Poche ore fa sono giunte delle grandi novità da Palazzo Chigi: dal 3 giugno l’Italia riapre le frontiere europee.
Si tratta di un grande passo avanti, che consentirà a moltissime persone situate all’estero, di rivedere i propri cari.
Di conseguenza, ci sarà una ripartenza di alcune compagnie aeree. Quest’ultime però, dovranno attrezzarsi in maniera consona, per far sì che i viaggiatori rispettino le distanze sociali anti contagio.
Nessun obbligo di quarantena
L’altro aspetto interessante riguarda l’assenza di obbligo quarantena.
Ciò significa che tutti coloro che tornano da altri paesi europei, non dovranno necessariamente trascorrere 2 settimane in isolamento domiciliare (tranne nel caso dovessero sospettare un contagio).
Ecco le novità spiegate da Palazzo Chigi:
“A decorrere dal 3 giugno 2020, gli spostamenti tra regioni diverse potranno essere limitati solo con provvedimenti statali adottati ai sensi dell’articolo 2 del decreto-legge 25 marzo 2020, n. 19.
Esso è in relazione a specifiche aree del territorio nazionale, secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico effettivamente presente in dette aree.
Inoltre, tali norme varranno anche per gli spostamenti da e per l’estero, che potranno essere limitati solo con provvedimenti statali anche in relazione a specifici Stati e territori.
Il tutto secondo principi di adeguatezza e proporzionalità al rischio epidemiologico e nel rispetto dei vincoli derivanti dall’ordinamento dell’Unione europea e degli obblighi internazionali.
Infine, saranno comunque consentiti gli spostamenti tra la Città del Vaticano o la Repubblica di San Marino e le regioni confinanti”.
Le parole di Conte
Il premier Giuseppe Conte non ha ancora espresso la sua opinione in merito a questo cambiamento.
Tuttavia, in un post Facebook risalente a qualche giorno fa, ha detto così:
“Grazie al senso di responsabilità degli italiani sono fiducioso che riusciremo a tenere sotto controllo la curva epidemiologica.
Sono in dirittura di arrivo importanti provvedimenti che avranno un significativo impatto sulla ripartenza dell’economia e nella vita dei cittadini”. Sarà davvero così?