Dana si “toglie la maschera”

Per due anni e mezzo ha vissuto con una tuta che le copriva due terzi del corpo, quelli interessati dalle ustioni. Era il 2012 quando Dana Vulin, 28 anni, di Perth (Australia) venne aggredita da un’altra donna, Natalie Dimitrovska, gelosa del fatto che la bella Dana, nel corso di una festa, avesse parlato con il marito.

Cieca d’ira per tale gesto, le rovesciò sopra dell’alcol e le dette fuoco, procurandole così delle ustioni in quasi tutto il corpo. Da allora, per quasi tre anni, Dana ha deciso di indossare una tuta integrale per nascondere i segni della feroce aggressione subita. Persino il viso era coperto da questa tuta.

Fino ad oggi, quando la 28enne, dopo una trentina di interventi di ricostruzione, ha deciso di mostrare nuovamente il suo corpo e il suo volto.

“Quando mi guardo allo specchio vedo qualcuno che conosco e qualcuno che non conosco. Che senso ha? È pazzesco quello che ho accettato come normale. E’ pazzesco che ho accettato di indossare questa maschera per tutto il giorno e per tutta la notte, mostrando il mio volto alle persone come se fosse normale”, ha raccontato la ragazza.

“Ho cercato sempre di tenermi in forma e di non lasciarmi andare. Spero che chi mi guarda oggi veda la forza, il coraggio e la determinazione che sono stati necessari per affrontare questo percorso. Spero che vedano anche le cicatrici, perché oggi fanno parte di me, fanno parte della nuova Dana.”

Fierezza e tanta voglia di vivere: è questo che traspare dalle parole di Dana.

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