Molti di voi si ricorderanno della storia di Domenico Nicitra, il figlio del boss di Montechiaro Salvatore Nicitra, scomparso a soli 11 anni insieme a suo zio, nel 1993.

Non si è mai ritrovato il corpo del ragazzino e il caso risulta ancora irrisolto e pieno di misteri. Cosa ha generato la scomparsa di Domenico?

Ovviamente si pensa ad una vendetta trasversale o addirittura al fatto che Domenico potesse risultare uno dei testimoni riguardanti l’omicidio dello zio.

Tanti sono i dubbi in merito e ancora oggi si cerca di far luce sulla questione.

Salvatore Nicitra arrestato

Si parla tuttora della scomparsa di Domenico Nicitra, specialmente perché ieri c’è stato l’arresto di suo padre Salvatore a Roma.

Sembrerebbe proprio che il boss stesse progettando un piano per fuggire all’estero. Questo perché in Italia avrebbe molti conti in sospeso e allo stesso tempo la polizia ha scovato un suo tesoro nascosto in contanti, più 24 lingotti d’oro.

Stando a delle intercettazioni, Nicitra aveva intenzione di recarsi a Lugano, così da poter essere intoccabile per una serie di reati commessi, tra cui riciclaggio di denaro sporco.

Tra l’altro, egli stesso fece intendere di possedere una forte dipendenza dal gioco d’azzardo. Dove finivano tutti i suoi guadagni? Ovviamente su delle società straniere ed in particolar modo quelle di Hong Kong e Dubai. 

E i soldi extra, li aveva impiegati per acquistare dei lingotti d’oro, così da non poter risultare alcuna traccia. Un piano studiato negli anni alla perfezione ma che al momento risulterebbe fallito. 

Andreina Croci, madre di Domenico Nicitra

Forse da una parte giustizia è fatta, ma dall’altra che cosa ne resta di Domenico, figlio di Salvatore Nicitra?

A commentare tutto questo ci ha pensato Andreina Croci, madre del ragazzino tragicamente scomparso nel ’93.

Secondo la donna, il nostro Paese impiegò gran parte delle proprie energie per indagare su Salvatore, minimizzando invece il caso irrisolto di presunto omicidio.

Già all’epoca, la donna fece un appello in cui chiese pubblicamente di riavere indietro suo figlio, in quanto immune da tutte le colpe e vittima della situazione. Disse così:

“A voi che avete mio figlio chiedo in ginocchio: lasciatelo andare. È un bambino, non può stare lontano dalla madre, ha bisogno di me e così io di lui. Vi prego, vi scongiuro, chiunque voi siate, lasciatelo tornare a casa. Mimmo non ha colpe”.

Ma tutto ciò non servì a nulla. Oggi incece, Andreina Croci chiede espressamente di essere lasciata in pace, di smetterla di pensare soltanto al boss ma di continuare a cercare, per capire se Domenico possa essere ancora vivo

E stando a delle testimonianze, la casa in cui viveva il giovane ragazzo sembrerebbe rimasta immutata. Nella sua stanzetta ci sono ancora i suoi oggetti e metà dello spazio è abitato dalla sorella, che ha attualmente tredici anni.

Don Ruggero

Andando a riaprire il caso, è possibile ritrovarsi dinanzi ad una serie di figure che sono state importanti per la vita di Domenico Nicitra, come ad esempio Don Ruggero

Quest’ultimo, è il viceparroco della chiesa Immacolata Concezione del paese. Egli si ricorda molto bene del ragazzino, anche perché era in procinto di prendere la Prima Comunione.

Don Ruggero ha voluto esprimere tutta la sua solidarietà a riguardo, specialmente nei confronti di Andreina Croci, madre di Domenico.

A detta sua, la donna si reca sul posto in maniera frequente e resta per un po’ seduta a pregare, con la speranza che il figlio possa far ritorno a casa.

Per fortuna, gran parte dei fedeli della zona risultano essere abbastanza solidali sull’accaduto (anche a distanza di anni), cercando di offrire alla donna un sostegno psicologico, per non farla sentire sola.

Domenico Nicitra è ancora vivo?

A questo punto ci si chiede se ci siano delle speranze sul fatto che Domenico Nicitra possa tornare a casa, dicendo a tutti di stare bene e di essere ancora vivo.

Purtroppo, il rischio che lo abbiano ucciso è davvero altissimo e non a caso si parla di “lupara bianca“. Con questa espressione si fa riferimento ad un omicidio di mafia che comporta l’occultamento di cadavere della persona assassinata.

Si è cercato davvero tanto nelle zone limitrofe ma nessun indizio è stato fondamentale per il ritrovamento di Domenico

I pareri sono molto discordanti. Però, pensandoci bene, all’epoca risultava decisamente più semplice nascondere un corpo senza lasciare traccia.

Se fosse successo nell’età odierna, forse si sarebbero potuti avere diversi indizi in merito, anche a livello di sorveglianza, dispositivi GPS, cellulari e via dicendo.

Allo stesso tempo però, non è una cosa certa. Perché in un ambiente dove c’è molta omertà, è davvero complicato giungere ad una conclusione o quantomeno far emergere le cose come stanno. 

Intercettazioni di Salvatore Nicitra 

Domenico Nicitra resta un mistero. Ma due cose sono certe: la madre spera ancora in un suo ritorno, mentre suo padre, Salvatore Nicitra, si trova in carcere, nuovamente. 

Non si sa di preciso quale sia la tua attuale opinione riguardo la scomparsa del figlio nel 1993, ma oggettivamente sappiamo che il suo pensiero più grande sia quello di farla franca e di accrescere sempre di più il suo patrimonio economico, secondo una serie di escamotage. 

Stando alle sue ultime intercettazioni, Nicitra aveva raccontato ad altre persone del suo giro di voler trasferire i suoi soldi su altri conti (o convertirli in lingotti d’oro) e di recarsi in Svizzera, fin quando le acque non si sarebbero calmate. 

I carabinieri di Roma hanno scoperto il tutto e lo hanno arrestato con la gravante di riciclaggio e di frode informatica

C’è chi crede che attraverso tale arresto si possa in un certo senso arrivare alla soluzione della scomparsa di Domenico. Ma non è affatto semplice, perché è altamente probabile che in questo evento di cronaca siano coinvolte molte persone, di cui non si ha il minimo sospetto. 

Infine, l’ipotesi che suo figlio possa comparire dal nulla all’improvviso è alquanto infattibile.

Al massimo verrebbe chiesto un riscatto alla famiglia, soltanto che quest’ultima avrebbe molte difficoltà nel risanarlo, poiché gran parte dei beni risultano essere sequestrati. 

Insomma, è un caso pieno di se e ma.

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