La densità minerale ossea o BMD indica il quantitativo di materia minerale presente per centimetro quadrato di osso. Grazie ad essa, si ha modo di valutare eventuali fratture o la presenza di osteoporosi, attraverso l’esame di densitometria ossea.

Ogni persona necessita di una certa massa minerale ossea, poiché consente una corretta mobilità e attività fisica. Nei giovani è raro che si presentino problemi a riguardo, ma non si escludono, specialmente se si dovesse seguire un’alimentazione povera di calcio o uno stile di vita sedentario.

Come si misura

La densità minerale ossea si misura attraverso la densitometria ossea (nota anche come MOC).

Come vi abbiamo accennato poco fa, si tratta di una tecnica diagnostica che monche permette di valutare i livelli di osteoporosi in un soggetto, per poi procedere con una cura adeguata. Porre rimedio è fondamentale, perché il soggetto potrebbe andare incontro a grossi rischi di fratture con conseguenti impedimenti nella vita di tutti i giorni.

Come funziona

Andando nello specifico, la densitometria ossea si serve di una mini dose di raggi X.

Così facendo, riesce a stabilire il quantitativo di calcio (ma anche di altri minerali) situati nel segmento osseo in questione. Non bisogna preoccuparsi di tale procedura e si può effettuare più volte senza spiacevoli conseguenze per il soggetto.

Tra l’altro, l’esame per definire la densità minerale ossea dura all’incirca una decina di minuti. E non sarà nemmeno necessario seguire particolari indicazioni nelle ore precedenti o successive. Infatti, una volta terminata la densitometria, il paziente potrà tranquillamente tornare alla propria abitazione.

Le uniche raccomandazioni che si chiedono, riguardano la rimozione di oggetti metallici dal corpo (ad esempio gioielli e accessori vari). Oppure, si chiederà di rimandarlo se di recente ci si è sottoposti a qualche esame radiologico o scintigrafico utilizzando il mezzo di contrasto baritato.

Tuttavia, è bene precisare che i segmenti scheletrici studiati dalla densitometria ossea possono variare in base all’individuo. In linea generale, si prende in considerazione il femore nei più anziani e i tratti lombari per i più giovani. A livello di percentuali, le donne risultano essere maggiormente colpite da osteoporosi (e dunque scarsa densità minerale ossea).

Insomma, grazie alla densitometria ossea si avrà modo di effettuare una diagnosi dettagliata. Allo stesso tempo, si potranno prevenire situazioni future grazie a terapie mirate.

Soggetti a rischio

A questo punto ci si chiede: chi può sottoporre all’esame per la densità minerale ossea?

Solitamente, è una procedura che vede protagonisti i seguenti casi:

  • Una forte predisposizione familiare per osteoporosi
  • Tutte le donne con età superiore ai 65 anni
  • Gli uomini con più di 70 anni
  • Le donne che sono in stato di menopausa da almeno dieci anni
  • Persone con forte carenza di calcio o altri minerali
  • Soggetti che presentano carenze estrogeniche (ad esempio amenorrea secondaria o ipogonadismo primario)
  • Donne con menopausa precoce (al di sotto dei 40-45 anni)
  • Persone con particolari carenze alimentari e/o vitaminiche

Ma anche:

  • Donne che hanno subito un’asportazione delle ovaie nel il periodo fertile (menopausa chirurgica)
  • Soggetti che hanno seguito un lungo trattamento a base di cortisone, antiepilettici e vari farmaci osteopenizzanti
  • Persone con esperienze di fratture
  • Individui con malattie che aumentano le probabilità di demineralizzazione ossea (ad esempio insufficienza renale, ipotiroidismo, sindrome di Cushing ecc)
  • Tutti coloro che conducono uno stile di vita sregolato, accompagnato dal consumo eccessivo di fumo e alcool

Ma non è tutto. La densitometria ossea può interessare tutti coloro che presentano una sintomatologia che funge da campanello d’allarme. Infatti, esistono diverse condizioni che fanno pensare ad una futura osteoporosi, come ad esempio le donne che:

  • Sono in pre e post-menopausa
  • Conducono uno stile sedentario
  • Presentano lievi fratture
  • Hanno un indice di massa corporea <19 Kg/m²
  • Possiedono una massa muscolare ridotta
  • Registrano una diminuzione di statura superiore a 3 cm

Risultati della densitometria ossea

Nel caso in cui si dovesse far parte di una delle categorie sopracitate, è bene rivolgersi ad un medico. Attraverso la densitometria ossea, si avrà modo di ottenere una serie di risultati, noti come:

  • T-score
  • Z-score

Con l’espressione T-score si fa riferimento all’indicatore della densità minerale, comparandoli ai valori massimi di calcio. Questi ultimi si raggiungono quasi sempre intorno ai 30 anni. Negli anni successivi, si va incontro ad un calo (ovviamente molto lento e progressivo).

Secondo le tabelle ufficiali, la salute inerente alla densità minerale ossea, si basa sui seguenti valori:

  • Inferiore a -1: normale
  • < -1 e > -2.5: osteopenia
  • inferiore a 2.5: osteoporosi
  • < -2.5 con frattura: osteoporosi severa

A differenza del T-score, lo Z-score risulta essere l’’indicatore della densità minerale relativo alle persone di pari età. Di conseguenza, stabilisce la variazione rispetto alla media. Tuttavia, il valore assoluto che si prende maggiormente in considerazione è il T-score.

Ulteriori informazioni

Per poter contrastare la scarsa densità minerale ossea, è importante seguire una corretta prevenzione.

Così facendo, si avrà modo di ridurre la possibile insorgenza di osteoporosi, la quale subentra a seguito di:

  • Una limitata attività fisica (data da uno stile di vita sedentario)
  • La scarsa assunzione di calcio e vitamina D nella propria alimentazione.
  • L’esposizione ad una serie di trattamenti radioterapici, come ad esempio le radiazioni ionizzanti
  • Il consumo eccessivo di alcool e fumo o alcuni farmaci
  • L’eccessiva magrezza

E tanto altro ancora…

Gran parte del lavoro sta nell’apportare modifiche all’alimentazione, privilegiando cibi ricchi di calcio, come ad esempio:

  • Il latte e i derivati
  • Diversi ortaggi a foglia verde, come ad esempio gli spinaci, il radicchio verde, le rape ecc
  • I legumi in forma disidratata (ceci, lenticchie, piselli, fagioli, fave e così via)
  • La crusca di frumento
  • Il pesce (in particolar modo sardine, pesce spada e salmone)
  • Il grano saraceno
  • Le acciughe
  • I calamari

Ovviamente, i cibi da assumere dovranno essere in linea con il vostro stato di salute. Se da una parte risulta essenziale monitorare la densità minerale ossea, dall’altra bisogna tener conto di eventuali intolleranze.

Proprio per tale motivo, si consiglia sempre di affidarsi ad un medico esperto nel settore, il quale saprà indicarvi una dieta personalizzata. Ad esempio, nel caso in cui non si avesse modo di assumere latte e derivati, si può pensare di acquistare degli integratori. Ma anche qui, rivolgetevi sempre a persone competenti, onde evitare spiacevoli conseguenze.

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