D’estate mangiamo meno cibo spazzatura e questo è quanto sostenuto da questa bravissima nutrizionista.
“Il miglioramento generale dell’umore, dovuto alla esposizione alla luce del sole, a paesaggi naturali, riduce il bisogno di cibo spazzatura, a fronte di concessioni piu sporadiche e mirate. Questo accade anche a chi ha una vita piuttosto attiva, anche se non necessariamente di “allenamento” , e questo è un forte regolatore, o meglio, è una vita “compressi” in scatole di metallo o cemento, che sono forti sregolatori.
Mantenere un regime normocalorico, normoproteico, fa si che nel momento del relax, il nostro cervello sappia gestire con piu serenità le trasgressioni, senza eccedere troppo, sapendone comunque trarre il giusto appagamento (cioè non cade nel tunnel dell’ “adesso o mai piu!”) inoltre non avendo passato un inverno in “carestia”non si affretterà a mettere su grasso, e la massa muscolare protetta dalla normocaloricità e dall’attività fisica farà il resto della “magia”.
Dormire aiuta a ridurre i livelli di cortisolo
Tutti noi poi, in vacanza dormiamo meglio e di piu, e spesso viviamo molto di piu all’aria aperta e questo aiuta enormemente a ridurre i livelli di cortisolo, a stimolare endofine, grandiosi attori nell’aumento del peso (e in moltissime malattie “moderne”).
Quando si cercano strane, nuovissime terapie, costosi rimedi, per perdere peso e rimanere informa e salute, proviamo a pensare a questo meccanismo portentoso, e chiediamoci se abbiamo bisogno di imparare a mangiare e a gestire i nostri ritmi, una volta per tutte, o se vogliamo farci prendere il naso dall’ennesimo rimedio detox.
Regolarità intestinale
Tipicamente femminile per varie ragioni è la regolarità intestinale sia perchè risente delle alterazioni della dieta, sia dal punto di vista qualitativo che quantitativo, sia perchè essendo l’intestino il nostro secondo cervello, con tanto di sistema nervoso specifico, risente degli stress e degli sbalzi d’umore.
E quindi spesso si cerca il rimedio miracoloso per risolvere la stipsi, o il gonfiore dopo pasto, magari eliminando un cibo, o cercando in un altro, la soluzione al problema, come ad esempio nel kiwi che è sicuramente un ottimo alimento che apporta vitamine e fibre, ma che se ci dà reazione immediata, è evidentemente poco tollerato dall’organismo, e quindi propinarglielo tutte le mattine potrebbe non essere la scelta giusta.
Come spesso accade, un problema cosi “strutturale” come quello della regolarità intestinale, non dovrebbe essere affrontato ignorando quale possa essere la causa del problema, e soprattutto l’effetto di rimedi d’emergenza.
Alternare continuamente periodi di ristagno del transito, a momenti di scariche violente, altera profondamente la flora batterica intestinale, che è poi quella che dovremmo tenerci buona per risolvere il problema, invece di farle passare brutti momenti, e impoverirla.
E’ quindi fondamentale analizzare tutta la nostra giornata, sia dal punto di vista alimentare che di abitudini di vita, e capire se stiamo facendo tutto il possibile per avere un “Intestino felice”, a partire dalla quantità di fibre (solubili e insolubili, non pensiamo solo alla tristissima crusca) e liquidi assunti, se stiamo mangiando “light”, se stiamo insomma sia favorendo il transito, e sia nutrendo il nostro prezioso microbiota o no. Una abbondante colazione favorisce il transito intestinale, valutiamo se gli stiamo dando la giusta importanza. Analizziamo anche quante ore passiamo seduti, posizione che poco favorisce la peristalsi, e quanto permettiamo agli eventi stressanti, di impadronirsi del nostro corpo, o se riusciamo a farli scivolare via. Il cibo e la sua trasformazione rappresentano il nucleo centrale della nostra sopravvivenza, dovremmo dedicargli il giusto tempo e rispetto, e piuttosto che ricorrere a piccoli rimedi, è giusto capire che se questo meccanismo si blocca o fa le bizze, è un importante, e prezioso, segnale di allarme che ci fa capire che dovremmo rivedere tutto il nostro stile di vita, e molto probabilmente, in breve tempo, vedremo cambiamenti. “
Post Facebook della Biologa Nutrizionista Manuela Navacci