Con l’espressione castrazione chimica si fa riferimento ad una terapia volta all’inibizione sulla produzione di testosterone, ossia il principale ormone maschile che funge da protagonista anche nella sfera sessuale, generando dunque degli impulsi.

Castrazione: a cosa serve e come avviene

Bisogna dire innanzitutto che la castrazione chimica è nata inizialmente con scopi terapeutici (intorno agli anni ’40 del XX secolo) legati a tumori all’apparato riproduttore dell’uomo ed in particolar modo prostata o testicoli. Oggi purtroppo si tratta anche di una procedura che viene effettuata in tantissime nazioni nel mondo, in particolar modo nei casi di violenze sessuali.

Per effettuare la castrazione chimica, si va a reprimere le gonadi (rappresentate dai testicoli). Il metodo più diffuso è quello dei farmaci che hanno il compito di interrompere ogni tipo di desiderio sessuale, come ad esempio:

  • Farmaci anti-gonadotropinici
  • Farmaci anti-androgeni non-steroidei
  • Farmaci agonisti nel rilascio di gonadotropine

Tuttavia, la castrazione chimica può essere effettuata anche sulle donne, sempre sulle gonadi (in questo caso si fa riferimento alle ovaie).

Ma stando a dei dati statistici, le violenze più frequenti e che richiedono il ricorso alla castrazione chimica, riguardano quelle sui bambini e i neonati. Pertanto, si parla di pedofilia, un disturbo che colpisce tantissimi esseri umani e presenta una serie di sfaccettature.

Castrazione e pedofilia: il caso di Chris

Proprio un paio di giorni fa, è stato trasmesso in onda a “Le Iene”, un servizio in cui veniva intervistato Chris, un uomo svizzero che per anni ha molestato bambini e ragazzini. Dopo più di un anno di carcere, egli ha pensato di ricorrere volontariamente alla castrazione chimica.

Così, è stato sottoposto ad un percorso farmacologico durato ben 6 anni ma purtroppo non si è arrivati ad una conclusione. Sembrerebbe proprio che il suo caso sia incurabile, una vera e propria patologia con la quale Chris deve convivere per tutta la vita.

Ed è lui stesso ad aver confermato il tutto, dichiarando che la pedofilia fa parte di lui ed è impossibile cancellarla: si nasce così e non si può fare nulla se non tenere sotto controllo la situazione tramite l’aiuto di farmaci. Apparentemente però, sembra un uomo normale: a livello lavorativo si occupa di assistenza domiciliare agli anziani e agli occhi dei vicini di casa sembra molto più calmo e pacato. Ma come ben sappiamo, l’apparenza inganna.

Una storia che lascia spazio a tantissime polemiche. Inoltre, Chris stesso ha raccontato di aver vissuto quest’esperienza in prima persona, da vittima. Il padre di un amico instaurò con lui un approccio abbastanza profondo, tanto da evolversi in incontri frequenti a sfondo sessuale. All’epoca Chris aveva 15 anni e se tornasse indietro lo rifarebbe. Non si pente di nulla, anzi: da giovane si è persino venduto per soldi.

Castrazione e pedofilia: funziona?

Esistono due schieramenti sulla questione: c’è chi crede che la castrazione chimica rappresenti l’unica via definitiva e chi, come Chris, la reputa una procedura alquanto inutile.

C’è anche chi crede che bisognerebbe chiudere tutta questa gente in carcere, dare loro l’ergastolo e gettare via la chiave facendo subire loro continui maltrattamenti da parte di altri detenuti o in alternativa, applicare la pena di morte. Ma se dovessimo limitarci al contesto italiano, non è semplice trovare una risposta ben chiara.

Come ben sappiamo, le leggi nel nostro Paese non viaggiano parallelamente a quelle estere e per ogni singolo caso vengono applicate determinate sanzioni. Alla domanda: “la castrazione chimica funziona?” forse la risposta più giusta sarebbe “in parte”.

Perché dal punto di vista fisico, i farmaci riescono davvero ad inibire determinati stimoli ma non sempre garantiscono una cura definitiva. Il motivo vero e proprio è di natura psicologica: in parte, come dice Chris, il problema è nella testa. Forse probabilmente si nasce già così (o forse no) e pur andando a reprimere alcune funzionalità del corpo, il disagio mentale resta.

Castrazione chimica e terapia psicologica

Contrariamente a quel che pensa questo signore, non è detto che la pedofilia sia un disturbo irremovibile e che resti presente nella persona fino alla sua morte.

Purtroppo in Italia e in tante altre nazioni risulta essere un argomento tabù. Ma se soltanto si pensasse ad una vera e propria terapia psicologica per tutta questa gente, associandola ad una castrazione chimica, forse si potrebbe porre fine al problema.

Non è nemmeno detto che questi stimoli siano presenti sin dalla nascita, perché esistono numerosi casi al mondo di pedofili che si trascinano alle spalle qualche evento traumatico, legato ad esempio a delle violenze sessuali avvenute in famiglia o in un contesto scolastico.

Bisognerebbe approfondire la questione e cercare di capire a fondo la mente di queste persone. La terapia psicologica potrebbe fallire ma potrebbe anche avere successo.

Pedofili e castrazione chimica in Italia

Sono tanti i Paesi che ricorrono a tale procedura quando si verificano degli scandali di questo tipo ma in Italia ancora non sussiste. Come mai i pedofili da noi restano impuniti?

A primo impatto, molti penseranno che si tratti di una questione legata a delle leggi poco severe. In parte è vero ma forse dietro c’è ben altro. Forse non tutti sono a conoscenza del fatto che la castrazione chimica sia una terapia molto invasiva e che non risparmia affatto una serie di effetti collaterali. Le controindicazioni dei farmaci si manifestano proprio a livello fisico, sia nell’uomo che nella donna.

Nel caso maschile, si va incontro ad una riduzione della densità ossea che a sua volta comporta osteoporosi, un ingrandimento delle mammelle, un aumento del peso corporeo e una serie di malattie cardiovascolari. Ed ovviamente, la possibilità di procreare diventa pari a zero.

Nel caso femminile invece, si verifica una netta riduzione di peluria ma anche di massa muscolare e seno. Senza contare il fatto che c’è un blocco del flusso mestruale, generando così una serie di scombussolamenti dal punto di vista fisico ed ormonale.

Sarà forse questo che frena il nostro Paese a dare il consenso per la castrazione chimica?
I misteri in merito sono davvero tanti ma una cosa è certa: la pedofilia è un fenomeno che dev’essere combattuto e non può di certo restare impunito.

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