Familiari Ciro: De Santis non era solo

Oggi verrà effettuata l’autopsia sul corpo di Ciro Esposito, il tifoso rimasto ferito nel corso degli scontri verificatisi prima della finale di Coppa Italia del 3 maggio e deceduto nelle scorse ore. I funerali si terranno venerdì pomeriggio in piazza Grandi Eventi a Scampia.

Il decesso di Ciro modifica e aggrava la posizione processuale di Daniele De Santis, l’ex ultrà della Roma accusato di avere esploso almeno cinque colpi di pistola contro i sostenitori del Napoli: l’accusa è ora quella di omicidio volontario.

Ciro, nei pochi momenti di lucidità avuti durante i 50 giorni in terapia intensiva, avrebbe riconosciuto proprio in De Santis il suo aggressore. Circostanza confermata dallo zio di Ciro, Pino, e da altri parenti.

Secondo i familiari, l’ex ultrà non ha agito da solo “Noi chiediamo alle istituzioni di fare la loro parte – hanno scritto in una nota – De Santis non era solo e vogliamo che vengano individuati e consegnati alla giustizia i suoi complici. Vogliamo che chi ha sbagliato, nella gestione dell’ordine pubblico, paghi. Nessuno può restituirci Ciro ma in nome suo chiediamo giustizia e non vendetta.

 Quel maledetto 3 maggio – continua la nota – il nostro Ciro e’ intervenuto in via Tor di Quinto a Roma per salvare i passeggeri del pullman delle famiglie dei tifosi del Napoli. Il nostro Ciro ha sentito le urla di paura dei bambini che insieme alle loro famiglie volevano vedere una partita di calcio. Ciro è morto per salvare gli altri.”

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