Ogni giorno c’è qualcosa di nuovo in ambito medico.

La scienza ci delude, ci stupisce e ci lascia allibiti di continuo.

Molte volte leggiamo degli articoli di giornale con delle notizie a cui non sappiamo se credere o meno.

Questa è una di quelle notizie che ci lascia un po’ allibiti e allo stesso tempo increduli: come fanno tre bicchieri di champagne a prevenire il rischio del manifestarsi di una malattia così imprevedibile e devastante?

A quanto pare la prevenzione di questa malattia la dobbiamo ad un elemento trovato nel Pinot nero e Pinot meunier (utilizzati per produrre champagne) che sarebbe responsabile dell’aumento della memoria spaziale così da poter evitare l’insorgere di malattie come l’Alzheimer.

Queste affermazioni si basano (per il momento) solo su test su dei topi. La ricerca continua ad essere condotta dall’Università di Reading che ha voluto pubblicare i primi risultati incoraggianti sul quotidiano METRO.

Uno dei ricercatori che lavora a questo progetto, il dottor Jeremy Spencer, ha affermato in un’intervista:

«Questa ricerca è emozionante perché illustra per la prima volta come il consumo moderato di champagne possa influenzare le funzioni cognitive come la memoria»

Beh, questa ricerca lascia ben sperare.

Ora tutto sta nel potersi permettere tre bicchieri di champagne alla settimana.

 

Caterina Perilli

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