Sono tante le persone che hanno il problema delle dita a martello. Esso può riguardare uno o più dita del piede e si manifesta attraverso una flessione dell’articolazione intermedia, facendoli apparire curvi, quasi come se fossero degli artigli.

Ma quali sono le cause e le possibili cure a tale problematica?

Perchè vengono le dita a martello

Non esiste un’unica causa che ruota intorno alla formazione delle dita a martello. Infatti, bisogna tener conto di una serie di fattori, come ad esempio alluce valgo, artrite reumatoide, piede cavo, lassità capsulo legamentose o altri tipi di lesioni degenerative.

Pertanto, la flessione della falange intermedia si verifica tramite un’iperestensione di quella basale, a sua volta causata da degli spostamenti sia in riferimento ai muscoli che ai tendini. A volte, può trattarsi anche di una questione ereditaria, legata alla forma anomala del piede che a lungo andare può portare ad una serie di problematiche, come appunto le dita a martello.

Sintomi dita a martello

A questo punto ci si chiede: quali sono i sintomi che accompagnano tale deformazione? 

Inizialmente, non presenta grandi disagi in quanto la flessione ad artiglio può essere tranquillamente corretta grazie ad una serie di plantari o metodi (ma ve ne parleremo successivamente). A lungo andare però, il problema potrebbe intensificarsi, generando la formazione di un callo. Di conseguenza, la persona avvertirà forte dolore ogni qualvolta dovrà effettuare movimenti insoliti con il piede. 

Anche l’età incide molto: il fatto che il disagio aumenti con il trascorrere degli anni è dovuto a dei cambiamenti inerenti alla struttura ossea, muscolare e cartilaginea. 

Diagnosi 

Prima di procedere con le cure, è importantissimo sottoporsi ad una serie di esami, i quali andranno ad identificare non soltanto il problema in sé per sé (già visibilmente intuibile), ma le cause ad esso correlate che possono variare a seconda del caso specifico. 

Pertanto, sarà bene effettuare una radiografia, così da avere un quadro generale legato alla struttura del piede oppure una semplice visita medica. In quest’ultimo caso però, è necessario rivolgersi ad una persona esperta nel settore, competente e con diversi anni di esperienza. Altrimenti, vi potreste ritrovare con una diagnosi non corrispondente al 100% alla vostra situazione. 

Cosa fare dita a martello

Grazie a recenti studi ed alla medicina che è sempre all’avanguardia, si può dire che di cure disponibili per le dita a martello ce ne siano a bizzeffe, a partire dall’inserimento di apparecchi specifici all’intervento chirurgico. Scopriamone di più:

Ortesi

Come vi abbiamo già accennato in precedenza, il dito a martello si presenta in un primo momento abbastanza flessibile e dunque modificabile manualmente. 

Pertanto, per chi avesse deciso di porre rimedio sin da subito, può tranquillamente optare per l’utilizzo delle ortesi. Tale termine fa riferimento ad un apparecchio correttivo degli arti inferiori, il quale funge da applicatore extra ma non da valido sostituto degli arti stessi. 

Sono facili da applicare e consentono alle dita di tornare al loro posto originario e di attutire l’impatto con la scarpa. Infatti bisogna dire che in estate il problema del dito a martello è più sopportabile, proprio perché si tende ad usare principalmente calzature aperte (le donne soprattutto). 

Correzione chirurgica 

Per chi invece ha tralasciato la problematica per lunghi periodi, decidendo soltanto adesso di applicare modifiche, è cosciente del fatto che l’applicazione di ortesi non potrebbe essere al 100% efficace. Di conseguenza, per porre fine a tale rigidità articolare, sarà indispensabile una correzione chirurgica.

Non si tratta di un metodo invasivo. Il medico andrà semplicemente a bloccare l’estensione dell’articolazione intermedia. Il disagio, più che altro, si avverte nella fase post-operatoria, a causa del fissaggio. Quest’ultimo consiste nell’inserimento dei cosiddetti “mezzi di sintesi”, che di solito si utilizzano anche nei casi di fratture. Pertanto, il paziente potrebbe avvertire difficoltà nello svolgimento di alcune attività quotidiane.

Tutto sommato non c’è da preoccuparsi, perché con il passare del tempo la situazione si attenuerà. 

Tecnica percutanea

Oltre all’applicazione di ortesi e all’intervento chirurgico esiste una terza alternativa legata ai trattamenti delle dita a martello e si chiama tecnica percutanea

Essa consiste nel taglio (detto anche sezione) o modellamento delle ossa, senza però dover ricorrere ad un’operazione. Vengono effettuati dei piccoli fori e delle minuscole fratture, le quali fanno sì che il dito ritorni alla sua posizione originaria senza però subire alcuna modifica a livello articolare. 

È una procedura molto delicata ma allo stesso tempo efficace. Inoltre, ciò che rende la tecnica percutanea nettamente diversa da quella chirurgica è la fase finale: non viene utilizzato alcun tipo di mezzo di sintesi ma si opta per la semplice applicazione di cerotti (dunque un bendaggio) che andranno rimossi nel momento in cui la struttura si sarà consolidata.

Stando a diverse testimonianze, quest’ultimo trattamento sembrerebbe essere il più gettonato, poiché presenta una serie di peculiarità:

  • La durata (pochi minuti)
  • La possibilità di tornare a camminare subito
  • L’assenza di dolore e di mezzi di sintesi
  • Nessuna cicatrice post operatoria
Prevenzione

Dopo aver appreso nel dettaglio le cause, i sintomi e le cure per il dito a martello, è fondamentale spendere qualche parola in merito alla prevenzione.
In alcuni casi, tale deformazione è involontaria e non può essere evitata in prima persona. Altre volte però, il suo insorgimento è il risultato di un nostro atteggiamento inconscio.

Partiamo dalle scarpe. Quante volte ci sarà capitato di indossare delle calzature scomode soltanto perché ci piace il modello? Molte donne ad esempio, amano sfoggiare spesso e volentieri tacchi o scarpe a punta: quest’ultima tipologia è davvero deleteria per la salute delle dita dei piedi.

Calli e duroni

Tantissime persone ne soffrono ma non se ne prendono minimamente cura. È importantissimo invece ammorbidirli, utilizzando ad esempio la pietra pomice. Tralasciare i calli e i duroni per tanto tempo, influisce notevolmente sull’appoggio del piede, sull’impatto con le calzature e sul modo di camminare, andando così ad alterare la struttura delle dita.

Plantari

Per chi fosse già cosciente di soffrire di alcune deformità (ad esempio piede piatto), si consiglia di rivolgersi ad un pedologo che saprà dirvi quale plantare sia adatto al vostro caso, in modo tale da evitare o comunque ridurre la possibile formazione del problema. 

Stretching

Effettuando movimenti con le dita, andrete a stimolare la muscolatura del piede. Così facendo, potrete ridurre ancor di più l’insorgenza del dito a martello. 

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