Nuovi sviluppi sulla vicenda che ha colpito il messinese: è stata dichiarata fuori pericolo Ylenia Grazia Bonvera, la giovane di 22 anni ricoverata al Policlinico di Messina dopo che l’altra mattina alle prime luci dell’alba le è stato dato fuoco. 

I sospetti e le indagini della squadra mobile di Messina sono incentrati sul suo ex fidanzato con cui la ragazza aveva interrotto i rapporti all’incirca due mesi fa. Le indagini della squadra mobile in merito all’accaduto sono coordinate dal procuratore aggiunto Giovannella Scaminaci e dal sostituto procuratore Antonella Fradà. Qualche ora dopo l’accaduto il 25enne si è presentato spontaneamente in questura con un avvocato per costituirsi. Fino ad ora però il ragazzo non ha voluto rispondere alle domande poste dagli inquirenti.  D’altro canto la vittima dall’ospedale difende a spada tratta l’ex fidanzato sostenendo che non è stato lui a buttarle addosso la benzina e a darle fuoco. “Non è stato lui, hanno arrestato un innocente” sono queste le parole pronunciate da Ylenia Grazia Bonavera direttamente dalla sua stanza di ospedale al Policlinico di Messina, difendendo l’ex fidanzato che invece si è presentato spontaneamente alla polizia di Stato. Si apprende inoltre dalla Questura di Messina che la ragazza ha chiesto di essere sentita urgentemente.

Di tutt’altra opinione è il Pubblico Ministero: “E’ stato lui”. La Procura, nonostante le parole di “difesa” della ragazza in ospedale, non cambia posizione poiché il fermato era già stato identificato da altri elementi di prova senza la necessaria ricostruzione della ex fidanzata. Questi elementi sono ora stati allegati alla richiesta di convalida del fermo inviata al gip. Il 25enne è ora accusato di tentativo di omicidio premeditato aggravato dalla crudeltà. Queste le parole della madre della vittima: “Le ho detto di denunciarlo ma lei ora dice che non è stato lui…non lo so…ma se lui ora è in carcere vuol dire che ha fatto qualcosa. Voglio la verità”.

Secondo le prime ricostruzioni dei fatti l’ex fidanzato si sarebbe recato presso l’abitazione della vittima e dopo aver suonato il campanello all’apertura della porta avrebbe subito spinto indietro la giovane versandole addosso del liquido infiammabile. La vittima poi, pur essendo gravemente ustionata, sarebbe riuscita ad allertare i vicini di casa e a liberarsi dei vestiti in fiamme. 

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