Quasi tutte le donne si ritrovano ogni mese a dover fare i conti con disturbi più o meno marcati, sintomi che possono essere riuniti sotto un’unica dicitura: sindrome premestruale. Tale termine viene utilizzato per indicare un insieme di alterazioni biologiche e psicologiche, con manifestazioni differenti da caso a caso, ma tutte collocabili all’interno del ciclo mestruale, solitamente tra il settimo e il 10 giorno prima della comparsa del flusso.

Secondo recenti studi, ben l’85-97% delle donne in età fertile soffre di disturbi ricollegabili alla sindrome premestruale, della quale possono essere individuate due forme: quella più blanda, che colpisce il 40% delle donne; e quella acuta, detta disturbo disforico premestruale, che interessa il 2,5-3% della popolazione femminile.

Sindrome premestruale sintomi e quando si manifesta

La sintomatologia può essere talmente varia e imprevedibile da rendere difficile una definizione chiara e precisa della sindrome. I sintomi più frequenti sono: tensione al seno, cefalea, gonfiore addominale, nausea, stipsi  o diarrea, dolori pelvici, ritenzione idrica, acne, edema delle estremità (soprattutto gambe); tra quelli psichici troviamo aumento dell’appetito, irritabilità, disturbi del sonno, ansia, malinconia/depressione con tendenza al pianto, calo della libido, instabilità comportamentale, difficoltà di concentrazione, sensazione di pesantezza, stanchezza.

La sindrome premestruale può incidere negativamente sulla vita della donna. Non è raro, infatti, soprattutto nei casi più gravi, registrare problemi nella sfera professionale (dallo scarso rendimento fino all’assenteismo), nella relazione (a causa dell’alterazione del desiderio sessuale) e nei rapporti sociali (isolamento). Eccezionalmente, tale condizione può portare le donne a compiere atti criminali o suicidi, ma si tratta di casi molto rari.

Può fare la sua comparsa in qualunque momento della vita riproduttiva della donna, ma, solitamente, i primi sintomi si manifestano tra i 15 e i 25 anni e tendono ad aggravarsi con l’età. Raramente si presenta in forma acuta, piuttosto si assiste a un progressivo peggioramento nel corso degli anni, per poi migliorare con l’arrivo della menopausa. Su quest’ultimo punto non ci sono ancora dati certi, ma sembrerebbe che la fine delle mestruazioni abbia un effetto positivo sulla sindrome. Non vi è, inoltre, nessuna prova che attesti l’aggravarsi del quadro in rapporto a una gravidanza.

 

Sindrome premestruale cause e cura

Non si conoscono ancora con certezza le ragioni che si celano dietro la sindrome premestruale, fino ad oggi sono state formulate diverse ipotesi, alcune maggiormente degne di nota, altre meno. Tra le più accreditate: causa ormonale, legata alle eccessive fluttuazioni degli ormoni ovarici (estrogeni e progesterone); carenza di vitamina B6, magnesio e omega 3; disfunzione della tiroide; deficit di serotonina; ipoglicemia; patologie psichiatriche (rara).

Tra le possibili cause possiamo però inserire anche i ritmi frenetici della società moderna: una vita vissuta con grande intensità, senza pause, priva di momenti in cui è possibile “tirare il fiato” e rilassarsi può incidere in maniera forte sia sulla regolarità del ciclo che sulla sindrome premestruale.

I trattamenti terapeutici sono ovviamente strettamente collegati alle cause della sindrome e alla tipologia dei sintomi. Si è soliti procedere su due binari: quello farmacologico e quello non farmacologico. Si può cioè agire con l’assunzione di farmaci o/e attraverso cambiamenti nel proprio stile di vita.

Farmacologica e non

Tra i trattamenti farmacologici più utilizzati ci sono quelli che prevedono l’assunzione di progesterone e progestinici, vitamina B6, farmaci ad azione diuretica per contrastare la ritenzione idrica, FANS contro il mal di testa e dolori addominali, pillola contraccettiva, farmaci che agiscono sui livelli di prolattina (ormone responsabile della tensione e dei dolori mammari).

Si consiglia una regolare attività fisica e l’adozione di alcuni accorgimenti dal punto di vista alimentare: ridurre i cibi salati e aumentare il consumo di bevande e alimenti zuccherati nella fase luteale del ciclo; evitare alcolici, caffè e cioccolato; consumare molte verdure; assumere molti liquidi; mettere in atto una serie di strategie volte alla riduzione dello stress; tisane di erbe utili a combattere i sintomi della sindrome premestruale (camomilla, melissa, finocchio); aumentare l’apporto di magnesio e calcio (minerali presenti in alcuni cibi).

Dolori Mestruali : consigli per sentirsi meglio

I dolori del ciclo mestruale possono essere davvero invalidanti. Ci sentiamo gonfie e fiacche e quando avvertiamo dolore alle ovaie , l’unica cosa che ci va di fare è sdraiarci prendendo un atidolorifico. Molte donne sentono maggiormente i sintomi pre mestruali più che quelli del ciclo stesso ; il seno si gonfia e diventa dolente, ci sentiamo spesso irratabili. Durante il ciclo poi avvertiamo dolore.

Ma è normale avvertire tanto dolore? Se il dolore è eccessivo, sarebbe opportuno fare una visita di controllo all’utero per scongiurare endometriosi e similari. 

Se il dolore è sopportabile, si tratta di un ciclo normale. 

COME RIDURRE I DOLORI MESTRUALI?

ECCO I 5 CONSIGLI PER SENTIRSI MEGLIO DURANTE IL CICLO

Il ciclo mestruale troppo spesso crea dei dolori fortissimi alla donna che si ritrova a stare piegata in due per le forti fitte alla pancia, il tutto accompagnato da una fastidiosa sensazione di gonfiore, mal di testa e difficoltà a concentrarsi….
E purtroppo non ci si può’ fermare ma bisogna comunque lavorare, studiare, badare alla famiglia….
Come ridurre allora questi dolori nel fase mestruale e premestruale?

UN CORRETTO APPROCCIO ALIMENTARE e un CAMBIO DI ABITUDINI

fanno si’ che la donna segua uno STILE DI VITA SANO che la aiuti a sentirsi meglio in questo fase mensile della sua vita.

Questo si basa su 5 regole:
1- COLAZIONE ABBONDANTE E VARIA: questo tipo di colazione attiva gli assi ipotalamici che regolano la funzionalità sessuale, permettendo di ridurre i fastidi legati al ciclo con una corretta secrezione di ormoni sessuali.

2- ATTIVITA’ FISICA alla base di uno stile di vita sano, regola il metabolismo e l’omeostasi del nostro organismo.
3- Integrazione di MAGNESIO, minerale che aiuta a rilassare la muscolatura uterina evitando contratture che provocano i tipici dolori a fitte.

4-Ridurre l’uso del SALE nella dieta, sia nel periodo pre-mestruale che durante il ciclo stesso per ridurre al minimo la sensazione di gonfiore; evitare quindi l’uso di tutti gli alimenti che ne contengono elevate quantità come i prodotti da forno, i salumi, i formaggi e snack vari.

5-Controllare eventuale INFIAMMAZIONE provoca

ta dai cibi, ossia le intolleranze alimentari che creano uno squilibrio all’interno del nostro organismo con ripercussioni sul ciclo mestruale.

Ciclo irregolare cause e sintomi

Si parla di mestruazioni anomale quando viene stravolta la regolarità del ciclo. È importante un consulto ginecologico per indagare le ragioni di determinate anomalie.

Le cause di anomalia nel ciclo mestruale sono di natura diversa: funzionali, legate cioè ad alterazioni ormonali e necessitano di terapie mediche; organiche, dovute a cause organiche, come presenza di polipi, neoplasie, miomi. In questo caso è necessario l’intervento chirurgico. I sintomi variano a seconda del tipo di anomalie. Si può riscontrare: lunga o breve durata della mestruazione, flusso ridotto o abbondante.

Molte donne pensano che si possa parlare di mestruazioni irregolari quando il ciclo non arriva ogni 28-30 giorni, in realtà le cose non stanno esattamente così. L’irregolarità è infatti legata a tre elementi specifici: il ritmo (o frequenza), la quantità e la durata.

Ritmo: Va calcolato contando i giorni compresi fra il primo giorno di una mestruazione e il primo giorno di quella successiva. Questo intervallo di tempo è in media di 28-30 giorni, ma viene considerato regolare anche un ciclo mestruale con una frequenza abituale compresa tra i 25 e i 35 giorni. Quando il ritmo del ciclo è invece inferiore ai 25 giorni o superiore ai 35, viene considerato irregolare.

Oligomenorrea :Si verifica quando: l’intervallo tra le due mestruazioni è superiore ai 35 giorni; le mestruazioni non compaiono tutti i mesi; i cicli sono lunghi e con flussi distanziati.

Polimenorrea :Si verifica quanto: l’intervallo tra due mestruazioni è inferiore ai 25 giorni; le mestruazioni compaiono più di una volta al mese; i cicli sono brevi e con flussi ravvicinati.

Amenorrea :Si verifica quando c’è assenza totale di mestruazioni per almeno tre mesi consecutivi.

ipomenorrea : ciclo normale con mestruazioni scarse (generalmente di due giorni). La causa va ascritta ail’assunzione prolungata di anticoncezionali menorragia la mestruazione dura dagli otto ai quattordici giorni, comportando una forte perdita di sangue e di ferro. Le cause sono simili a quelle deli’ipermenorrea. Rivolgetevi al vostro ginecologometrorragia mestruazioni frequenti al di fuori del ciclo

Se l’ ipermenorrea si presenta ripetutamente, è da attribuirsi ad una carenza di ferro. Ne1l’ 80% dei casi l’ipermenorrea è di natura organica, determinata ad esempio da tumori benigni, tumori delle mucose, alterazioni dell’utero e infiammazioni. Andate subito dal medico, il quale tra le altre cose vi prescriverà un preparato a base di ferro,non adatto all’automedicazione

Oligomenorrea ritardo del ciclo (spesso di oltre 35 giorni) polimenorrea ciclo ridotto (inferiore a 21 giorni).

Mestruazioni anomale cura naturale

Per attutire i dolori e gli spasmi occorre un preparato abase di magnesio, che è un antispasmodico.

Dosaggio e impiego :Assumete fino all’attenuazione dei disturbi 100-150 mg di ioni di magnesio per tre volte al giorno.

Quantità del flusso mestruale

La quantità del flusso è di norma tra i 35 e gli 80 ml. Si parla di irregolarità quando le mestruazioni risultano abbondanti (sopra gli 80 ml) o scarse (sotto i 35 ml). Nel primo caso si parla di ipermenorrea, nel secondo di ipomenorrea. Si parla invece di menorragia quando le mestruazioni sono abbondanti (con caratteristiche di emorragia) e durano più a lungo rispetto a un flusso normale.

Durata

La mestruazione regolare ha una durata compresa tra i 3 e i 7 giorni. Se il sanguinamento supera i 7-8 giorni si parla di meno-metrorragia, situazione associata anche a inaspettata perdita di sangue intermestruale.

Metrorragia

Si verifica quando si manifestano perdite anomale di sangue (scarse o abbondanti) indipendenti dal periodo della mestruazione, oppure in un periodo in cui queste non dovrebbero verificarsi, come durante la gravidanza, prima della pubertà o nel periodo postmenopausa.

Spotting

Equivale a perdite di sangue scarse e scure tra una mestruazione e l’altra. Solitamente si verificano per due-tre giorni in corrispondenza del periodo ovulatorio o prima dell’inizio o dopo fine della mestruazione. Se si tratta di fenomeni sporadici, non devono destare preoccupazioni, in caso di aumento della frequenza sarebbe opportuno consultare un medico.

Dismenorrea

Mestruazione dolorosa. Si parla di dismenorrea essenziale o primaria quando la mestruazione è dolorosa fin dalla sua prima comparsa e può essere risolta con l’assunzione di antidolorifici o con la pillola. Sono invece necessari accertamenti se il disturbo campare all’improvviso o se si aggrava, oppure se assume connotazioni diverse.

 

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