Elisa-ospite-al-Festiva-di-Sanremo-2016

Elisa , pubblica sulla sua pagina Facebook Ufficiale un comunicato in cui difende sostanzialmente Amici, il programma condotto ed ideato da Maria De Filippi. La pubblicazione del post, però, ha avuto un effetto decisamente inaspettato proprio perchè, gli stessi fan della cantante hanno dato ragione a Morgan (qui per leggere le sue dichiarazioni)!

Ecco alcuni commenti:

“Morgan avrà sbagliato nei modi ma nella sostanza io concordo con lui. Se bisogna fare un programma di qualità le cose vanno dette papale papale… molti di noi avvertono che il programma è finto quindi anche te elisa fai parte di questa farsa televisiva orchestrata dalla defilppi e rudi zerby (tuo cocoach nonche esponente delle case discografiche che hanno rovinato sto programma). Elisa dovresti batterti un po di piu per la qualità del programma… ne va anche della tua immagine”

“Elisa si è venduta ma lo nega a se stessa
Chi conosce elisa sa che determinati cantanti non le piacciono eppure per logiche televisive deve fingere che i cantanti in squadra siano dei talenti. Morgan diceva cio che pensava,a tal punto che alcune sue esternazioni venivano tagliate nella messa in onda… Perché non era finto… voleva portare nuovi messaggi nel talent ma ad


Sei ancora in tempo ad uscire da questo sistema Elisa! Non è il tuo mondo Amici!”

Premesso Elisa che ti adoro e ti seguo dagli esordi… Mi chiedo perché ti senti presa in causa? Hai la coda di paglia!? Sei stata obbligata da Maria? 😠 Sono davvero delusa da TUTTI VOI!
Morgan non ha di certo bisogno di essere difeso da noi, di certo

Cito “mi ritieni insieme ad altri imprigionata e schiava di un sistema televisivo…” x lei non è sentirsi chiamati in causa quando Morgan non l’ha nemmeno nominata!?
Se vuole dare un parere obiettivo dovrebbe come minimo leggere/ascoltare le dichiarazioni di entrambe le parti ovvero Morgan e Maria! Io l’ho fatto e ho capito MOLTO BENE 😉
Elisa è stata fuori luogo.

La lettera di Elisa:

“Ciao Marco,
mi dispiace molto leggere le tue parole.
Mi rendo conto dalle tue affermazioni che mi ritieni, insieme ad altri, imprigionata e schiava di un sistema televisivo.
Non è così. Ad Amici ho avuto e ho la libertà in cui credo e di cui ho bisogno, senza la quale non sarei venuta a ricoprire questo ruolo.
Ho visto un video in cui dici che ti venivano segretamente date dai ragazzi delle liste di brani da cantare… In tre anni ad Amici non ho mai dovuto discutere di nulla in segreto con i ragazzi che ho seguito. Anche a me è capitato di scegliere brani di Luigi Tenco e dei Pink Floyd e dei Beatles e di colonne portanti della musica italiana e internazionale, e non ho mai dovuto spiegare la musica.
La musica, quando aderiva alla personalità del ragazzo o della ragazza che doveva cantarla, non aveva bisogno di spiegazioni.
Ho anche sentito che dicevi di essere in vantaggio, avendo ancora quattro persone nella tua squadra. Anche i blu sono esattamente quattro, quindi le squadre sono pari.
Credo che non siamo noi coach ad essere in vantaggio o svantaggio o pari, ma che lo siano loro.
Questa non è la nostra partita o la nostra gara, è la loro. E non è nemmeno una gara, è proprio la loro vita. Quei minuti su quel palco in cui possono dire chi sono fanno parte della loro vita.
Noi come coach possiamo prepararli e accompagnarli e sostenerli, ma non fargli fare ciò in cui loro non credono.
I ragazzi non sono contenitori da riempire, non sono lì per veicolare il mio o il tuo messaggio,ma devono trovare il loro di messaggio.
Alcuni sanno cosa vogliono dire e altri lo stanno cercando. Tutto questo non è ancora cultura ma qualcosa di questo potrebbe diventarlo, il passato che tu ami è stato un tempo il presente.
Amici dà la possibilità di realizzare un sogno e osserva la realtà di persone che stanno provando a costruire il loro futuro nel mondo dello spettacolo.
Il sottile e delicato equilibrio tra la ricerca e il motivo orecchiabile, tra la scena e la danza imprevedibile e quella rassicurante, sono ingredienti fondamentali della cultura popolare. Tutt’altro che facili da realizzare, devono solo sembrare semplici, ma non lo sono. La semplicità e l’immediatezza di qualcosa che arriva a tutti è un punto d’arrivo. Credo che tutti i grandi artisti che spesso citi, indipendentemente dall’epoca a cui appartengano, questo lo sappiano molto bene.
Per questo io, onestamente, sono fiera di far parte della cultura di massa, del popolo. Di far parte del mondo del pop. Sono grata di tutte le ispirazioni e le intuizioni, dei sentimenti e delle idee che ho avuto che sono state abbastanza da far parte della vita degli altri, e non più solo della mia.

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