Tutti la cercano, tutti la vogliono, ed eccola rilasciare l’ennesima intervista! Stiamo parlando della vincitrice della nona edizione di Amici, Emma Marrone, protagonista qualche giorno fa di un intervista a Panorama.it.

La cantante ha parlato della sua carriera, della sua nuova vita, della sua amica (non rivale!) Alessandra Amoroso e anche di Marco Mengoni.

Non è il pubblico numeroso che si reca ai suoi concerti a stupire Emma ma l’età dei suoi fan  “vengono dalle bambine di tre anni alle nonne senza nipoti, con i dischi in mano le magliette da far firmare, non solo femminucce ma anche maschietti “ho visto anche tanti maschietti, pensavo di essere più vicina a un pubblico femminile e invece no.”

Il suo nuovo album Sarò libera” ha esordito balzando subito al comando della classifica facendo scivolare Giorgia al secondo posto, Emma non nasconde una certa incredulità ma anche tanta soddisfazione da un punto di vista personale mi imbarazzo nel vedere Giorgia che sta sotto di me. Avevo nove anni che compravo i giornali che parlano di musica e Sanremo e ora sono lì. Però dall’altra so che c’è dietro un grande lavoro non solo da parte mia, ma di tutto lo staff, per stare sempre sul pezzo. Devi mettere da parte tutto, compresa la vita privata, valigia in mano e sempre in giro.”

Nonostante la vita frenetica e i numerosi impegni è riuscita a pubblicare i suoi lavori temporalmente molto vicini tra loro, in che modo? “Durante le prove del tour, nelle mezze giornate libere, registravo a Roma tre o quattro pezzi e ripartivo. Mi chiudevo in studio dalla mattina alla sera.  Tutto questo è possibile anche grazie alla sua voce “il mio segreto, per fortuna, è avere una voce che regge tantissimo lo sforzo, rispetto a tanti cantanti che magari fanno mezza canzone, una alla volta, io vado a ritmo più elevato. Chi mi segue in studio dice che con me lavorare è una passeggiata,  abbiamo chiuso le registrazioni dell’album in pochissimi giorni.”

Una vita da una parte invidiabile ma dall’altra molto stressante, non tutti sarebbero in grado di farla, di sopportarla nel tempo, Emma ringrazia Amici per questo “in questo lavoro il carattere c’entra tantissimo, ma anche il piacere di farlo. Per me non è strano arrivare a questi risultati in così poco tempo perché durante “Amici” mi insegnavano a lavorare tantissimo e in poco tempo. Studiavamo dai dieci ai venti pezzi a settimana […] Per la finale avevamo pronti trenta pezzi a testa, più i musical. Ecco, io più sono sotto stress, più canto.

Una parola la spende anche in difesa della sua amica Alessandra Amoroso, rea di essersi rifiutata di firmare degli autografi a dei fan che, dopo il concerto l’avevano aspettata fuori da una pizzeria “so cosa vuol dire stare in tour e la capisco. Dormi poche ore a notte, passi da un albergo all’altro […] Può capitare che hai dei momenti di nervosismo. Magari hai quattro date consecutive, sei scesa dal palco dopo il concerto per gli autografi e poi ti cercano dopo alle due quando mangi.” Non giustifica Alessandra ma la capisce “anche a me è capitato di ritrovarmi i fan alle quattro di notte sotto l’albergo. Bisogna avere tanta calma, io a denti stretti l’autografo l’ho firmato. Una volta mi hanno persino bussato nei bagni dell’Autogrill.

 È la stampa che dovrebbe usare un po’ più di tatto davanti a questi avvenimenti “l’errore è far emergere a mezzo stampa trasformando un’eccezione in un caso pubblico. È un peccato che escano queste cose perché poi basta un episodio che cancella tre anni di impegno reale nella cura del rapporto con i fan.”

MarcoMengoni si è cimentato nelle vesti di autore pur essendo, come Emma, agli inizi della sua carriera, qual è il motivo che spinge la cantante salentina a prender tempo, a non lanciarsi in questa nuova avventura? “E’ una questione di tempi. Adesso ho un certo successo, se scrivo una bruttissima canzone la mia paura più grande è che qualcuno la compri a prescindere, solo perché è scritta da me. Non voglio che succeda questo. Vorrei essere sicura di poter scrivere, magari tra tre anni, un album completamente mio e vendere lo stesso numero di copie.”

E dell’ex Re matto che pensa? “Ieri sera ho visto il videoclip dell’ultimo singolo, ‘Solo’,  mi sembra carino […] Ha fatto bene a muoversi in modo diverso dal mio, trovo che abbia fatto un bel lavoro e sulla voce non si può dire nulla.”

Umiltà è la parola chiave per Emmal’umiltà di andare a piccoli passi. Ci sono artisti che fanno musica da vent’anni e con la crisi che c’è in giro, non tutti i giorni puoi portare a casa doppi e tripli dischi di platino. Il fatto che ne abbia già portati a casa alcuni, non mi dà l’autorità di avere un atteggiamento da donna arrivata. Stare nell’olimpo delle classifiche è solo un risultato numerico, ma non basta. Le soddisfazioni me le prenderò tra cinque anni, con calma, e probabilmente non sarò ancora del tutto soddisfatta”. 

 

 

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