La pensione anticipata Salvacondotto è stata pensata per i nati fino al 31 dicembre 1952 che hanno la possibilità di pensionarsi nel 2017 all’età di 64 anni e 7 mesi (per effetto degli incrementi associati alla speranza di vita e senza penalizzazioni) possedendo, al 31 dicembre 2012, almeno 35 anni di contributi (per gli uomini) o 20 anni di contributi (per le donne).

Questo trattamento non vale per i dipendenti pubblici e per i disoccupati al 28 dicembre 2011.

La pensione anticipata Salvacondotto fa parte di una delle possibilità di anticipare l’uscita dal lavoro prevista dalla Legge Fornero che, con la pensione anticipata ha sostituito la pensione di anzianità.

 

Salvacondotto: lavoro dipendente e autonomo

I 35 anni di contributi devono riferirsi a lavoro dipendente nel settore privato. Quindi, sono esclusi i contributi volontari, figurativi e da riscatto.

Non sono esclusi dalla pensione anticipata Salvacondotto coloro che hanno maturato contributi da lavoro autonomo che si possono calcolare per raggiungere i 35 anni di contributi previsti: tutto questo a patto che l’interessato risulti, al 28 dicembre 2011, occupato come dipendente del settore privato.

 

Pensione anticipata Salvacondotto: il riscatto

Chi non possiede 35 anni di contributi al 31 dicembre 2012 potrebbe riscattare periodi di contribuzione anteriori a quella data. Come funziona?

Il riscatto prevede l’accredito dei contributi nei periodi ‘scoperti’, non legati alla data in cui si versano.

Facciamo un esempio: chi possiede 31 anni di contributi nel 2012 può riscattare 4 anni di laurea e raggiungere quota 35 anni di contribuzione maturabili entro il 31 dicembre 2012.

Quali sono i periodi scoperti? Sono i periodi di:

  • Studi e formazione:
  • Part-time non coperti da contribuzione;
  • Sospensione ed interruzione del rapporto di lavoro successivi al 1996;
  • Aspettativa non retribuita;
  • Intervalli tra lavori temporanei, stagionali, part-time, discontinui successivi al 1996;
  • Servizio civile volontario;
  • Congedo parentale oltre il periodo di maternità;
  • Lavoro svolto all’estero in Paesi non convenzionati con l’Italia (extraeuropei);
  • Lavoro non coperto da contribuzione, detto anche costituzione di rendita vitalizia.

Chi può riscattare uno o più di questi periodi raggiungendo 35 anni di contributi al 31 dicembre 2012 avrà diritto alla pensione anticipata Salvacondotto.

 

Ape e Ape sociale

Chi non possiede i requisiti per beneficiare della pensione anticipata Salvacondotto, per non attendere i 66 anni e 7 mesi di età per la pensione, può richiedere l’Ape volontaria: dal 1° maggio 2017, chi possiede 63 anni di età e 20 anni di contributi può ottenere l’anticipo pensionistico tramite l’erogazione di un prestito bancario.

Con questo sistema si va incontro a penalizzazioni sulla pensione di cui ancora non si conoscono i dettagli (siamo in attesa del decreto attuativo).

Può fruire, invece, dell’Ape sociale chi rientra in certe categorie (invalidi dal 74% in poi, addetti a lavori usuranti e faticosi, disoccupati non assistiti da ammortizzatori sociali da almeno tre mesi, lavoratori che assistono il coniuge o un parente disabile grave da 6 mesi almeno).

Anche l’Ape sociale va richiesta dal 1° maggio 2017 e prevede un assegno mensile corrisposto fino alla maturazione della pensione di vecchiaia, che non superi 1500 euro.

Il requisito importante per fruire dell’Ape sociale: almeno 30 anni di contributi.

 

Opzione Donna: che cos’è?

Per le donne, è prevista la possibilità di pensionarsi all’età di 57 anni e 3 mesi (58 anni e 3 mesi per le lavoratrici autonome) a patto che abbiano raggiunto i 35 anni di contributi.

Un’altra condizione per fruire dell’Opzione Donna è la maturazione dei suddetti requisiti entro il 31 dicembre 2015 (sono previste proroghe).

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