Nel giro degli ultimi mesi, il fenomeno del Coronavirus si è trasformato in una vera e propria pandemia.

Di conseguenza, ha coinvolto quasi tutto il mondo, generando sentimenti di profonda ansia e paura.

Tuttavia, per poter limitare i danni da Covid-19, la sanità è intervenuta prontamente, offrendo assistenza ai pazienti infetti ma soprattutto effettuando migliaia e migliaia di tamponi.

Ma come funziona il tampone Coronavirus?

Si tratta di un semplice esame diagnostico, il quale consente di dichiarare se un paziente sia positivo e negativo. In caso di esito affermativo, il soggetto in questione dovrà attenersi ad una serie di regole comportamentali ben precise, ad esempio:

  • Decidere di mettersi in isolamento domiciliare per almeno due settimane
  • Restare in quarantena e non uscire da casa (salvo comprovate esigenze)
  • Mantenere la distanza sociale di almeno un metro

E così via…

Chiaramente, mettere in pratica un atteggiamento rispettoso, aumenterà le probabilità di guarigione.

Allo stesso tempo, consentirà a chi ci circonda di restare al sicuro. Insomma, è un aspetto che non va sottovalutato in alcun modo.

A seguire, potete trovare nel dettaglio una serie di informazioni legate al mondo dei tamponi (come si fa, dove, a chi rivolgersi, quando richiederlo e così via).

Come fare tampone coronavirus

Per fare il tampone coronavirus, bisogna sottoporsi ad un prelievo.

Ovviamente, esso non ha nulla a che vedere con i classici esami del sangue, i quali mirano principalmente alla scoperta di eventuali patologie o il semplice controllo dello stato di salute di un individuo via endovenosa.

Nel caso del tampone invece, funziona in maniera diversa. Pertanto, si prende un bastoncino cotonato di materiale biologico (vale a dire mucosa), situato nella faringe, poiché una delle prime vie respiratorie.

Così facendo, si avrà modo di individuare la possibile presenza del virus. Tuttavia, per facilitare il lavoro, alcuni medici utilizzano un apposito abbassalingua.

Questo è molto importante perché apportando il bastoncino liberamente, si rischia di entrare a contatto con numerosi batteri (presenti nella zona della lingua o dei denti).

Di conseguenza, si potrebbero compromettere i risultati del tampone.

Dopodiché, la figura esperta nel settore procederà con l’isolamento dello strumento.

Esso sarà sigillato e poi spedito a uno dei vari laboratori di microbiologia specializzati.

A questo punto non vi resterà che attendere (in media 3-4 giorni, ma anche poche ore) l’esito del test.

Apparentemente vi sembrerà una procedura semplice. In realtà, dietro a tutto questo c’è un grande lavoro svolto dai laboratori.

Questi ultimi, effettuano la Prc (ossia reazione a catena della polimerasi).

Si tratta di una procedura in grado di amplificare tutti i microrganismi virali ed individuare la possibile presenza di Coronavirus.

Dove fare tampone coronavirus

A questo punto ci si chiede: dove fare il tampone coronavirus?

Ovviamente, vista l’attuale situazione di emergenza, bisogna ridurre il più possibile le uscite e i contatti sociali.

Da ciò possiamo ben intuire che recarsi in prima persona presso uno studio di analisi, un pronto soccorso è alquanto impensabile ma allo stesso tempo rischioso.

Proprio perché si ha il dubbio di essere infetti o meno, non si può certamente mettere a rischio la salute di chi ci circonda.

Al momento, la soluzione più idonea risulta essere quella del tampone a domicilio. Pertanto, basterà chiamare gli operatori sanitari ed aspettarli all’interno della propria abitazione.

Si recheranno a casa vostri in tempi mediamente repentini e vi sottoporranno al test. Come vi abbiamo già detto in precedenza, nel giro di qualche giorno saprete l’esito.

Tuttavia, è bene precisare che non si ha sempre la possibilità di effettuarlo, altrimenti a quest’ora tutti ci saremmo tolti il dubbio.

Il numero dei tamponi è limitato e si dà precedenza a tutte le situazioni più preoccupanti, spesso accompagnate da sintomi. Ad esempio:

  • Febbre molto alta o comunque superiore a 37.5
  • Tosse forte e persistente
  • Grosse difficoltà respiratorie

Chi chiamare per tampone coronavirus

Nel caso in cui si dovesse essere quasi certi di aver contratto il virus (entrando dunque a contatto una persona infetta), si può chiamare il 112 oppure il numero telefonico 1500.

Solitamente, vi risponderanno degli operatori sanitari, i quali vi faranno una serie di domande ben specifiche.

Una volta accertata la buona probabilità di essere infetti, essi si presenteranno a casa vostra con l’apposita attrezzatura e le misure indispensabili per evitare il contagio.

Ovviamente, non si tratta di una situazione su cui scherzarci su.

Proprio per tale motivo, si sconsigliano vivamente tutte quelle telefonate superflue e di cercare a tutti i costi un tampone, solo per pura ipocondria.

In un periodo così difficile come questo, cerchiamo di focalizzarci sulle cose importanti, lasciando spazio a tutte quelle persone che ne hanno realmente bisogno.

Chi produce tamponi coronavirus

A livello di curiosità, molti si sono chiesti chi siano i veri e propri “creatori” dei tamponi coronavirus.

Se da una parte l’Italia ha avuto un boom di contagi, dall’altra può vantare di un’ottima sanità (e di aziende adibite alla tutela della salute).

La maggior parte dei tamponi adibiti alle analisi microbiologiche, nascono in un’azienda di Brescia, chiamata Copan.

Quest’ultima, è in grado di realizzare quasi 1,3 milioni di kit settimanalmente. Ovviamente, i dati si riferiscono al periodo pre Coronavirus.

Adesso invece, se ne producono molti di più e proprio per tale motivo, sono aumentate le esportazioni in tutta Europa, ma anche in America e in Oriente.

Pensate che secondo una serie di dati statistici, la multinazionale invia all’estero più dell’80% dei tamponi prodotti.

Andando nello specifico, l’azienda bresciana Copan è a conduzione famigliare.

Inoltre, da più di 15 anni ha raggiunto dei livelli di notorietà pazzeschi. Il tutto a seguito di una serie di eventi che hanno colpito il pianeta (basti pensare alla febbre suina del 2009 o all’attuale Coronavirus).

Ma cosa li ha portati al successo vero e proprio?

La risposta risiede nel loro sistema innovativo, riguardante i dispositivi di prelievo.

Infatti, nessuno aveva mai pensato a dei bastoncini in nylon fioccato. Tale strategia è risultata molto efficace e in grado di assorbire i liquidi e le mucose con facilità.

Come si esegue il tampone per coronavirus

Nel paragrafo “come fare tampone coronavirus”, vi abbiamo spiegato nel dettaglio la procedura.

Pertanto, basterà un semplice bastoncino cotonato di materiale biologico, per far sì che gli esperti sanitari possano analizzare il singolo caso.

Il tutto avviene nel proprio domicilio ed è vivamente sconsigliato spostarsi di persona (altrimenti finireste per compromettere il personale e la struttura ospedaliera).

Insomma, eseguire il tampone per coronavirus è davvero semplice, indolore e rapido.

Bisogna giusto avere un po’ di pazienza nell’attendere i risultati del test.

Nel frattempo però, è preferibile mantenere la distanza sociale, specialmente se si abita con qualche familiare o congiunto.

Anche perché stando ad una serie di statistiche, la maggior parte dei contagi avvengono proprio all’interno delle abitazioni.

Mantenere un atteggiamento responsabile è fondamentale per non mettere a rischio la salute dei nostri cari, specialmente le persone anziane, maggiormente esposte al Covid19.

Quando richiedere il tampone coronavirus

Come vi abbiamo già detto in precedenza, per poter richiedere il tempone coronavirus, bisogna presentare una serie di sintomi che somigliano a una classica influenza.

Pertanto, tra i più diffusi troviamo:

  • Febbre, con temperatura corporea superiore a 37.5 gradi
  • Tosse frequente e molto fastidiosa
  • Continui starnuti e naso colante
  • Congiuntivite persistente
  • Varie difficoltà respiratorie

Allo stesso tempo però, c’è molta gente che ha contratto il virus e risulta essere del tutto asintomatica.

Proprio per tale motivo, è possibile richiedere il tampone nel momento in cui si ha la certezza di aver trascorso del tempo vicino ad altre persone già infette.

Ma a questo punto ci si chiede: cosa fare in caso di positività, oltre la quarantena obbligatoria?

Se i sintomi dovessero peggiorare (e dunque percepire grosse crisi respiratorie), basterà chiamare uno dei numeri telefonici di riferimento, così da essere trasportati in ospedale.

Ci teniamo a ribadire che è assolutamente vietato recarsi al pronto soccorso in prima persona.

Altrimenti, si andrebbe a compromettere la salute di tutti i pazienti presenti nella struttura (incluso il personale).

Tuttavia, nella maggior parte dei casi, il virus può regredire in maniera spontanea.

Invece, se si dovessero percepire sintomi costanti e di media entità, basta farsi somministrare una cura farmacologica, solitamente a base di:

  • Paracetamolo (per far abbassare la febbre)
  • Antipiretici
  • Mucolitici

E così via…

Per qualsiasi dubbio, telefonate sempre un esperto nel settore ed evitate di procedere autonomamente, onde evitare spiacevoli complicanze.

Differenza tampone e test sierologico

Tra gli errori più comuni riguardanti il fenomeno Coronavirus, c’è la tendenza a confondere i tamponi con i test sierologici.

E’ bene precisare che si tratta di due elementi completamente diversi tra di loro.

Questo perché i tamponi sono dei test in grado di farci scoprire se si è affetti o meno dal virus, in tempo reale.

Invece, i test sierologici risultano essere molto più avanzati, poiché rivelano se si è entrati in contatto con il Covid-19 in passato.

Ma non è tutto. Una volta assodata la positività, è possibile venire a conoscenza di eventuali anticorpi sviluppati a seguito dell’infezione.

Essi sono noti come IgM e IgG ed attualmente risultano essere un importante argomento di studio.

Negli ultimi giorni si sta parlando molto dei test sierologici e secondo l’Istituto Superiore di Sanità (ISS), non sono sempre attendibili al 100% ma richiedono spesso un tampone.

Ecco le parole riportate dal loro sito ufficiale:

“Il test per la conferma della malattia è attualmente a carico del sistema Sanitario Nazionale ed è organizzato dalla ASL o dall’Ospedale.

Attualmente, il tampone basato sulla rilevazione dell’RNA del virus è l’unico affidabile per accertare l’infezione da nuovo coronavirus.

Inoltre, i test cosiddetti sierologici vengono usati solo in alcune condizioni ma i risultati non sono così affidabili.

Questo perché non diagnosticano infezioni molto recenti i risultati devono comunque essere confermati dai tamponi”.

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