Donald Trump adora cinguettare su Twitter e dal suo @realDonaldTrump ha voluto ‘onorare’ il gentil sesso e rispondere alla rivolta delle donne dell’8 marzo in suo ‘onore’ scrivendo ciò che non pensa.

Con la sua smorfia, quel vezzo snob perennemente stampato in faccia, ha omaggiato a sorpresa la Festa della Donna comunicando al mondo intero il suo ‘grande rispetto’ per l’universo femminile.

Un bicchiere di vino di troppo? Diplomazia? Bugia?

Un tentativo subdolo di riconciliarsi con l’universo rosa, dopo aver fatto conoscere fin troppo all’opinione pubblica la sua natura sessista e volgare? La risposta è boh.

Il suo tweet di un mezzogiorno (e qualche minuto) di fuoco riporta queste testuali parole:

 

“Ho un enorme rispetto per le donne ed i molti ruoli che ricoprono, vitali per la struttura della nostra società e della nostra economia”.

 

Poi, è seguito un secondo tweet:

“Unitevi a me nel celebrare il ruolo decisivo delle donne qui in America e nel mondo”.

 

Amen.

 

Donald Trump il ‘rispettoso’ in piena rivolta femminile

Il suo messaggio è così contrario alla sua politica che ha avuto un effetto quantomeno ridicolo. Come un boomerang non poteva che ritorcersi contro di lui in piena protesta.

Agli utenti di Twitter (non solo donne ma anche uomini) non è andata giù.

Durante la Giornata Internazionale della Donna – quest’anno molto diversa dalle precedenti e a digiuno da mimose e cioccolatini – centinaia di donne a Washington (vicino alla Casa Bianca) hanno manifestato ‘soprattutto’ contro le politiche di Trump.

Tutte coloro che non hanno potuto scioperare dal lavoro per manifestare, sono state invitate a vestirsi di rosso ed a non fare shopping se non nei negozi gestiti da donne.

Le politiche di Donald J. Trump. Politiche anti aborto, tra tutte la mossa del presidente statunitense con cui ha ordinato il ritiro degli aiuti alle Ong internazionali (organizzazioni non governative) che praticano anche l’interruzione di gravidanza.

Ha bloccato i fondi pubblici per le Ong firmando nello studio ovale della Casa Bianca circondato di soli uomini.

 

La protesta dell’8 marzo: una replica di Women’s March

Accusato più volte di sessismo e strumentalizzazione del corpo femminile, The Donald oggi si è illuso di scrollarsi di dosso il ruolo di bersaglio della protesta femminile con un semplice messaggino di rispetto.

Contro di lui le donne hanno marciato, il giorno dopo il suo giuramento, durante la più grande manifestazione di protesta statunitense del 21 gennaio (Women’s March) organizzata in diverse città degli USA.

Scendendo in piazza. centinaia di migliaia di persone hanno manifestato contro un presidente che tutto fa tranne che agire nell’interesse delle donne o nel rispetto delle donne.

L’audio diffuso dai media americani in cui Trump usava pesanti termini sessisti ed offensivi nei confronti delle donne, durante la campagna elettorale, ce lo ricordiamo tutti.

Era nel bagno degli uomini e confidava ad un amico: “Ho tentato di scoparla, era sposata. Ci ho provato come con una prostituta ma non ce l’ho fatta”.

In risposta al suo tweet, un utente di Twitter ha ricordato a Trump ‘il bugiardo’ di aver separato madri e figli all’aeroporto col suo Muslim Ban ed al confine col Messico.

In quella che, negli Stati Uniti, si chiama A Day Without a Woman (un giorno senza una donna) e che, in Italia, si chiama Lotto Marzo, le donne che hanno voluto dimostrare cosa significa fare a meno di loro sul posto di lavoro e altrove, non hanno creduto al ‘rispetto’ scritto da Trump su Twitter.

Quelle donne se ne fregano dei cinguettii, continueranno a pretendere l’uguaglianza, la fine delle violenze, il ‘rispetto’ della legge e della magistratura. Continueranno la loro protesta finché non cambierà qualcosa.

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