Il prossimo 31 Marzo ci sarà il ritorno all’ora legale; allo stesso tempo il Parlamento italiano ha deciso di abolirla a partire dal 2021.
significa che dal 2021 ogni stato potrà decidere come regolarsi in completa autonomia; gli stati che vogliono conservare l’ora legale porteranno in avanti di un’ora i propri orologi per l’ultima volta quest’anno.
Mentre le nazioni che intendono rimanere allo stato attuale torneranno a cambiare l’orario come sempre, almeno fino al 2021.
questa richiesta inizialmente era arrivata dalle nazioni del nord Europa; in risposta a dei sondaggi su questa possibilità, quasi tutti si sono dichiarati a favore dell’abolizione dell’ora legale.
L’ora legale in Italia ha portato a un risparmio di oltre 560 milioni di kilowattora, che si può tradurre in un consumo corrispondente a circa 200 famiglie per 110 milioni di euro.
Il risparmio maggiore si è registrato durante la stagione estiva; molte persone non sono a favore dell’ora legale, riferendosi a uno studio condotto dall’Europarlamento, secondo il quale il risparmio non sarebbe così elevato.
Nei paesi nordici il risparmio è minore rispetto all’Italia, perchè comunque le ore di luce sono di più in estate nei paesi nordici.
Un esempio di disagio è in Polonia, dove uno studio ha rivelato che ci sono degli squilibri psicofisici legati al cambio dell’orario, specialmente in estate.
Per questo motivo una delle ipotesi sarebbe quella di lasciare autonomia ai singoli paesi membri dell’unione europea riguardo alla decisione o meno di adottare l’ora legare.
In un primo momento, all’interno del parlamento europeo c’erano stati degli scontri dialettici; inizialmente la richiesta di abolizione dell’ora legale era stata respinta perchè non si era arrivati alla maggioranza durante le votazioni.
Alcuni rappresentanti degli stati europei si erano detti favorevoli al mantenimento della situazione di oggi.
C’è poi un altro risvolto che riguarda la salute; molti medici hanno fatto presente che gli scompensi fisici sono reali e sono legati al cambio dell’ora che si fa come oggi ogni sei mesi; ci sono dei disturbi non solo per gli adulti ma in particolare per i più piccoli.
Una delle prime conseguenze sarebbe quella legata ai disturbi del sonno, della concentrazione e ad un aumento delll’irritabilità.
È chiaro che questi disturbi a lungo andare possono coinvolgere anche gli adulti; in particolare durante il cambio di stagione, nel passaggio alla primavera, un periodo in cui il problema sarebbe maggiore.
Rispetto all’inverno infatti a marzo ci sono più cambiamenti a livello climatico già di per sé; se a questi aggiungiamo il cambio di orario ci rendiamo conto di come tutto ciò può influire sulle persone.
Il ciclo sonno-veglia è influenzato dalla luce e regolato all’interno del cervello, che traduce l’influenza solare nel regolare i nostri cicli di sonno e di veglia.
Questo sistema che ci appare come scontato e automatico è in realtà molto complesso ed è regolato in maniera puntuale dal cervello; da questo dipendono anche i cambiamenti della temperatura corporea e la produzione del cortisolo, un ormone che deve essere prodotto in maniera equilibrata.
Con il passaggio dall’ora solare a quella legale, questi ormoni possono subire dei fastidi e influenzare l’equilibrio del sonno e della veglia.
A differenza di un giorno o due in cui si va a dormire un po più tardi, il cambio di orario dell’ora legale è diverso.
Quando il sabato facciamo più tardi, spesso la domenica ci serve per recuperare le ore di sonno; dopo di che tutto torna più o meno regolare.
Nel caso del cambio di orario da ora solare a legale, le cose sono ben diverse; per sei mesi dopo il cambio, il nostro organismo si abitua e si stabilizza nei suoi cicli naturali che vengono poi cambiati dopo sei mesi.
A causa di questo cambio il corpo deve ricominciare tutto da capo, infatti spesso i disturbi durano anche per giorni.
L’organismo impiega di più infatti per ritrovare il suo equilibrio naturale; è anche vero che oggi, con la tecnologia moderna le giornate risultano sempre più lunghe a causa della luce artificiale.