In Italia si stima che circa il 12% delle coppie sia affetta da sterilità, o comunque riscontri problemi nel concepimento di un bambino. Sono percentuali allarmanti, ma che non devono far disperare perchè fortunatamente esistono molti rimedi. Sicuramente la constatazione di non poter avere figli è una scoperta frustrante e deludente, ma tra tutte le soluzioni, quella che è considerata “l’ultima spiaggia” è  l’adozione. Una decisione sicuramente importante e coraggiosa all’interno di una coppia, che se affrontata in modo consapevole e positivo, può portare a delle grandi gioie e soddisfazioni.

La prima cosa da fare prima di adottare un bambino è capire se si è effettivamente pronti ad intraprendere questa strada. Adottare un bambino significa creare nella propria famiglia uno spazio, fisico e mentale che sarà occupato da un essere umano generato da altri, con una sua storia e un suo carattere. Quando diamo alla luce un figlio in modo naturale, siamo devastati subito da una sensazione di gioia e felicità immensa, e pensiamo subito ai lati positivi legati all’evento. In adozione invece è necessario  fare i conti in primis con tutti gli aspetti negativi, tra i quali il rischio sanitario, le difficoltà di apprendimento che il bimbo potrà avere e il racconto della sua storia che prima o poi dovremo affrontare.

Altra tappa è decidere se presentare domanda per l’adozione nazionale o internazionale. Una volta accertata la volontà di voler intraprendere questa strada occorre procedere agli atti pratici: ecco le cinque tappe fondamentali previste per adottare un bambino:

  1. Prima tappa: presentazione della domanda. Dobbiamo rivolgerci al tribunale dei minorenni della nostra zona di residenza. Dopodichè ci si dovrà presentare all’ufficio di cancelleria civile per presentare la dichiarazione di disponibilità all’adozione.
  2. Seconda tappa: indagine dei servizi territoriali: a questo punto gli enti locali dovranno raccogliere informazioni sulla coppia, cercando di capire la loro idoneità all’adozione. Una specie di esame pre-abilitativo all’adozione per i futuri genitori. La coppia è informata sullo stato di salute e di vita dei bambini pronti all’adozione. Il tribunale per i minorenni, dopo un colloquio con la famiglia aspirante, valuterà se accogliere la domanda o respingerla.
  3. Terza tappa: l’attesa. Terminati tutti gli accertamenti sulla coppia verrà stilata una relazione da trasmettere al tribunale dei minori. Se si verrà chiamati per un secondo incontro è probabile che ci sia un bambino pronto ad essere adottato. Il tribunale a questo punto dovrà effettuare una visita presso la casa della coppia per accertare che sia idonea. Se il tribunale non chiama bisogna avere molta pazienza: dal momento della domanda fino all’arrivo del bambino possono trascorrere fino a 3 anni.
  4. Quarta tappa: l’arrivo a casa del bambino. E’ la tappa decisiva del percorso adottivo. Vi viene consegnato un documento che attesta il collocamento provvisorio del minore nella vostra residenza, durante il quale il tribunale nominerà un Tutore. Dopo alcuni mesi verrà istituito l’affidamento preadottivo: la Asl dovrà vigilare sull’adozione.
  5. Quinta tappa: conclusione. Una volta concluso l’affidamento preadottivo si passa all’adozione definitiva. A questo punto il minore diventa un membro della famiglia a tutti gli effetti.

 

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