Se soffrite di allergie, è importante che seguiate una dieta che eviti gli alimenti a cui siete allergici. È consigliabile parlare con il vostro medico o con un nutrizionista per stabilire un piano alimentare che soddisfi le vostre esigenze e che tenga conto delle vostre allergie.

In generale, è importante variare la vostra dieta il più possibile e scegliere alimenti che siano nutrienti e naturalmente privi di allergeni. Ecco alcuni consigli generali:

  • Includete alimenti ricchi di nutrienti come frutta, verdura, cereali integrali, legumi, noci e semi.
  • Scegliete carne magra, pollame e pesce come fonti di proteine.
  • Limitate l’assunzione di cibi processati, che spesso contengono additivi e conservanti potenzialmente allergenici.
  • Se siete allergici al latte e ai prodotti lattiero-caseari, potete utilizzare latte di mandorle, di cocco o di riso come alternative.
  • Se siete allergici al grano, potete scegliere cereali senza glutine come quinoa, amaranto o miglio.
  • Se siete allergici a frutta e verdura specifiche, potete sceglierne di altri tipi che offrano gli stessi nutrienti.

Ricordate di leggere attentamente le etichette degli alimenti per assicurarvi di evitare gli allergeni. Inoltre, è importante parlare con il vostro medico o con un nutrizionista prima di apportare qualsiasi cambiamento significativo alla vostra dieta.

 Cibi contro le allergie

Consumare i cibi giusti può rivelarsi un valido aiuto contro le allergie. Esistono infatti alcuni alimenti in grado di calmare i sintomi, e altri capaci di rafforzarli: è quanto emerso da uno studio condotto dai ricercatori dell’American College of Asthma and Immunology.

I soggetti allergici dovrebbero stare lontani da: cetrioli e zucchine, perché possono scatenare i sintomi in chi è allergico al polline di ambrosia; latte e latticini: perché sono ricchi di istamina che peggiora i sintomi respiratori; cibi piccanti: sono soliti provocare i classici sintomi dell’allergia (naso che cola, starnuti, occhi lucidi) anche nei soggetti non allergici, per cui, se si soffre di una qualche allergia, sarebbe meglio evitarli; alcol: basta un solo bicchiere, spiegano gli studiosi, per scatenare reazioni allergiche in soggetti allergici.

Chi è allergico alle graminacee dovrebbe evitare tutti i prodotti contenenti farine derivate dal frumento, preferendo riso, mais, orzo, patate, polenta. Chi invece soffre di allergia alle betulacee dovrebbe stare attento al consumo di mele, pere, pesche, prugne, carote, sedano, prezzemolo e nocciole.

Attenzione anche ai dolci industriali, cracker, marmellate, caramelle, chewing-gum e sottaceti.

Gli alimenti consigliati sono invece: uva nera, ricca di proprietà antinfiammatorie capaci di ridurre i sintomi allergici; mela e gli altri cibi ricchi di vitamina C; cibi e bevande calde: utili per la loro funzione decongestionante; pesce: gli omega-3 riducono il rischio di sviluppare allergie e sono in grado di calmare i sintomi.

Allergia  Alimentare: come si manifesta

Le allergie alimentari sono causate da una risposta del sistema immunitario a determinati alimenti o sostanze presenti negli alimenti. Quando si mangia un alimento a cui si è allergici, il sistema immunitario rilascia una sostanza chiamata istamina, che può causare sintomi come gonfiore, eruzioni cutanee, starnuti, respiro sibilante, tosse, nausea, vomito, diarrea e anafilassi.

I sintomi di un’allergia alimentare possono manifestarsi in modo immediato o ritardato. I sintomi immediati compaiono solitamente entro poche ore dall’ingestione dell’alimento allergenico, mentre i sintomi ritardati possono comparire dopo diversi giorni.

Per verificare se si è allergici a un alimento, il medico può raccomandare una o più delle seguenti opzioni:

  1. Anamnesi e valutazione clinica: il medico può chiedere informazioni sui sintomi, sulla loro gravità e sulla loro frequenza, nonché sulla storia alimentare del paziente.
  2. Prick test o test cutaneo: il medico applica una piccola quantità di un estratto di alimento sulla pelle e quindi pratica una leggera puntura con un ago. Se dopo 15-20 minuti compaiono arrossamenti o gonfiori, ciò può indicare un’allergia alimentare.
  3. Test di provocazione orale: il paziente viene invitato a mangiare una piccola quantità di alimento sotto supervisione medica, in modo da verificare se si verificano sintomi allergici.
  4. Test di laboratorio: il medico può richiedere esami del sangue per verificare la presenza di anticorpi specifici (IgE) che indicano un’allergia alimentare.

È importante notare che le allergie alimentari possono svilupparsi in qualsiasi momento della vita e che i sintomi possono variare in gravità e frequenza.

Allergie e gonfiore

Alcune allergie alimentari possono causare gonfiore. Il gonfiore è un sintomo comune di allergie alimentari e può manifestarsi in diverse parti del corpo, come il viso, le labbra, la lingua, la gola, l’intestino o altre parti del tratto gastrointestinale.

Il gonfiore è causato dall’aumento della permeabilità dei vasi sanguigni e dall’accumulo di liquidi nei tessuti. Ciò può essere dovuto alla liberazione di istamina, una sostanza chimica prodotta dal sistema immunitario in risposta a un allergene. L’istamina può causare gonfiore e altri sintomi allergici come eruzioni cutanee, starnuti, respiro sibilante, tosse, nausea, vomito, diarrea e anafilassi.

Se sospettate di avere un’allergia alimentare e notate gonfiore o altri sintomi allergici dopo aver mangiato determinati alimenti, è importante parlare con il vostro medico per una diagnosi accurata e per stabilire un piano di gestione dell’allergia.

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