Il fenomeno dell’anno. Un libro per fare chiarezza sull ‘e-cig

La tanto discussa sigaretta elettronica, è immersa in un oceano di domande e perplessità che invadono il web.

In tanti si chiedono : “funzionerà davvero?”, “farà male?”  ” è una soluzione definitiva?” e ancora ” quanti tiri di e-cig corrispondono a una vecchia sigaretta di tabacco?”

A questi quesiti cerca di trovare una risposta  Cosimo Colasanto, giornalista di Salute24,  nel libro  “Come smettere di fumare con la sigaretta elettronica”

Secondo le stime dell’Anafe, l’Associazione nazionale fumo elettronico, nel nostro Paese ci sono 11 milioni di fumatori e  già più di 400.000 sono passati al fumo elettronico.  Un numero che entro fine anno potrebbe anche superare il milione.

Nella prefazione Dario Vergassola scrive : “Smettere di fumare è la cosa che mi è riuscita meglio nella vita, anche a costo di continuare a fare calcoli impossibili per anni per stabilire se le sigarette che non ho fumato possono coprire la distanza tra Milano e Lodi”.

Il messaggio centrale del libro è l’insegnamento che arriva dalle sigarette elettroniche. Ovvero che fumare fa male, ma possiamo imparare a farci meno male,  persino a smettere.

L’autore cerca  di spiegare quante sigarette si stanno fumando con quella elettronica, per evitare di inalare più nicotina di prima.

Innanzitutto  dipende dal livello di nicotina scelto (24 mg, 16mg, 12 mg, 8 mg, 4 mg), dalla sigaretta di riferimento e   dalla frequenza con la quale si aspira.

Ad esempio con una ricarica da 24 mg (concentrazione più alta) e una Marlboro rossa sappiamo che la nicotina presente in una goccia di e-liquido equivale  quella di una sigaretta, la tacca a un millilitro equivale, invece,  a circa un pacchetto.

come smettere di fumare

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