio di enfisema polmonare.

Le persone affette da tale disturbo possono restare asintomatiche per molto tempo, fino a quando la malattie raggiunge una tale gravità da palesarsi. Il fiato si fa via via più corto, fino a mancare anche quando il soggetto è a riposo.

La diagnosi parte con la visita dal medico di famiglia, che procederà con delle domande volte a inquadrare la situazione, per poi prescrivere esami di imaging, di laboratorio e della funzionalità polmonare.

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