Endometriosi. Si tratta di una malattia causata da una disfunzione cellulare, che causa un aumento non normale delle cosiddette cellule endometriali, che vanno ad occupare una zona esterna all’utero; in condizioni normali infatti queste cellule rimangono all’interno dell’utero stesso.

Questa malattia rappresenta un problema reale per molte donne, perchè provoca uno stato di infiammazione permanente, più o meno grave, che si rileva gravosa per l’organo riproduttivo femminile.

Tra i sintomi di questo disagio si registrano dolori nella zona pelvica e diversi problemi di carattere intestinale.

I sintomi dell’endometriosi si manifestano in condizioni normale, ma anche e soprattutto nel periodo del ciclo mestruale e anche nel periodo che lo precede; si possono rilevare talvolta nei momenti dell’ovulazione, dove si soffre di dolori diffusi, o durante i rapporti intimi; in questi periodi si può soffrire anche di uno stato di eccessivo affaticamento che investe tutto il corpo.

Oggi ci sono diversi modi per accorgersi in tempo di questo disturbo, così da poter adottare una cura adeguata nella fase iniziale della manifestazione di questa malattia.

Tra questi c’è anche la possibilità di effettuare un test su internet, che può indirizzare le pazienti verso un successivo consulto dal medico.

Endometriosi come si manifesta

Come dicevamo spesso si soffre di dolori nella zona pelvica, precisamente nella parte bassa del ventre; può essere un dolore che si interrompe al massimo dopo tre mesi, oppure uno stato di sofferenza cronica, che ci protrae per oltre sei mesi.

La diagnosi di questo tipo di dolore non è facile, perchè spesso si può confondere con altri stati dolorosi.

Questo perchè alla base dei dolori che si potrebbero ricondurre a un’endometriosi ci sono molte problemi diversi, legati per esempio alla fertilità, problemi ginecologici di vario genere, intestinali, patologie legate all’apparato urinario e possibili problemi a carico dei muscoli e dello scheletro.

Il dolore nella zona pelvica ha come conseguenza problemi motori, ma anche conseguenze al livello comportamentali, dato che la paziente riversa in uno stato di sofferenza più o meno costante e questo può provocare stati generali di ansia.

Il tipo di dolore che si prova durante l’endometriosi non è di facile individuazione; non risiede in un punto preciso, ma spesso si irradia in zone ampie del corpo e rende difficoltosa la delimitazione in una zona precisa.

Spesso può provocare nausea, stati di apprensione generale e problemi alla vescica; nel caso invece di dolori nella zona muscolare, la diagnosi si rende più facile.

In ogni caso i dolori sono sempre di origine interna, perchè provocati da una disfunzione a carico delle cellule interessate.

Endometriosi e Dispareunia: dolori durante i rapporti intimi

Lo stato di dolore dopo un rapporto intimo si può verificare anche dopo dei tempi lunghi in cui non si sono mai rilevati questi problemi; in questi casi si consiglia una visita specialistica, che deve individuare quali sono le cause della dispareunia; infatti ci possono essere anche altre cause generali. Solitamente questa è una conseguenza di un’endometriosi acuta, nella zona bassa dell’utero, o tra vagina e vescica.

Endometriosi e Dismenorrea: eccessivo dolore durante il mestruo

Se durante il ciclo mestruale la paziente soffre di dolori più forti e intensi rispetto al solito, non si tratta di normali disturbi legati al periodo del ciclo; se registrate questi sintomi dovete tenerli nella dovuta considerazione.

Si tratta infatti di un avviso dato dall’organismo, che deve spingervi a fare una visita specialistica e approfondire attraverso della analisi specifiche, al fine di evitare una diagnosi tardiva, che provocherebbe ulteriori problemi in fasi di definizione delle cure opportune.

Disagio Rettale

Tra gli altri disagi che possono investire la zona rettale, troviamo un problema che provoca alla paziente la sensazione di dover andare in bagno, quando in realtà non ce n’è bisogno, oppure delle fitte nella zona rettale e dolore se si sta seduti per troppo tempo.

Questi tipi di dolori si manifestano quando l’endometriosi si sta concentrando nella zona pelvica; più precisamente nel punto tra vagina, utero e retto.

In questo caso è bene osservare il periodo in cui questi sintomi si verificano; prima o dopo il ciclo, durante l’ovulazione o in altri momenti del ciclo.

È consigliabile una visita specialistica dal vostro ginecologo di fiducia; solitamente non sono necessarie ecografie o risonanze magnetiche.

Gli altri esami che si fanno in caso di endometriosi vi devono essere consigliati da un centro specializzato, anche perchè possono variare da paziente a paziente.

In alcuni casi è sufficiente una visita ginecologia, in altri sono previste risonanze magnetiche, o esami del sangue specifici. È importante affidarsi a un medico che vi segua fin dalla fase iniziale della diagnosi, fino alla definizione della cura.

quando fare esame endometriosi

Quando vi trovate ad affrontare la prima visita a seguito di una sospetta endometriosi, è necessario portare con voi goni tipo di fascicolo relativo a precedenti esami o visite che avete fatto.

Nei centri specializzati infatti vi viene chiesto di rispondere ad alcuni quesiti, che permettono in una fase iniziale di circoscrivere quelle che sono le peculiarità del paziente.

In questa fase viene inquadrata la malattia e inizierete le prime visite specialistiche con il ginecologo, che ha il compito di diagnosticare il tipo di endometriosi di cui soffrite.

Successivamente dovreste fare delle risonanze magnetiche e degli esami del sangue specifici.

Dopo aver effettuato gli esami che vi vengono prescritti, dovrete portare i risultati alla visita successiva, che nella maggior parte dei casi va a completare la diagnosi e porte a un’individuazione della cura più adatta a voi.

Quando operare l’endometriosi

Sono previsti casi in cui l’unica soluzione per la cura di questa malattia è rappresentata da un intervento chirurgico.

Si va ad asportare l’endometrio, eseguendo un’intervento in modalità di laparoscopia che non da conseguenze verso l’apparato riproduttivo del paziente.

Questo tipo di intervento non è eccessivamente invasivo e ha come obiettivo l’asportazione della causa principale di tutti i problemi.

Un altro tipo di approccio clinico è rappresentato dal trattamento con farmaci progestinici, che tuttavia deve essere ben valutato con il medico, perchè può portare ad effetti collaterali anche importanti nel lungo periodo.

Questa terapia risolve il dolore, ma spesso non elimina la causa che sta alla base dell’endometriosi.

Questa malattia si sviluppa oltre che per uno squilibrio cellulare, anche per un eccessiva quantità di estrogeni prodotti dall’organismo, che portano a uno stato infiammatorio generale, che a sua volta favorisce lo sviluppo della malattia.

Endometriosi cosa mangiare

Trattandosi di un’infiammazione interna, può essere alleviata in prima istanza da una variazione dell’alimentazione, insieme alla cura di uno stile di vita più sano.

Il primo approccio naturale può alleviare i dolori e predisporre in modo migliore alle cure.

La nutrizione si è dimostrata come un importante alleato, per quanto riguarda l’assunzione di determinati cibi che aiutano a diminuire le infiammazioni provocate dall’endometriosi, nonché a migliorare lo stato di salute generale.

Una volta diminuito lo stato infiammatorio interno, si può scegliere l’intervento di laparoscopia, per eliminare la causa del problema.

Si va ad agire su tutte le zone in cui sono presenti le infiammazioni, operando sulle aderenze interne nelle zone pelviche provocate dalla malattia; senza danneggiare l’utero, le ovaie o le tube.

Sono proprio le aderenze infatti a provocare i dolori di cui soffre la donna durante la malattia.

Una caratteristica della laparoscopia è che può essere ripetuta al bisogno e non è troppo gravosa per il paziente.

Durante l’operazione, il chirurgo può rimuovere le aderenze e i focolai con il laser o il taglio manuale nelle zone interessate.

È bene consultare il proprio medico se si ha a cuore la propria fertilità; l’intervento chirurgico non deve infatti intaccare gli organi riproduttivi interni e va evitato se si prefigura questa possibilità.

Endometriosi: altri tipi di cure per risolvere

Ci sono delle cure alternative, che possono alleviare la malattia, ma non curarla definitivamente.

C’è la possibilità di iniziare delle cure omeopatiche, con agopuntura o antidolorifiche; ci sono anche dei medicinali specifici che vanno ad interrompere gli ormoni delle ovaie, bloccando la produzione degli ormoni che vanno a stimolare l’Ipofisi, che regola le normali funzioni delle ovaie.

Questo tipo di medicine, provocano uno stato di menopausa non permanente, che porta a effetti collaterali come vampate, carenza di calcio e difficoltà nel dormire.

Anche le medicine previste in questa terapia, che solitamente dura tre mesi, arginano temporaneamente il problema, ma non risolvono la condizione di malattia.

Tutti questi approcci, come anche la pillola anticoncezionale, elliminano o alleviano i sintomi.

Relazioni tra endometriosi e sterilità

Questa malattia non provoca automaticamente la sterilità; anche se circa un terzo delle pazienti che soffrono di endometriosi, sono sterili.

Indubbiamente questa patologia può danneggiare l’apparato riproduttivo; l’endometriosi può essere di tipo esterno e colpisce per lo più le donne tra i trenta e i quarant’anni; le pazienti che non hanno avuto gravidanze sembra non essere più predisposte all’endometriosi esterna.

In molti casi si possono verificare comparse di polipi, fibromi e altri tipi di complicazioni; per questo è importante diagnosticare quanto prima la malattia.

L’endometriosi può essere rilevata anche nella fase adolescenziale, anche se in rari casi e nella fase successiva alla menopausa.

Alcuni approcci chirurgici prevedono un intervento il laparoscopia, per prevenire e scongiurare future manifestazioni dell’endometriosi adolescenziale.

Le fibre spesso aiutano ad abbassare i livelli di infiammazione interna, perchè vanno a regolare il corretto funzionamento dell’intestino.

Le fibre inoltre diminuiscono la produzione degli estrogeni e alleviano la conseguenze della produzione eccessiva di estrogeni, come l’infiammazione dei tessuti interni.

Potete aumentare il consumo di fibre fino al 30%, prediligendo le verdure, perchè hanno molte fibre e operano una pulizia degli organi interni; inoltre sono degli ottimi antiossidanti.

Anche i legumi sono consigliati; perchè contengono fibre, seppur sia meglio non consumarli in maniera eccessiva, per via dell’impatto che hanno sul picco glicemico.

La frutta è sempre indicata, oltre che per le fibre anche per il contenuto di vitamine; troviamo poi i cereali integrali, quelli con una quantità ridotta di glutine.

Consumate anche molti cibi che contengono gli omega 3, che riducono l’infiammazione nella zona del ventre.

Aumentate nella vostra alimentazione le quantità di salmone e tonno, olio di oliva, pesce azzurro e frutta secca; mangiate anche i semi di chia di lino e di girasole.

Quali cibi ridurre in endometriosi

Se soffrite di endometriosi e volete ridurre lo stato infiammatorio, sarà necessario diminuire il consumo di carni rosse, optando per le carni bianche.

Non eccedete nel consumo di latticini, perchè il lattosio fa male se consumato in maniera eccessiva e abituale.

Tenete lontano anche il glutine e se proprio dovete consumarlo preferite quello proveniente da farine integrali. Gli alimenti da evitare sicuramente sono tutti quei cibi con conservanti; biscotti, patatine, merendine, ecc…Riducete al minimo il consumo di alcool, caffè, zuccheri, dolci e cibi che contengono la soia.

Per quanto riguarda poi l’apporto vitaminico, ci sono alcune vitamine che vanno a ridurre di molto lo stato di infiammazione.

In molti casi alcune vitamina non sono facili da trovare nei cibi o per lo meno non nelle quantità necessarie.

In questo caso potete ricorrere a degli integratori che fanno al caso vostro: integratore di omega 3, curcuma, vitamina D e partenio.

Ereditarietà della malattia in famiglia

Ci sono dei casi in cui l’endometriosi accomuna madri e figlie, sorelle o nipoti di pazienti che soffrono di questa malattia.

Alla base di tutto ci sarebbe uno scompenso dell’immunità delle cellule, che passano di madre in figlia; l’alterazione del sistema immunitario provoca lo stato infiammatorio, che porta alla manifestazione della malattia.

La malattia può portare a infertilità o aborto spontaneo; in endometriosi si possono formare degli anticorpi che vanno ad ostacolare le fertilità, perchè impediscono la fecondazione dell’ovocita da parte degli spermatozoi.

Secondo questo approccio della medicina l’endometriosi sarebbe una malattia autoimmune.

Per inquadrare al meglio quali sono le diverse tipologie di endometriosi è consigliabile effettuare dei controlli di routine, che possono rilevare l’endometriosi nelle sue fasi iniziali, evitando alle pazienti inutili sofferenze che spesso si protraggono per molto tempo, prima di arrivare a una diagnosi e a un trattamento farmacologico soddisfacente.

Inoltre la diagnosi preventiva può indirizzarvi verso l’intervento risolutivo in laparoscopia.

Articolo precedenteSara Tommasi: “Sono bipolare ma non mi drogo più”
Articolo successivoSegni zodiacali che vanno d’accordo

LASCIA UN COMMENTO

Please enter your comment!
Please enter your name here

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.